Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

2a Domenica Ordinaria, 19 Gennaio 2025

Beati gli invitati alle nozze dell'Agnello
A Cana, attraverso la terza Sua epifania, il Signore dà inizio ai “segni” di salvezza, manifestando la Sua gloria e il Suo amore sponsale per l’umanità, inaugura il Suo Vangelo e ci parla della Sua “ora”, quella della Sua morte e risurrezione. Nel primo “segno” da Gesù a Cana, il Vangelo ci interroga sul suo significato, per giungere anche noi, come i Suoi discepoli, alla fede in Lui.
Nella prima Lettura
, l’intervento del Signore Dio, che rigenera il Suo popolo, è espresso con la metafora sponsale: lo Sposo divino, il Signore, innamorato del Suo popolo, la Sua sposa, a lei rivela e dichiara il Suo amore e la ricolma dei Suoi doni, “la sua giustizia e la sua salvezza”, doni, descritti con la immagine della luce, che la farà risplendere davanti a tutti i popoli della terra.
Nella Seconda Lettura
, la Comunità, attraversata da divisioni e lacerazioni, è richiamata dall’Apostolo Paolo a riscoprire e vivere la sua vera identità: essere unico corpo di Cristo, nella molteplicità dei doni dello Spirito, dati e ricevuti da ciascuno per il bene di tutti.
Il banchetto nuziale di Cana
è anche anticipazione del convito Eucaristico, dove il Risorto raduna sempre la Sua Chiesa per farle gustare il Suo vino della Nuova ed Eterna Alleanza, nel dono del Suo Corpo e del Suo Sangue. L’Eucaristia, che siamo chiamati a celebrare e vivere, infatti, ci introduce in questa sua “Ora” salvifica e ci rende partecipi della Sua carità sponsale, di cui questo Banchetto ne è il Sacramento e la Fonte. Cristo Gesù perennemente vivo nei secoli, lo vuole assicurare alla Sua Chiesa e a questo vino migliore ‘più buono’ tutti siamo chiamati ad attingerne nella festa nuziale del Banchetto Eucaristico, nostra Pasqua quotidiana, settimanale, fino a che venga il nostro Salvatore Gesù Cristo.

Non abbiamo più vino, Gesù!
Il vino della gioia, segno dell’abbondanza, della fecondità e della vitalità, si è esaurito! Le nostre anfore le abbiamo svuotate nello sperpero e nelle illusioni di voler fondare la vita in gioie ingannevoli e caduche, menzogneri e inconsistenti. Hai fatto scintillare vino buono, per la gioia di tutti, in quelle giare, prima vuote e, poi, ripieni di Te, che sei la Gioia che sovrabbonda per quanti ne vogliono avere sete e vengono ad abbeverarsi di vita eterna.
Tu, infatti, sarai sempre la nostra Gioia, sia perché, ora, ricolmi i nostri vuoti e trasformi la nostra acqua in vino della festa, sia perché sei la nostra Gioia di salvezza, di pace e di speranza, in quanto, crocifisso, offri il dono della Tua vita nell’effusione del Tuo sangue e doni, ogni giorno, la Tua Parola di luce e spezzi il Tuo Corpo, per assimilare a Te tutti noi, pellegrini di amore e di speranza, e per sostenerci e guidarci nel nostro cammino di fede
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Ultimo aggiornamento 17/01/2025 - 22:09

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