Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

Presentazione del Signore, 2 Febbraio 2025

I miei occhi hanno visto la tua salvezza:
Luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele
Festa della Luce e dell’Incontro di Gesù, Gloria del Padre, con il Suo popolo
La Festa dell’incontro del Signore che entra nella nostra storia e l’umanità  che deve accoglierlo con il cuore di Simeone, “che aspettava la consolazione di Israele” e al quale lo “Spirito Santo aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore”, e la profetessa Anna  che serve Dio nel tempio giorno e notte  e che, dopo aver “incontrato” e adorato “quel” bambino come Salvatore e Redentore  “si mise anche lei a lodare Dio  e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme”.
Luca in questo passo
del suo Vangelo presenta Maria, Giuseppe e Gesù come una famiglia di Ebrei osservanti della legge. Gesù vivrà per molti anni in questo nucleo familiare che lo farà crescere obbediente alla Parola di Dio attraverso gli insegnamenti e le ispirazioni dei Genitori. Obbedire alla Legge per questa Famiglia, non significa aderire ad un legalismo religioso, ma conoscere per compiere la volontà di Dio che ne ispira le sue scelte e ne rischiara il suo cammino.
Dopo quaranta giorni
, Maria e Giuseppe portarono il Bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore. Gesù, non avendo bisogno di alcun riscatto, in quanto Figlio di Dio, viene “presentato” al Signore come il Suo “consacrato”, il Redentore e il Salvatore, “offerto” nel tempio per la purificazione dei “figli di Levi”, i sacerdoti, dei loro sacrifici, del loro culto, e per il riscatto di tutto il Suo popolo. Così, Gesù viene presentato come Colui che purifica la relazione cultuale e rende, sacerdoti e popolo, capaci e degni di un’adorazione e offerta a Lui accetta e gradita.
La Presentazione
(parìstemi) al tempio è, dunque, offerta di Gesù, anticipazione della missione che farà della Sua vita una radicale e totale offerta di Sé al Padre e al Suo piano di salvezza. Egli, contrariamente ai sacrifici antichi, non ha offerto al Padre e al mondo ‘qualcosa’, ma Se stesso. Egli, il Sacerdote, l’Altare e la Vittima, entra per purificare il Tempio nei suoi Sacerdoti e nei suoi Riti; Egli si presenta compimento pieno dell’attesa e realizzazione definitiva della Salvezza per  tutta l’umanità. La Presentazione al tempio, episodio dell’infanzia di Gesù, deve essere riletto e ricompreso alla luce del Mistero della Sua Pasqua di Passione, Morte e Risurrezione.
Lo Spirito del Signore
, muove il vecchio Simeone ad accogliere tra le sue braccia il Messia Redentore atteso che gli fa esclamare: “i miei occhi hanno visto la tua salvezza”. Anche Anna, avanzata ngli anni, vedova, sola e indifesa, servitrice solerte e fedele di Dio nel tempio, “sopraggiunta in quel momento si mise a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme”.
La Presentazione di Gesù
, oltre, Maria e Giuseppe, coinvolge tutto il popolo di Dio, nelle figure di Simeone ed Anna, entrambi pieni di Spirito Santo, che opera in loro e parla a loro, e tutti e due sperano nella redenzione di Israele e aspettano il conforto per Gerusalemme.
La Solennità della Presentazione
di Gesù al tempio, è la Festa dell’Incontro (hypapante, greco, occursus, latino) tra la natura divina e quella umana, tra Dio e il suo popolo. Questo “incontro” oggi e sempre, è con l’Atteso, il Messia, Cristo Gesù, “salvezza di Dio”, “gloria d’Israele”, “Luce” che illumina e “redenzione di Gerusalemme”. La Sua luce lo rivela come Messia “alle genti”, nei segni dell’accensione e Benedizione delle candele (Candelora) e della Processione (andare incontro alla Luce ed accoglierla), con i quali si compie il Ciclo Liturgico Natalizio e si apre il cammino verso la Santa Pasqua (cfr. Messale Romano, p. 472).
Oggi, “Anche noi
, qui riuniti dallo Spirito Santo andiamo incontro al Cristo nella casa di Dio, dove lo troveremo e lo riconosceremo nello spezzare il pane, nell’attesa che Egli venga e si manifesti nella Sua gloria” (dalla Liturgia d’Ingresso)
.

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Ultimo aggiornamento 30/01/2025 - 12:57

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