Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

AVVISO! É stata pubblicata l' Omelia del 22 Ottobre.2023
Fai clic qui per la lettura integrale
Fai clic qui per la lettura dell'introduzione

Cristo Gesù, Re-Pastore e Giudice, 26 Novembre 2023

Cristo Gesù, Re-Pastore e Giudice

La Signoria di Cristo Gesù, morto e risorto, sommo e unico Re dell’universo, Pastore buono e Giudice giusto della nostra storia personale, non è un atto di potere, ma volontà e disegno di salvezza universale, attraverso il Suo servizio e il Suo amore, soprattutto verso i più piccoli, più deboli, bisognosi e fragili. Fulcro e anima della Celebrazione (come di tutte le altre Celebrazioni liturgiche) che conclude l’Anno Liturgico, è Cristo Gesù, Re universale, Re dei re, Pastore delle pecore e Guardiano delle nostre anime, Signore e Giudice giusto  del Suo gregge! Egli non è re come gli altri (Gv 18,36)! È Pastore che sceglie le Sue pecore, le protegge, le guida a pascoli erbosi e verdeggianti, le va a cercare, quando si perdono, fascia le ferite di quelle che sono cadute e cura le ammalate, le accoglie sempre, le difende, fino a sacrificare la Sua stessa vita.Gesù, nel Vangelo, più volte, si rivela e proclama buon Pastore alla continua ricerca delle pecore perdute, persone escluse ed allontanate dalla comunità sociale e anche religiosa: peccatori, pubblicani, prostitute, pagani e stranieri (Lc 15,1-7). Nel vedere la folla, che Lo cercava, perché voleva ascoltarLo e seguirLo, il Maestro-Pastore spesso si commuoveva perché era come gregge sbandato, senza un pastore che lo difendesse, lo guidava e lo conduceva ai pascoli erbosi e alle sorgenti di acqua viva (Mt 9,38; Mc 6,34). Egli è Re perché si prende cura e serve i fratelli più piccoli: i poveri, gli affamati ed assetati i senza tetto e senza vestiti, senza patria e senza libertà, e dignità, ammalati, feriti e sofferenti.
Regnare, per questo Re, è servire, è dare la propria vita per i Suoi “sudditi”! Il Suo trono, infatti, è una croce, la legge del Suo Regno è l’amore! Egli, perciò, regna dalla croce, in agonia, fino a che tutti i gli uomini siano stati riscattati dal Suo sangue che continua a scorrere per lavare e togliere per sempre il peccato del mondo, causa dell’ultimo nemico, la morte, che sarà annientata anch’essa dalla Sua morte redentiva e la Sua gloriosa risurrezione! Alla Sua venuta a giudicare il mondo degli uomini, Egli separerà le pecore dai montoni e dai capri, che “se andranno questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna”. Il criterio di giudizio e di verifica: se abbiamo aderito e ci siamo relazionati a Lui e Lo abbiamo amato efficacemente e attivamente nei Suoi poveri, gli Infelici, gli sventurati e gli esclusi, che sono in mezzo e accanto a noi!
Io, dunque
, non sarò giudicato per quante belle prediche ho preparato e ho fatto, in base al gradimento ottenuto ed al successo raggiunto, né per gli articoli o libri pubblicati, né per i beni accumulati, ma per quello che sono stato e per quanto ho amato i “suoi fratelli più piccoli”!  “Essere”, infatti, è amare, donarsi, servire e spendere la propria vita  per gli altri e al servizio degli ultimi, poveri, esclusi  emarginati, nudi, carcerati, malati affamati e assetati ed abbandonati a loro stessi.  
Mi sarà chiesto
conto se ho sfamato e dissetato; se ho accolto con premura e vestito con delicatezza; se sono andato a visitare ed incoraggiare i carcerati, se ho assistito con premura e ho sostenuto, con le mie mani e con tutto il mio cuore, gli ammalati, i caduti e feriti a terra, gli emarginati e vulnerati dall’ingiustizia e dal nostro egoismo, i più poveri e gli sfortunati! Egli, il Re dell’universo, Pastore della Chiesa e della Umanità, è riscontrabile, trovabile e amabile nella persona dei Suoi e nostri fratelli più poveri e più piccoli. Come ha fatto il Maestro, allora, devo agire anch’io, imitando il Suo infinito amore!
Dio, Pastore
unico del Suo popolo, interviene attraverso i Profeti, soprattutto con Geremia ed Ezechiele, Voce del Signore rimasta inascoltata, per contestare ai  sacerdoti, ai re di Giuda e di Israele la mancata fedeltà nell’adempimento del compito di pastori, affidato loro a servizio della Comunità (prima Lettura) . Paolo continua ad affrontare e ad affermare la verità fondamentale della fede, non ancora inserita pienamente nel Credo della sua Comunità: la Risurrezione di Cristo e i suoi effetti  salvifici (seconda Lettura). Ecco, in sintesi, i tre annunci principali della Parola odierna: il Re-Pastore, che conosce, ama, guida, conduce, fascia le ferite, cerca la pecora perduta e tutti conduce nell’unico ovile del Padre; la vittoria totale e definiva di Cristo risorto sul peccato e sulla potenza della morte e, per  questo,  “in Cristo tutti riceveremo la vita”; il Re-Giudice, che si identifica con i più poveri e più deboli, facendosi ‘fratello’ dei più piccoli, giudicherà tutti sull’amore che avremo avuto o non avuto per loro!
La Gloria del Figlio dell’uomo
, nostro Re e Pastore, è nel cercare chi si è smarrito e perduto; il Suo potere /i>è ridare vita con la Sua vita; il Suo regnare è servire gli ultimi e i più piccoli; il Suo trono è una croce, il Suo regno è “Regno eterno e universale, Regno di verità e di vita, Regno di santità e di grazia, Regno di giustizia, di amore e di pace” (Prefazio proprio); la legge unica, insopprimibile e immutabile del Suo regno è l’amore
!
.

Fai clic qui per la meditazione integrale dell'Omelia
Ultimo aggiornamento 25/11/2023 - 09:21

Indirizzo email
posta@vivodiparoladidio.it