Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale, Paola 1 Agosto 2020
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Ascensione del Signore, 12 Maggio 2024
Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura
L’Ascensione
inaugura il
tempo della Chiesa che,
animata e guidata dallo
Spirito Santo, renderà
testimonianza fino ai
confini della terra al
Risorto, che “si
mostrò vivo, dopo la sua
passione, con molte
prove durante quaranta
giorni” (v 3) e che,
ora, ascende al Padre,
dopo aver dato mandato
ai Suoi di “andare in
tutto il mondo a
proclamare il Vangelo ad
ogni creatura”.
Incarnazione,
Passione, Morte,
Risurrezione,
Ascensione, Pentecoste,
fanno parte dell’unico e
indivisibile Mistero che
è Cristo, il Quale viene
celebrato e, perciò,
presentato in momenti
diversi, per aiutare i
fedeli a comprendere
gradualmente e a
cogliere la bellezza
dell’annuncio e della
progressiva rivelazione
della salvezza a noi
offerta dal Signore
incarnato, morto,
risorto, asceso al
cielo, assiso alla
destra del Padre,
Signore e Re
dell’universo.
L’Ascensione
ci dona la grazia di
riconoscere e credere
Gesù, Figlio di Dio
fatto uomo, morto e
risorto, unico Salvatore
nostro, che ora è
elevato alla destra del
Padre e ci fa parte
viva del Suo Corpo
vivo, che è la Chiesa, e
affida a ciascuno di
noi, animati e guidati
dallo Spirito Santo,
il ministero di
custodire l’unità nella
concordia e nella pace e
di essere Suoi testimoni
“fino ai confini
della terra”. La
Chiesa, infatti, non è
una sola per
accostamento e
giustapposizione dei
diversi membri, ma
perché lo Spirito Santo
la unifica, la vivifica,
la anima e la guida “alla
verità tutta intera”.
Dopo aver visto il
Signore
ascendere al cielo,
dobbiamo rivolgere lo
sguardo illuminato alla
terra: dobbiamo avere il
coraggio apostolico di
scendere a valle, là
dove le cose accadono
per viverle in modo
nuovo e degno secondo
quanto ci è stato
rivelato, insegnato e
affidato in questo Tempo
Pasquale. Ora, il
Risorto, asceso al
cielo, chiede a tutti i
Cristiani di vivere il
Tempo della Chiesa,
con “la forza dello
Spirito Santo” sceso
su loro, restando in
attesa della Sua venuta
e vivendo la Sua
invisibile misteriosa
presenza, attraverso
l’obbedienza e la
fedeltà alla missione
donata e accolta (Prima
Lettura).
ll Signore ascende
al Padre Suo, ma non
si allontana da noi,
Egli continua a operare
nel Suo corpo vivente:
la Sua Chiesa. Non si
separa il Signore
dai Suoi e da Noi, ma
inaugura il modo
nuovo di rimanere
insieme con noi per
sempre: la comunione.
La Sua Ascensione, il
Suo ritorno al Padre,
per essere nella piena
comunione con Lui,
genera nuova comunione
con tutti i credenti di
ogni tempo e in ogni
luogo! Ascende al
cielo e ci invia in
tutto il mondo “a
proclamare il Vangelo ad
ogni creatura” (Mc
16,15); ci affida il
compito di essere Suoi
testimoni fino ai
confini della terra (At
1,8) e “ha
distribuito doni agli
uomini” (Ef 4,8), i
doni dello Spirito,
diversi e molteplici,
che fanno della Chiesa
l’unico Corpo di
Cristo. Non siamo
soli e non restiamo
orfani di Lui! Siamo in
comunione con il Risorto
perché è nel Suo nome
che operiamo e
annunciamo quello che ci
ha detto e che abbiamo
visto e, soprattutto,
perché Egli continua
ad agire insieme con noi
e conferma la Parola con
segni che l’accompagnano
(Mc 16,20). Con
l’Ascensione la
missione terrena di
Gesù si compie e, dopo
la Pentecoste, è
affidata alla Sua Chiesa
fino al Suo glorioso
ritorno. Non restate
a guardare solo in/il
cielo, dovete anche
avere riguardo per la
vostra terra! Dovete
cercare le cose di
lassù quaggiù, fino
a quando Egli verrà di
nuovo. La fede richiede
di guardare il cielo, ma
la missione ricevuta
comanda di rivolgere lo
sguardo alla terra di
tutti gli uomini, nelle
loro grandezze e nelle
loro miserie, di ‘andare
in tutto il mondo a
proclamare il Vangelo
della salvezza a ogni
creatura’! Non si
tratta, però, di
dividere e
contrapporre cielo (lassù)
e terra (quaggiù),
ma di andare a portare a
compimento la missione
ricevuta e ad unire
insieme cielo e
terra! Con
l’Ascensione e
dopo la Pentecoste
inizia il Tempo della
Chiesa: la Sua sarà
una storia di amore
e di speranza
senza fine, segnata
e autenticata da
prove, sofferenze,
rifiuti, contestazioni,
persecuzioni.
Con l’Ascensione
e la Pentecoste, la
Chiesa deve
guardare oltre ed
andare più lontano:
deve raggiungere tutti i
confini della terra,
uscendo dai suoi ambiti
chiusi e dai suoi ghetti
serrati; dai propri
tornaconti e interessi
privati e personali!
Deve andare oltre se
stessa, guardare al
di là di ogni
ideologia, di ogni forma
di religione
addomesticata alle
proprie visioni e
adattata ai propri
miseri bisogni. Deve
rivolgere il suo
sguardo solo sul
Crocefisso, morto,
risorto, vivente, asceso
al cielo e assiso alla
destra del Padre.
Dobbiamo, d'ora in poi,
guardare la Croce, per
poter guardare in
avanti, senza più
pigrizia, senza
rassegnazioni, lamenti,
paure e deleghe.
Dobbiamo costruirci
sempre più come Comunità
di amore nell’unità e
fraternità universale.
La nuova presenza di
Gesù, Risorto e Signore,
che affida alla Sua
Chiesa, Suo Corpo, la
missione di essere Suoi
testimoni
nell’annunciare e
portare vita e speranza
nel mondo con la grazia
e la “forza dello
Spirito Santo”, che
la guida, la sostiene e
rende efficace e feconda
la sua azione.
Gesù che ascende al
Padre, non è
un uomo del passato, ma
il Risorto dai morti che
è vivo e agisce nella
storia per mezzo dello
Spirito Santo, che non
lo sostituisce ma
continua la sua azione
attraverso i Suoi
testimoni, sui quali lo
ha effuso. Cristo Gesù,
crocifisso per noi,
risorto ed elevato alla
destra del Padre,
continua a regnare e ad
attirare tutti a Dio
Padre.
Ultimo aggiornamento 11/05/2024 - 10:30
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