Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale, Paola 1 Agosto 2020
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3a Domenica Ordinaria, 21 Gennaio 2024
Il Regno di Dio è vicino. Convertitevi e credete nel Vangelo
Il
Regno di Dio
è vicino, presente già
in mezzo a noi nella
nostra quotidianità, in
quella che ciascuno di
noi vive! Il Regno di
Dio è lo stesso Cristo
Gesù, che è venuto in
mezzo a noi per
riscattarci e riportarci
al Padre che, per
questo, lo ha mandato a
noi. Gesù, fedele e
obbediente alla volontà
del Padre, inizia il Suo
Ministero dalla
periferia, la Galilea,
terra pagana proprio con
queste prime Sue parole:
“Il tempo è compiuto
e il regno di Dio è
vicino; convertitevi e
credete nel Vangelo”.
La conversione personale
è solo un primo passo da
compiere, che trova la
sua completezza nella
seconda esigenza, quella
di credere nel Vangelo
di Dio, da accogliere,
ascoltare, seguire e
testimoniare con
e nella vita di
ogni giorno.
Il Vangelo di Dio,
che Gesù annunzia e
testimonia, c’interpella
personalmente,
chiedendoci fiduciosa
disponibilità e serio
cambiamento di cuore e
di mente. Accogliamo,
perciò, con docilità e
coerenza, l’esempio dei
primi discepoli,
chiamati a lasciare
tutto, anche gli affetti
più cari, per seguirlo
e divenire quello che
egli promette, i quali
“subito” rispondono, con
prontezza e coraggio,
lasciano tutto e si
pongono immediatamente
alla Sua sequela (Vangelo),
e anche dobbiamo imitare
l’esempio dei Niniviti,
i quali si convertono
dalla loro condotta di
vita malvagia ed iniqua,
in seguito alla
predicazione di Giona,
inviato dal Signore (Prima
Lettura). Non
lasciamoci sfuggire,
dunque, l’occasione
buona e, forse l’ultima
della nostra vita, e
lasciamoci liberare
dalla schiavitù delle
cose terrene e mondane,
che sono destinate a
finire, seguendo Cristo
Gesù e relazionandoci,
in ogni cosa, alla Sua
Persona, seguendo la
verità e la luce del
Vangelo di Dio (Seconda
Lettura), che ci
fa conoscere, le Sue
vie e ci insegna e ci
guida sui Suoi sentieri
(Salmo).
Anche oggi, Gesù
continua a passare tra
gli uomini: li guarda
negli occhi e non ha
incertezze; li chiama al
Suo seguito, non li
costringe, lascia loro
la Libertà di accettare
o di rifiutare il Suo
dono-proposta: il divino
Maestro non plagia le
coscienze, le lascia
libere e le vuole solo
affrancare da ogni
schiavitù mondana, non
comanda, offre solo
proposte d’amore e di
libertà. Non si impone,
ma vuole
liberarci dalla
schiavitù dell’egoismo e
dei beni materiali che
passano e finiscono.
Perciò, anche a noi,
come ai primi suoi
discepoli, fa la stessa
proposta, se chiara nei
termini, logicamente
è irrealizzabile ed
assurda: come si fa,
infatti, a diventare “pescatori
di uomini”? Eppure,
quei pescatori, non
chiedono alcuna
spiegazione né pongono
alcuna domanda, perché
le parole di Gesù sono
ormai penetrate nei loro
cuori, come dono
gratuito di Dio che li
ha cambiati
interiormente. Tutto
questo avverrà anche in
ciascuno di noi se
permettiamo a Gesù di
cambiarci la vita! Se
Ninive ha cambiato vita
per paura della
minaccia di un castigo
di Dio, noi, come quei
pescatori di Galilea,
lasciamoci cambiare la
vita e, per quell’amore
che Dio ci rivela nel
Figlio Cristo Gesù e,
con prontezza ed
entusiasmo, lasciamo e
liberiamoci da tutto ciò
che passa e andiamo
dietro a Lui e
seguiamolo nella libertà
e nella fedeltà
perseverante e gioiosa.
La fede, la fiducia, il
fascino luminoso di
Colui che ha chiamato i
primi discepoli, liberi
il nostro animo da ogni
rimpianto per ciò che
abbiamo lasciato e,
seguendo fedelmente Lui,
cantiamo con gioiosa
esultanza e perenne
rendimento di grazie
per quello che
abbiamo ricevuto e
trovato!
La Parola di Dio
oggi,
con la testimonianza di
questi nuovi pescatori,
ci chiede di rivedere,
convertire e cambiare
vita e ricostruire, in
modo nuovo, la nostra
identità umana e
cristiana.
Convertiamoci,
finalmente e crediamo
nel Vangelo della
comunione, gioia e
salvezza, ascoltando e
seguendo Gesù, che
ancora e ogni giorno, ci
rivolge il Suo amorevole
e suadente: “Convertitevi
e credete nel Vangelo”;
“Venite dietro a Me:
Vi farò diventare
pescatori di uomini”,
Miei discepoli e
cercatori di fratelli da
riportare al Vangelo di
Dio, che voi dovete
proclamare e
testimoniare con la
vostra vita. Chiamati,
dunque, ad essere Suoi
discepoli e annunciatori
umili e responsabili del
Vangelo di Dio, ci
vengono richiesti,
perciò, urgenti e
radicali cambiamenti
interni ed esterni, una
vera trasformazione e
vitale conversione,
attraverso
l’assimilazione della
Parola, meglio,
attraverso il lasciarsi
assimilare dalla Parola.
La conversione
non consiste
solo nell’emendare
la propria condotta,
ma prima di ogni altra
cosa, significa
aprirsi, senza
resistenze e riserve,
all’irruzione della
misericordia di
Dio nella nostra
vita, la quale può
cambiare e
mutare nella misura in
cui si apre e sa
accogliere la Sua
chiamata di amore ad
ascoltare e seguire il
Figlio e a Lui
relazionarsi.
La
chiamata
(vocazione) e la
conseguente sequela di
Gesù portano ad un
rinnovamento della vita,
alla conversione. Per
questo la Liturgia,
oggi, ci fa pregare
l’urgenza di convertirci
al Signore e la
necessita teologica di
aderire con tutta
l’anima al Vangelo di
Dio, affinchè i nostri
fratelli dubbiosi e
lontani, per mezzo della
nostra coerente
testimonianza, cerchino,
trovino e seguano Cristo
Gesù, nostro unico
Maestro, Redentore e
Salvatore nostro.
Ultimo aggiornamento
20/01/2024 - 12:45
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