Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

6a Domenica Ordinaria, 16 Febbraio 2025

Benedetto è l’uomo che confida nel Signore Maledetto è l’uomo che pone nella Carne il suo sostegno
Ascoltando le Letture di questa Domenica dobbiamo, nelle nostre scelte e risposte alla Parola, bandire le mezze misure e scegliere senza compromessi e condizioni. “Beati voi” – “Guai a voi”, infatti, sono le parole che ci richiamano a stare o dentro o fuori del Regno di Dio! Ma come vivere questa Parola? La povertà, di cui si parla nel Vangelo odierno, non è strettamente legata alla mancanza di beni materiali, come a prima vista potrebbe sembrare. Il vero povero è colui il quale pone la sua piena fiducia in Dio e solo in Lui. È maledetto, invece, l’uomo - creatura che si allontana da Dio, suo Creatore e Signore, rifiuta la Sua misericordia, si considera ricco e, pertanto, confida solo in se stesso e si appoggia “alla carne”.
La ricchezza materiale
, come in tanti altri passi del Vangelo, è vista come alternativa alla fede e come paradigma dell’idolatria perché nega, nella propria esistenza, la priorità di Dio, della Sua Parola e della Sua misericordia. Il dio del ricco, infatti, è solo il suo “io” e le sue ricchezze. Potrà mai essere beato e felice un simile soggetto? Naturalmente stiamo parlando di una felicità -  beatitudine che è prima di tutto Dono di Dio, ma implica e richiede un impegno personale ad essere assunta nella nostra vita. E, così, i poveri, gli affamati, i piangenti e i discepoli perseguitati, nella loro condizione esistenziale di povertà, di fame, di pianto e di sopraffazione, devono mantenere salda la fiducia e intatta la speranza di essere già stati resi partecipi della salvezza del Regno e devono vivere nella giustizia, fondata in Dio e non fidarsi e fondarsi sulla logica delle ricchezze della sazietà e delle passioni e vizi “della carne”.
La Beatitudine proclamata
da Gesù è del tutto diversa da quella ostentata dal mondo. La vera beatitudine, piena felicità, è fondata nelle dinamiche del Regno di Dio. Ai poveri che soffrono, viene assicurata una ricompensa futura e i ricchi sono messi seriamente in guardia (“guai”), perché proprio questa loro momentanea e illusoria ricchezza - sicurezza, senza condivisione e sollecitudine verso chi ha bisogno, li porterà alla completa rovina e definitivo fallimento.La contrapposizione tra il “beati voi” e il “guai a voi” mira a presentare il Messaggio, senza equivoci e dubbi, per suscitare una decisione chiara e netta pro o contro il Regno. Per questo, Luca, in piena sintonia con Geremia e il Salmo, ci presenta le Beatitudini, in una forma più breve rispetto al Racconto di Matteo, con l’aggiunta di quattro “guai”, in forte antitesi con i quattro “beati”, con la finalità di una chiarezza senza equivoci e una presa di posizione netta e decisa.
Anche nella prima Lettura la contrapposizione tra benedizione e maledizione non concede attenuanti e non ammette compromessi nella scelta che deve essere netta e chiara:- “è maledetto” l’uomo che, allontanandosi dal Signore, si appoggia e pone tutta la sua fiducia nell’uomo; - “è benedetto”, invece,  l’uomo che confida nel Signore, fondamento e anima della sua esistenza, feconda e ricca di frutti permanenti.  La seconda Lettura fonda il nostro agire giusto e “beato” sulla speranza che anima la vita cristiana: la fede nella risurrezione di Cristo. Anche il Salmo ci assicura che solo chi confida nel Signore, è da Lui benedetto e, per questo, gode la vera e piena beatitudine-letizia, che nessuno può togliergli e nulla potrà turbare. Chi pone la sua fiducia in Dio nulla deve temere, perché sempre prospererà, animato e vivificato dalla Sua eterna misericordia e fedeltà alle Sue promesse.
La Parola di Dio
ci indica una strada diversa da quella proposta dal mondo, per soddisfare il desiderio che è di tutti: quello di essere davvero felici! Ci sono due modi di vivere: fondarsi (contare) su Dio o vivere come se non ci fosse Dio! La Parola di Dio è fonte della vita beata per chi l’ascolta e la esegue e diviene causa della auto-condanna per quanti pur ascoltandola, non l’accolgono, la rifiutano e non la vivono.
La Parola
, oggi, ci invita a credere e a convincerci che meno si possiede, più si è liberi, meno ci si appesantisce, ci si imprigiona, più si è; più ci doniamo più assaporiamo la vera beatitudine e felicità, che sono doni del Signore e non nostre conquiste. Davanti a questa Parola tutti, indistintamente, siamo chiamati a convertirci!   “Beati!”, infatti, è la Parola di Gesù che ci ricrea e ci apre e ci immette nei sentieri luminosi e fecondi del Regno di Dio. Dobbiamo, dunque, prendere sul serio le parole di Gesù per cominciare a cambiare qualcosa nel nostro modo di vivere: la sobrietà in tutte le direzioni deve diventare esperienza educativa, che non solo ci aiuta a risolvere rettamente i problemi materiali, ma anche a ritrovare un giusto equilibrio nel nostro rapporto con le cose che non possono in nessuno modo costituire la nostra sicurezza, costruire il nostro futuro e fondare il nostro essere!

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Ultimo aggiornamento 15/02/2025 - 10:41

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