Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

3a Domenica di Quaresima, 23 Marzo 2025

Io vi dico, se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.
Noi, pellegrini di speranza, in cammino quaresimale verso la Pasqua del Signore, dal deserto delle quotidiane prove e tentazioni, da affrontare e superare come Gesù ci ha insegnato, con la forza e la luce della Sua Parola, e saliti sul monte della rivelazione e della preghiera, dove abbiamo contemplato il Volto glorioso del Signore, che renderà glorioso anche il nostro "misero corpo” e, dopo aver ascoltato la voce del Padre, che ci ha raccomandato di ascoltare e  di seguire sempre “il Figlio, l’eletto”, oggi, dobbiamo scendere a valle, là dove la nostra storia si svolge nella misteriosa trama del quotidiano, dove dovremo fare i conti con la “violenza”, che si mescola al “sacrilegio”, e dare una risposta perché una “torre”, costruita da mani d’uomo, possa crollare e uccidere persone innocenti, e, infine, dovremo domandarci e cercare il perché una pianta di fico vegeta sterilmente e si ostina a non portare i frutti che il padrone da tempo si attende! “Insieme” e uniti a Gesù, seguiamoLo nel Suo deciso “andare verso Gerusalemme”, ascoltando la Sua parola, che, oggi, ci invita, con amorevole severità e ci sollecita a convertirci con urgenza, per non perire allo stesso modo in cui sono finiti i fratelli delle due tragedie appena citate.
Convertirsi “subito”, senza più rimandare
, per non perire, ricordando sempre che la conversione è dono di Dio Padre, per mezzo del Figlio e dello Spirito Santo, è grazia quotidiana ed è per tutta la vita! A noi la responsabilità di accogliere con gratitudine questo permanente dono di amore e misericordia infinita e di viverlo insieme, nel reciproco sostegno e nell’armonia con tutto il creato. Lasciarsi convertire dalla grazia vuol dire lasciarsi cambiare mentalità e stile di vita: è metanoia, radicale cambiamento di mente e di cuore. Dio, ricco di amore e di misericordia ci dona ancora tempo perché noi peccatori possiamo convertirci fare ritorno nelle Sue braccia, sempre aperte. Ma il tempo “si è fatto breve” ed è un bene prezioso: non possiamo sperperarlo e sprecarlo nell’ozio e svuotarlo con superficialità e noncuranza. Il Tempo della Quaresima è quello favorevole per far ritorno a Dio con tutto il cuore. Tempo di zappare attorno alle radici del mio cuore, divenuto “quel” fico inaridito e infruttuoso, momento giusto, da non rimandare, per concimarlo con cura, potando i rami inutili, sapendo attendere, con pazienza, la fioritura e, con fiducia, la stagione dei frutti! Dio è paziente nell’amore e continua a riporre fiducia in ciascuno di noi, e, perciò, non possiamo ogni anno deludere le Sue attese nel non fargli trovare almeno qualche frutto per il bene di tutti, segno che la conversione è almeno iniziata. Tutti abbiamo bisogno di convertirci, e più andiamo avanti nella conversione, più ne dobbiamo sentire l’urgente necessità vitale. Il Padrone della vigna, ha risparmiato l’albero di quel fico infruttuoso, perché il Suo fedele Vignaiolo lo ha implorato, di voler aspettare ancora un po’ e di concedergli ancora la possibilità di fruttificare, dopo l’opportuno Suo generoso e premuroso tentativo di zappargli alle radici, di concimarle e di potare i rami secchi!  Io, fico infruttuoso per tanti anni, vorrò deludere, ancora una volta, il mio Padrone paziente e il mio benevolo Vignaiolo, che si prende cura di me e ha puntato tutto su di me?
Gesù, oggi, vuole farci capire
come la nostra ostinata chiusura al Suo amore salvifico, insieme alla nostra resistenza alla grazia della conversione, è più grave dei due tragici fatti di cronaca ricordati e menzionati e ci avverte che se non ci convertiamo in tempo, periremo allo stesso modo! Quei morti non necessariamente erano più colpevoli degli altri e la morte e la disgrazia non sono castighi, con cui Dio si vendica e punisce i colpevoli, ma inesorabili conseguenze dei  nostri molteplici e ripetuti peccati.
Dio non è, come ce lo immaginiamo
e dipingiamo noi, una specie di controllore e spietato giudice, che premia i buoni e castiga i cattivi;  Misericordioso e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore” (Salmo). Dobbiamo convertirci dalla falsa immagine di un dio vendicatore, e castigatore, che, con rabbia e spirito di vendetta, ci taglia e ci consuma nel fuoco, per riscoprirLo nella vera Identità di Padre pietoso e misericordioso, rivelato a noi dal Figlio, mandato a cercare chi era perduto e salvare tutte le Sue creature, riscattandoli dai loro peccati.
Proprio perché ama, Dio sa attendere
e la Sua pazienza in nessun modo può diventare un pretesto per ritardare la nostra conversione personale, ma diventa una ragione in più per rispondere al Suo amore ed accogliere subito, senza più rimandare, l’invito alla conversione del cuore e a deciderci ad accogliere e vivere in questo amore fedele e misericordioso, se davvero vogliamo convertirci e portare finalmente frutti di amore e di speranza!.

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Ultimo aggiornamento 22/03/2025 - 09:37

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