Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

AVVISO! É stata pubblicata l' Omelia del 2 Novembre 2023
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Santissima Trinità, 26 Maggio 2024

Nel nome del Padre e del Figlio e dello SPirito Santo
Noi tutti, battezzati in  Spirito Santo, per mezzo del quale siamo resi figli adottivi e partecipi del Mistero di Dio Uno e Trino, siamo mandati da Gesù Risorto a introdurre, con la Parola e i Sacramenti, ogni uomo nella relazione di amore e di comunione con Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito. Nel Nome della Trinità Santissima, siamo stati scelti e inviati a fare discepoli tutti i Popoli della terra.
La Trinità
fonda la nostra identità di figli adottivi  e coeredi di Cristo al Quale siamo uniti, e per mezzo del Quale entriamo nella relazione filiale e trinitaria del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Celebrare il Mistero della Trinità è celebrare, perciò, il dono della nuova vita che riceviamo perché battezzati “nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”. Non siamo chiamati, in questa Solennità, a disquisire sulla Trinità, ma siamo chiamati a vivere la Trinità, a lasciarci penetrare e vivificare dal Suo mistero di amore e comunione. Il Mistero della Trinità Santissima, non è un ‘mistero’ da spiegare (che cosa è la Trinità?), ma Mistero altissimo da contemplare, da adorare, professare e testimoniare attraverso lo Spirito che opera in noi!
La Trinità non è solo un Dogma da credere, ma un’esperienza da fare, dato che il fine della nostra esistenza è la comunione con Dio, che è Padre, Figlio e Spirito Santo. A questa comunione siamo chiamati come persone singole e come Chiesa. Dunque, Celebrare il Mistero Trinitario vuol dire Professare Dio amore, un amore incarnato nel Figlio che salva e che continua a rinnovare la terra nel Suo Santo Spirito. In una parola, più che chiederci che cosa è la Trinità, dobbiamo adorare e professare questo Mistero santissimo, ‘scoprendo’ e vivendo ciò che genera in noi.
Q
uesta comunione filiale con Dio, Uno e Trino, come ogni relazione interpersonale, ha le sue esigenze inderogabili e richiede condizioni indispensabili. Ogni uomo, reso figlio di Dio e coerede del Figlio per mezzo dello Spirito, che ci è stato donato e abbiamo ricevuto, deve accogliere il dono della figliolanza divina e deve corrispondervi da figlio, che  ascolta e ubbidisce, si lascia guidare dallo Spirito nella sequela di Cristo, per rimanere e crescere in questa relazione di amore trinitario con il Padre, il Figlio e lo Spirito e deve professare e testimoniare questa relazione filiale, vivendo, nella fedeltà e perseveranza, da figlio docile e riconoscente, questa comunione di amore e di pace, quale annuncio quotidiano dell’amore infinito che la Trinità Santissima riversa in  noi, resi figli di adozione ed eredi della vita eterna. La Trinità Santissima, dunque, non è una formula da professare o un mistero da contemplare semplicemente, ma è soprattutto, verità da vivere, testimoniare e annunciare. Dio, nel Suo mistero Uno e Trino, continua a rivelare e comunicare a tutti gli uomini, Sue creature, il Suo amore e la Sua vita nel dono del Suo Figlio e nell’effusione del Suo Spirito.
Gesù, nel Suo Santo Spirito
, ci rivela che Dio è Trinità, cioè comunione del Padre col Figlio nello Spirito Santo. Dio è Amore e l’amore esige circolarità: il Padre è in comunione con il Figlio e il Figlio con il Padre nell’amore che è lo Spirito. Dio è unico in quest’unità che è frutto della comunione del Padre con il Figlio nello Spirito Santo. La nostra professione di Fede, perciò, non si riferisce ad un Dio astratto, ma ad un Dio che si manifesta, personalmente nella storia, nel volto di Padre Creatore, Figlio Redentore, Spirito Vivificatore.
La Prima Lettura
ribadisce che la vocazione unica e la relazione speciale di Israele a formare ed essere popolo di Dio è dono di un Dio unico e speciale, e risponde ai dubbi che sorgevano ed affliggevano la comunità reduce dall’esilio babilonese ed in profonda crisi della propria identità. Se Dio ha fatto udire la Sua voce dal fuoco, li ha scelti ad essere Suo popolo ed è sempre stato fedele nel passato, lo sarà anche nel presente e nel futuro!
La Seconda Lettura
ricorda a noi cristiani che siamo figli di Dio in Gesù, Suo Figlio, morto e risorto per noi, e nel dono dello Spirito che ci fa “gridare”: “Abbà, Padre”.
Il Vangelo
: Gesù, che c’invia ad annunciare a tutti i popoli della terra la salvezza misericordiosa del Padre e a battezzare tutti, nel nome della Trinità, e ad insegnare loro ad osservare tutto ciò che ha comandato loro. Devono partire con coraggio ed andare nella certezza e fiducia perché Egli “è con loro tutti i giorni, fino alla fine del mondo”!
Nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo
Il Segno della Croce, con il quale iniziamo e consegniamo la nostra giornata, è rivelazione della presenza in noi di Dio Trinità, professione di fede e testimonianza di vita secondo la comunione e l’unità della Trinità, inizio, fonte e meta della nostra vita filiale e cristiana, annuncio dell’amore del Dio, Uno e Trino, per ciascuno e tutti noi
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Ultimo aggiornamento 25/05/2024 - 11:10

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