Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

8a Domenica Ordinaria, 2 Marzo 2025

L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene
Attraverso il nesso intrinseco tra la parola e il cuore e il legame effettivo tra l’albero buono o cattivo e i suoi frutti, Gesù ci vuole insegnare che ciascuno di noi è stato creato buono e libero di scegliere il bene o il male, la grazia o il peccato, l’amore o l’odio, la bontà o la cattiveria, il perdono o la vendetta.  Anche gli alberi, all’apparenza, sono uguali, e solo i loro frutti ci rivelano la loro capacità di produrre frutti dolci e saporiti (uva) o cattivi, che provengono da rovi e siccità. Inoltre, i suoi frutti, ci rivelano, anche, l’albero nella sua accurata e sapiente “coltivazione” da parte del contadino esperto. Così, la creatura deve lasciarsi plasmare, educare e perfezionare dall’ascolto quotidiano della Parola di Dio, per crescere, come l’albero che si lascia potare, concimare dal premuroso agricoltore, per poter portare frutti di sapienza e di amore, per non divenire cieco che si pone a guida di altro cieco e tutti e due finiscono nel fosso e né per pretendere di levare la pagliuzza dagli occhi dei fratelli, trascurando di liberarsi dalla grossa e pesante trave che lo acceca e lo rende incapace di vedere  il bene negli altri e di goderne nella fraterna condivisione.
Oggi, dobbiamo tutti aver la forza
e la grazia di rispecchiarci con la Parola  del divin Maestro, dal quale ogni discepolo deve “dipendere” e, mai, deve osare sostituirsi a lui, credendo di essere “più del maestro”, anche se deve “essere ben preparato” e, perciò, deve lasciarci convertire dai Suoi insegnamenti e essere risanati e liberati dalle nostre cecità per poter guidare alla verità, con amabilità e competenza, il fratello che ancora è debole nella fede, e a saper levare la trave accecante e tenebrosa dai nostri occhi per aiutare i fratelli a liberarsi dalla pagliuzza per vederci finalmente “bene” e discernere il bene dal male. Come ogni albero si conosce dai frutti che produce, così, ogni uomo è rivelato dai frutti che sovrabbondano nel suo cuore. È la Parola di Dio, viva ed efficace, tagliente più di una spada affilata e a doppio taglio, penetrante fino a dividere l'anima (cfr Eb 4,12), a “saggiare”, nel “forno ardente” della Sua verità, la purezza o le impurità del nostro cuore, a vagliarci e scuoterci per farci scoprire il bene e il male dei nostri pensieri, delle nostre scelte e delle nostre opere: il bene va rafforzato e reso sempre più fecondo e condiviso; il male va individuato con sincerità e umiltà e va estirpato, con prontezza e coraggio, con urgenza e determinazione. Dunque, è la Sua Parola di vita e verità a penetrare i pensieri del nostro cuore, luogo delle nostre scelte e decisioni, a farci discernere il bene dal male. Ed è la Parola di Dio, infine, ad offrirci la grazia di operare il bene e di liberarci dal male e ad assicurarci che, se ogni giorno, ci lasciamo fecondare e guidare dalla bellezza della Sua luce e della sua efficacia, porteremo i nostri frutti di giustizia, di amore, di comunione e di pace.
La bocca parla dalla pienezza del cuore
(Lc 6,39-45). Quando nel cuore di ciascuno di noi dimora la Parola di Dio, Questa lo illumina e lo rende fecondo di frutti di amore, speranza, gioia e pace. Al contrario, se vi abita e vi domina “l’io carnale”, vi cova egoismo smoderato, odio incontrollabile, avida supponenza, stolta arroganza, effimera autosufficienza, cattiveria e malvagità senza fine, è, allora, che, accecato dalla smisurata stima di sé, e, illudendosi di vederci bene, pur avendo una grossa “trave” sui suoi occhi, nell’individuare una “pagliuzza” nel fratello, e accecato da tanta empietà e malvagità, pretende di guidare, chi non vede bene o chi ancora non vede, per trascinarlo, insieme con lui, in fondo alla voragine senza fondo e insieme perire per sempre! Gesù nelle due paradossali metafore del cieco che pretende di guidare un altro cieco e della trave da vedere e togliere dai propri occhi, prima di pretendere di giudicare e condannare la pagliuzza nell’occhio dei fratelli, si rivolge in modo particolare a quanti nella Comunità sono chiamati ad essere guide sagge e responsabili dei fratelli.
Nella prima Lettura
, siamo chiamati a rispecchiarci e confrontarci con alcuni “detti sapienziali” che, oggi, riguardano la Parola che, attraverso i simboli del setaccio, della fornace e i frutti dell’albero, genera e produce. Solo la Parola di verità, che penetra e scruta cuore e mente, infatti, può giudicare, perché solo il Signore Dio “setaccia” i nostri pensieri e le nostre opere, purificandoli da ogni malvagità e malignità nel fuoco del Suo amore pietoso e misericordioso e aprendo il nostro cuore a conversione per poter portare frutti abbondanti di fratellanza, di sapienza e di speranza.
Con la “parabola” della “pagliuzza” e della “trave
”, il Maestro, vuole smascherare ogni specie di ipocrisia, di falso zelo non solo degli  scribi e i farisei di allora, ma si rivolge a quanti di noi si accaniscono a trovare la pagliuzza e i piccoli difetti negli altri, come “meccanismo di difesa” per nascondere la grossa trave che non vogliamo ammettere di avere sugli occhi del cuore e della mente, che rimane al suo posto ad accecarci sempre di più! Allora, “Medice, cura te ipsum” (Lc 4, 23). Per saper e poter correggere gli altri, dunque, prima tentare di togliere la pagliuzza nell’occhio dell’altro, devo assolutamente, prima togliere la trave che mi impedisce di “vedere” secondo la sapienza della Parola che scruta i pensieri del cuore, e, poi, correggere, con amabilità e competenza, i fratelli dal loro piccolo ostacolo a vederci di più e meglio.
Paolo, nella seconda Lettura,
conclude il suo fondato insegnamento sulla risurrezione dei morti, con la professione di fede in Cristo che, con la vittoria sulla Sua morte, ha “inghiottito” la nostra morte e, con la Sua risurrezione, “rivestirà”, questo nostro corpo corruttibile di incorruttibilità e questo nostro corpo mortale di immortalità e  “si compirà la parola della Scrittura”.

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Ultimo aggiornamento 01/03/2025 - 08:21

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