Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

31a Domenica d'Avvento, 5 Novembre 2023

Il Figlio dell’Uomo non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti
Uno solo è il vostro Maestro e Voi siete tutti Fratelli

Il giusto rapporto tra chi è chiamato a dirigere la comunità e i suoi componenti deve modellarsi sulla verità teologica: Dio è il Signore e capo dei credenti e nessuno dei capi umani può prendere il Suo posto. Il Vangelo non tollera gli abusi dell’autoritarismo religioso e detta le modalità del sevizio (“del grembiule”), sull’esempio del supremo e unico Maestro, Cristo Gesù, che è venuto per servire e  non per essere servito e per dare la Sua vita “per molti”, e che invita tutti i Suoi discepoli a privilegiare uno stile di vita in cui siano servi gli uni degli altri. “Infatti anche il figlio dell’uomo non è venuto per essere servito ma per servire e dare la vita in riscatto per molti” (Mc 10,45).
Nel Vangelo Gesù contesta severamente agli Scribi e ai Farisei, ipocriti, formalisti, impegnati nell’apparire più che nell’essere, nel dire che nel fare, nel dominare più che nel servire, nel disperdere più che nel guidare, perché addossano agli altri pesi insopportabili, derivanti dalle minuziose prescrizioni della Legge, ma essi, pur mostrandosi scrupolosi osservanti della Legge, non li toccano nemmeno con un dito; perché, con il loro puritanismo rigido e il loro ipocrita moralismo, rendono impietosa e disumana la stessa Legge. Non servono la Legge, la usano e si servono di essa per nascondere la propria ipocrisia e i propri interessi, per sedersi comodamente sulla ‘cattedra di Mosè’, per sentirsi chiamare maestri, padri, guide! Questa Parola deve essere per tutti noi, affidatari di un servizio di presidenza e di guida, lo specchio terso nel quale poterci vedere dentro ed esaminarci se adempiamo con fedeltà il Mandato e se viviamo in conformità all’Incarico affidatoci.
Seconda lettura
: Paolo, attraverso il ‘ricordo’ del primo annuncio del Vangelo al primo nucleo dei credenti della comunità cristiana di Tessalonica, non vuole mettere al centro se stesso, ma vuole affermare e sottolineare la genuinità del Vangelo di cui egli è stato il portatore lieto, forte e fedele. Chi riveste ruoli di dirigenza e responsabilità, nella Chiesa, dunque, deve amare e prendersi cura dei suoi fedeli, come una madre fa con i propri figli, deve porre tutta la sua vita a servizio del Vangelo e della Comunità, pronto anche a ‘versarla’, se necessario! Egli non deve ridurre la Parola di Dio a parola degli uomini, né può asservirla a interessi privati ed egoistici. Il Vangelo deve arricchire di amore, di fede e di speranza i destinatari e non le tasche di chi lo annuncia. La prima Lettura denuncia le inadempienze e scelte non esemplari dei sacerdoti (leviti) al servizio del culto nel tempio ricostruito: costoro risultano di inciampo e sono di ostacolo nel cammino di fede di molti, perché i loro insegnamenti non sono retti da purezza di intenzioni e non sono sorretti da una vita coerente! Così, hanno deviato dalla retta via e hanno distrutto l’alleanza, divenendo ostacolo per molti.
La Parola di Gesù di questa Domenica richiama amorevolmente e severamente tutti Noi che, in vario modo e grado, nella Chiesa e nella Società, siamo incaricati di ministeri e ruoli di dirigenza, di responsabilità educatrice e formatrice, di ‘guide’ e di accompagnatore! Tutti, quindi, siamo invitati a un serio esame di coscienza, ad una sincera revisione di vita e a una vera conversione del cuore! Tutti e, in modo particolare, chi nella Chiesa è chiamato a servire Gesù Cristo, il Suo Vangelo e la Sua Comunità! La coerenza esemplare di vita di chi è proposto a dirigere deve essere essa stessa annuncio e testimonianza del Vangelo. Lo stile di vita di chi fa “apostolato”, infatti, deve essere eloquente e credibile, generoso e disinteressato, libero da ipocrisia, coerente, retto e puro nelle intenzioni, amorevole e tenero, come una madre con il suo bambino, a servizio fedele di Dio e dei fratelli! Non si dimentichi che ogni battezzato nella Chiesa è chiamato, a diverso titolo, ‘apostolo’, mandato, cioè, ad essere ‘guida religiosa’, come i Genitori nella Famiglia, i Maestri - educatori nella Scuola, i Catechisti - accompagnatori nella fede in mezzo ai Ragazzi! Per questo con il Salmo (130) invochiamo il Signore perché ci custodisca e ci faccia crescere nella Sua pace, nella serenità, nella fiducia e nel Suo amore
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Ultimo aggiornamento 03/01/2024 - 09:02

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