Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

29a Domanica Ordinaria, 22 Ottobre 2023

Rendete a Cesare quello che è di Cesare e restituite a Dio quello che è di Dio
Io di chi sono immagine? Testimonio quella di Dio Amore o di Cesare potere e avere?

La Parola di questa Domenica rivela e afferma l’unicità assoluta di Dio e uno solo è il nostro Salvatore e Maestro, Suo figlio Gesù e noi siamo figli dello stesso Padre e, perciò, tutti fratelli e Suoi discepoli chiamati e sollecitati a restituire a Dio quello che è di Dio, che ha il primato su tutto, perché tutto gli appartiene, anche Cesare, e tutto Egli dirige con sapienza e amore misericordioso. “Date a Cesare quello che è di Cesare” vuol dirci che dobbiamo aiutarlo, collaborando tutti al compito che ha ricevuto da Dio stesso, quello, cioè, di essere il Suo strumento per realizzare il Suo progetto di uguaglianza e giustizia sociale, che è quello di perseguire, ricercare e raggiungere continuamente il bene comune. Tutti siamo chiamati a collaborare efficacemente nel dovere morale di pagare le tasse, proprio e perché è in gioco il bene comune.
La Prima Lettura
descrive la modalità dell’agire di Dio, misterioso e imprevedibile: Ciro, grande conquistatore, strumento nelle mani di Dio, quale servo del Signore, per liberare il popolo dall’esilio e riportare gli esuli da Babilonia alla loro patria. Nella Seconda Lettura, Paolo, ringraziando Dio per il Vangelo che la comunità cristiana ha accolto, la esorta a crescere nell’impegno della fede, nell’operosità della carità e nella costante speranza “nel Signore nostro Gesù Cristo”. Noi Cristiani, Discepoli di Cristo Gesù, scelti e chiamati per nome e, quindi, consacrati per liberarci e liberare dalla schiavitù dell’egoismo e del peccato (prima Lettura), viviamo nel nostro tempo, quale lievito partecipativo e fermento attivo di amore e di giustizia, a servizio del bene comune, impegnandoci a restituire e ristabilire, nella nostra vita, il primato di Dio, di Cristo e della Sua Parola, (Vangelo), testimoniandolo ed annunciandolo attraverso gesti concreti di fede operosa, carità feconda e di speranza viva (seconda Lettura).
Il Cristiano nel mondo
ha la missione, nei più diversi ambiti di vita, di collaborare, con il suo coerente agire quotidiano, a conseguire una umanità nuova, secondo lo spirito del Vangelo e quindi secondo il volere di Dio. La vita del cristiano non è evasione o fuga dai compiti terreni, ma testimonianza vissuta pienamente e responsabilmente a far conoscere e a compiere la Sua volontà di salvezza, anche attraverso la nostra risposta fedele e coerente al Suo infinito amore, rivelatoci dalla Parola di vita e verità.
Ai Suoi discepoli, Gesù
chiede l’equilibrio nelle relazioni con il potere umano, civile, che non è da contrapporre a quello divino (presunta ‘teocrazia’) e rivolge loro il Suo vitale insegnamento: a Cesare, dategli quello che gli tocca e gli è dovuto, a Dio restituite quello che è Suo dono: tutto! Dio è il Signore della storia dell’universo: tutto Gli appartiene, anche Ciro e Cesare. La nostra storia è nelle Sue mani e viene condotta secondo i Suoi disegni. Ritrovando e leggendo l’immagine di Dio scolpita in noi, come in Ciro e Cesare, anche se ne sono inconsapevoli, impariamo da Gesù ad avere uno sguardo di sapienza sulle vicende del mondo, della storia, della politica: onoriamo Dio come Dio e rispettiamo Cesare come Cesare. Infine, la legalità fiscale è dovere morale del vero cristiano, quello di: pagare le tasse, proprio e perché è in gioco il bene comune. Al Cristiano è richiesta sia la fedeltà religiosa sia la  giustizia sociale. La disonestà altrui non giustifica la propria! Per questo, non posso più nascondermi dietro la “mia”  religione per sfuggire alle leggi di Cesare, e, neppure, rivolgermi a Cesare per dimenticarmi di Dio..

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Ultimo aggiornamento 22/11/2023 - 12:21

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