Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

7a Domenica Ordinaria, 23 Febbraio 2025

Benedetto è l’uomo che confida nel Signore Maledetto è l’uomo che pone nella Carne il suo sostegno
A voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici.
Fate del bene a quelli che vi odiano, Benedite coloro che vi maledicono

Gesù comanda ai Suoi discepoli, di ieri e di oggi, di amare come Dio ci ama, e, perciò, non dobbiamo amare solo il prossimo, ma dobbiamo amare anche i nostri nemici. Amare chi ti ama è solo amore chiuso, amore profano che vive solo per la logica del “do ut des.”. L’amore dei Cristiani per “i nemici” si fonda, invece, sull’amore misericordioso di Dio stesso che ci ama fino a donarci il Figlio amato, nel Quale ci ha resi Suoi figli. Nell’amore per i nemici i veri discepoli di Gesù “imitano” Dio, che è Amore e Misericordia, che vuole che tutti siano salvi e che non ne vada perduto alcuno.
Oggi, il perdono è considerato, piuttosto, una debolezza e un cedimento, di fronte alla sopraffazione e all’ingiustizia, da parte di chi non sa farsi valere di fronte all’offensore. Chi perdona è perdente, un debole, un rassegnato! Così diventa assai difficile credere al pentimento dell’offensore e alla sua possibile riabilitazione e al suo riscatto.  Dobbiamo subito riprendere coscienza che il perdono non è un valore aggiunto, ma è al centro del messaggio cristiano. Non è, nemmeno, annullamento del diritto di chiedere giustizia e del dovere-diritto di fare giustizia: il perdono include tutto questo e va oltre i limiti e le insufficienze del diritto e della giustizia umana. Non c’è, dunque, contrapposizione, perché la vera giustizia si realizza, solo, attraverso l’amore che la rende possibile e le impedisce che si trasformi in vendetta. Il perdono è atto personale e spirituale, che non si esaurisce e non può restare chiuso dentro le coscienze, ma entra e penetra, con la forza dell’amore, nel vivo dei conflitti e delle tragedie umane, genera nuove possibilità ed apre percorsi nuovi di riconciliazione, di rappacificazione, di conversione e di riabilitazione. L’efficacia del perdono si concretizza nel vincere il male con il bene, nel saper e voler trarre dal male il bene, nell’uscire dalla spirale dell’odio e della vendetta, nel guadagnare l’offensore alla causa del bene, alla conversione e alla sua riabilitazione, personale, umana e sociale.
Il perdono totale e incondizionato
è stato testimoniato, per la prima volta nella storia, da Gesù Crocifisso che ci ha rivelato, così, la vera Identità di Dio, Amore e Misericordia, che ha creato le Sue creature a Sua immagine e somiglianza, e, per questo, nel Figlio, ci comanda di essere misericordiosi come Egli lo è con noi.  Gesù, questo infinito amore, lo ha insegnato con tutta la Sua vita e, in modo sublime, nella Sua Passione e nella Sua morte. A chi Lo tradiva, offriva amicizia, perdono e possibilità di ricredersi, di riabilitarsi, di riscattarsi. A chi Lo sputava e schiaffeggiava rispondeva con lo sguardo di tenerezza e compassione, senza nessuna reazione e violenza; per i Suoi crocifissori prega così: Padre, non sanno quello che stanno facendo, perciò, perdonali! Gesù ci comanda il perdono gratuito e senza condizioni, perché il perdono è stato già a Noi donato gratuitamente e senza condizioni. Il perdono da donare illimitatamente, nasce, dunque, dall’esigenza dell’amore, infinito ricevuto. Non preghiamo, infatti, nel Pater: “rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori”?
Il perdono, dono senza riserve
, è la misura traboccante dell’amore e non dobbiamo temere a riversarla a piene mani sugli altri. Come Dio ci ama senza riserve, così, anche noi dobbiamo amare i nostri “nemici”. D’altra parte, l’amore misericordioso di Dio supererà sempre il nostro: quindi la misura dell’amore verso il fratello si deve stabilire su quella “misura” inesauribile ed incommensurabile della misericordia di Dio! Anche a ciascuno di noi è richiesta “una misura senza misura” nel perdonare e amare anche i nostri nemici, perché Gesù ce lo ha detto chiaramente: “con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio”. Questo amore senza misura è proposto a noi che siamo stati creati e siamo immagine e somiglianza di Dio, che è Amore e Misericordia, che dobbiamo imitare e testimoniare fino al vertice supremo dell’amore verso i nostri nemici, attingendo alla fonte dell’amore infinito del Padre nostro che, in Cristo, Figlio amato, ci ha resi Suoi figli, riscattandoci con il Suo sangue versato per noi.
Il Perdono non va frainteso
! Non è, infatti, resa incondizionata al male, che resta sempre da combattere in tutte le sue forme e manifestazioni e che non lo si può vincere radicalmente se non trasformandolo in una occasione di bene. Il ‘nemico’, infatti, non si vince, annientandolo fisicamente o moralmente, ma, trasformandolo, interiormente, in amico e operatore di bene.
Perdonare non significa ignorare quello che è avvenuto o mettere un’etichetta falsa su un atto malvagio: significa piuttosto che l’atto malvagio cessa di essere una barriera che impedisce i rapporti. Il perdono è un catalizzatore che crea le condizioni necessarie per poter ripartire e cominciare di nuovo” (M.L.King, La forza di amare).

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Ultimo aggiornamento 22/02/2025 - 09:47

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