Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

3a Domenica Ordinaria, 26 Gennaio 2025

Oggi si è compiuta questa scrittura che voi avete ascoltato
Luca apre il suo Vangelo con Gesù che, nella Sinagoga di Nazareth, si presenta come la Parola annunciata da secoli e che, “oggi”, si compie nella Sua Persona. L’Evangelista presenta questo episodio come la sintesi di tutto il suo Vangelo. Gesù, il Messia del Signore, il Figlio di Dio, è venuto, “con la potenza dello Spirito” del Padre, a “Portare ai poveri il lieto annuncio, proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; rimettere in libertà gli oppressi e a proclamare l’anno di grazia del Signore” (vv 18-19). Egli, il Messia di Dio, non soltanto proclama e annuncia il Suo Disegno salvifico, ma lo realizza e lo compie nella Sua persona.
Anche Noi, oggi
, siamo stati radunati dallo Spirito, come Corpo del Risorto, per partecipare alla stessa Mensa dell’unica Parola, dell’unico Pane e dell’unico Calice, e formare ed essere davvero una sola Famiglia unita, mandata a proclamare il lieto messaggio salvifico di Gesù Cristo, nostro unico Signore? Il primo atto necessario, dunque, è quello di riconoscere le nostre responsabilità e chiedere il perdono e la grazia della conversione. Anche noi partecipiamo alla lacerazione dell’Unità della Chiesa, Corpo indivisibile di Cristo, perché abbiamo indurito il nostro cuore e lo abbiamo reso sordo alla Parola di Dio e al Suo Spirito. E come, infatti, possiamo ardire di spezzare e partecipare lo stesso Pane e alzare e condividere lo stesso Calice, se siamo tanto divisi e contrapposti? Come possiamo accostarci, divisi e nemici, all’altare della pace e della riconciliazione per ricevere lo stesso Pane e bere all’unico Calice, senza fraternità e comunione con Dio e tra di noi? È urgente, dunque, il passaggio (conversione) dall’affermazione di sé, al dono di sé; dall’individualismo esasperato ed estremo, a vita di comunione e partecipazione di tutte le membra a servizio e a favore del bene dell’unico corpo, di cui fanno parte integrante e necessaria.
La Liturgia della Parola
, oggi, ci pone nell’atteggiamento dell’Assemblea d’Israele, uscito dall’amaro esilio babilonese, riunita di nuovo nella piazza, dove ascolta, comprende, piange e gioisce nella lettura del Libro della Legge (Prima Lettura). Insieme con loro, anche noi rispondiamo con la lode orante del Salmo 18, e riconosciamo chi siamo veramente “Corpo di Cristo e Sue membra”, dove ciascun membro svolge una sua precisa funzione a favore di tutti (Seconda Lettura) e c’impegniamo a rinvigorire il Corpo Ecclesiale di cui siamo membra, fondati sulla roccia della “solidità dell’insegnamento ricevuto” e radicati in Cristo, nella cui Persona “Oggi si è adempiuta questa Scrittura e in Lui, la salvezza della umanità perduta nel suo peccato. Questa Salvezza annunciata avviene già “oggi” (semeron), nell’oggi dei tempi, compiuti dal Figlio di Dio, che si è fatto uomo, nell’oggi (hodie) della storia e nell’oggi degli uomini, chiamati a rispondere all’appello della salvezza che Gesù vuole attualizzare come salvezza universale e feriale, salvezza di/per tutti che si attualizza nella quotidianità, che viene riscattata e animata da fede, amore e luce di speranza
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Ultimo aggiornamento 23/01/2025 - 12:57

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