Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

AVVISO! É stata pubblicata l' Omelia del 5 Novembre 2023
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3a Domenica Ordinaria, 21 Gennaio 2024

Il Regno di Dio è vicino. Convertitevi e credete nel Vangelo
Il Regno di Dio è vicino, presente già in mezzo a noi nella nostra quotidianità, in quella che ciascuno di noi vive! Il Regno di Dio è lo stesso Cristo Gesù, che è venuto in mezzo a noi per riscattarci e riportarci al Padre che, per questo, lo ha mandato a noi. Gesù, fedele e obbediente alla volontà del Padre, inizia il Suo Ministero dalla periferia, la Galilea, terra pagana proprio con queste prime Sue parole: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo”.  La conversione personale è solo un primo passo da compiere, che trova la sua completezza nella seconda esigenza, quella di credere nel Vangelo di Dio, da accogliere, ascoltare, seguire e testimoniare con e nella vita di ogni giorno.
Il Vangelo di Dio
, che Gesù annunzia e testimonia, c’interpella personalmente, chiedendoci fiduciosa disponibilità e serio cambiamento di cuore e di mente. Accogliamo, perciò, con docilità e coerenza, l’esempio dei primi discepoli, chiamati a lasciare tutto, anche gli affetti più cari,  per seguirlo e divenire quello che egli promette, i quali “subito” rispondono, con prontezza e coraggio, lasciano tutto e si pongono immediatamente  alla Sua sequela (Vangelo), e anche dobbiamo imitare l’esempio dei Niniviti, i quali si convertono dalla loro condotta di vita malvagia ed iniqua, in seguito alla predicazione di Giona, inviato dal Signore (Prima Lettura). Non lasciamoci sfuggire, dunque, l’occasione buona e, forse l’ultima della nostra vita, e lasciamoci liberare dalla schiavitù delle cose terrene e mondane, che sono destinate a finire, seguendo Cristo Gesù e relazionandoci, in ogni cosa, alla Sua Persona, seguendo la verità e la luce del Vangelo di Dio (Seconda Lettura), che ci fa conoscere, le Sue vie e ci insegna e ci guida sui Suoi sentieri (Salmo).
Anche oggi, Gesù
continua a passare tra gli uomini: li guarda negli occhi e non ha incertezze; li chiama al Suo seguito, non li costringe, lascia loro la Libertà di accettare o di rifiutare il Suo dono-proposta: il divino Maestro non plagia le coscienze, le lascia libere e le vuole solo affrancare da ogni schiavitù mondana, non comanda, offre solo proposte d’amore e di libertà. Non si impone, ma vuole liberarci dalla schiavitù dell’egoismo e dei beni materiali che passano e finiscono. Perciò, anche a noi, come ai primi suoi discepoli, fa la stessa proposta, se chiara nei termini, logicamente è irrealizzabile ed assurda: come si fa, infatti, a diventare “pescatori di uomini”? Eppure, quei pescatori, non chiedono alcuna spiegazione né pongono alcuna domanda, perché le parole di Gesù sono ormai penetrate nei loro cuori, come dono gratuito di Dio che li ha cambiati interiormente. Tutto questo avverrà anche in ciascuno di noi se permettiamo a Gesù di cambiarci la vita! Se Ninive ha cambiato vita per paura della minaccia di un castigo di Dio, noi, come quei pescatori di Galilea, lasciamoci cambiare la vita e, per quell’amore che Dio ci rivela nel Figlio Cristo Gesù e, con prontezza ed entusiasmo,  lasciamo e liberiamoci da tutto ciò che passa e andiamo dietro a Lui e seguiamolo nella libertà e nella fedeltà perseverante e gioiosa. La fede, la fiducia, il fascino luminoso di Colui che ha chiamato i primi discepoli, liberi il nostro animo da ogni rimpianto per ciò che abbiamo lasciato e, seguendo fedelmente Lui, cantiamo con gioiosa esultanza e perenne rendimento di grazie per quello che abbiamo ricevuto e trovato!
La Parola di Dio oggi, con la testimonianza di questi nuovi pescatori, ci chiede di rivedere, convertire e cambiare vita e ricostruire, in modo nuovo, la nostra identità umana e cristiana. Convertiamoci, finalmente e crediamo nel Vangelo della comunione, gioia e salvezza, ascoltando e seguendo Gesù, che ancora e ogni giorno, ci rivolge il Suo amorevole e suadente: “Convertitevi e credete nel Vangelo”; “Venite dietro a Me: Vi farò diventare pescatori di uomini”, Miei discepoli e cercatori di fratelli da riportare al Vangelo di Dio, che voi dovete proclamare e testimoniare con la vostra vita. Chiamati, dunque,  ad essere Suoi discepoli e annunciatori umili e responsabili del Vangelo di Dio, ci vengono richiesti, perciò, urgenti e radicali cambiamenti interni ed esterni, una vera trasformazione e vitale conversione, attraverso l’assimilazione della Parola, meglio, attraverso il lasciarsi assimilare dalla Parola.
La conversione
non consiste solo nell’emendare la propria condotta, ma prima di ogni altra cosa, significa aprirsi, senza resistenze e riserve, all’irruzione della misericordia di Dio nella nostra vita, la quale può cambiare e mutare nella misura in cui si apre e sa accogliere la Sua chiamata di amore ad ascoltare e seguire il Figlio e a Lui relazionarsi.
La chiamata (vocazione) e la conseguente sequela di Gesù portano ad un rinnovamento della vita, alla conversione. Per questo la Liturgia, oggi, ci fa pregare l’urgenza di convertirci al Signore e la necessita teologica di aderire con tutta l’anima al Vangelo di Dio, affinchè i nostri fratelli dubbiosi e lontani, per mezzo della nostra coerente testimonianza, cerchino, trovino e seguano Cristo Gesù, nostro unico Maestro, Redentore e Salvatore nostro
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Ultimo aggiornamento 20/01/2024 - 12:45

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