Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale, Paola 1 Agosto 2020
29a Domenica Ordinaria, 20 Ottobre 2024
Il Figlio dell’uomo è venuto per servire e dare la propria vita in riscatto per molti
La
Parola di questa
Domenica, in un
contesto forte e
stridente, denuncia e
smaschera i progetti di
potere coltivati dai
discepoli, Giacomo e
Giovanni, e non solo
loro, dimostrano, in
modo chiaro, quanto
siano lontani dalla
logica affermata da Gesù
che passa attraverso la
morte e il dono della
propria vita. Ogni vero
discepolo deve
accogliere il pesante
monito a non dimenticare
che la sua missione non
può essere difforme
dalla sequela del
Maestro e che deve
abbandonare la logica
mondana del potere,
abbracciando quella del
servizio per amore e
della disponibilità a
donare tutta la vita a
favore degli altri, come
ha fatto Gesù, il
Maestro.
Anche Noi, oggi,
come i discepoli di
allora, continuiamo a
lottare e a spintonarci,
più o meno palesemente,
per occupare il primo
posto ed essere onorati
e serviti! Giacomo,
Giovanni e gli altri
dieci, hanno vissuto
tanto tempo con Gesù,
gomito a gomito, hanno
mangiato con Lui, hanno
dormito insieme con Lui,
hanno ascoltato tutti i
Suoi insegnamenti, hanno
potuto constatare di
persona i Suoi prodigi,
le guarigioni, i
richiami in vita di
morti, lo hanno
contemplato ogni giorno
in preghiera e in
comunione con il Padre,
hanno fatto tante
domande e hanno ricevute
altrettante sapienti e
chiare risposte, ma,
dimostrano, ancora, che
non hanno saputo, o
voluto, capire nulla di
Lui, della Sua missione
e della Sua chiamata a
seguirLo da dietro e a
rimanere con Lui. Sono
degli immaturi nella
fede e degli incapaci di
amore! Solo i sogni di
gloria occupano i loro
cuori induriti, anche se
Gesù ha annunciato loro
per tre volte la
Sua passione, morte in
croce e risurrezione.
Anche Noi, oggi,
siamo tentati dal
fascino del potere, del
successo, del prestigio,
della corsa affannosa al
primo posto! Chi di noi,
infatti, non sgomita,
tutti i giorni, per
farsi strada in
carriera, per salire sul
palco della visibilità a
mostrare i propri pregi
e meriti, per
sbaragliare gli
avversari e ottenere
l’avanzamento
professionale ed
economico, sempre contro
e a sfavore degli altri?
Non cerchiamo anche noi
onore e potenza umana,
privilegi e sicurezze,
vantaggi e affermazioni
personali? Così facendo,
noi ci “mondanizziamo”
e, così, perdiamo la
nostra vera identità di
Chiesa, fondata
sull’unico potere che è
quello del servizio,
fino ad essere disposti
a donare la propria vita
per gli altri. La nostra
vocazione - missione,
infatti, non è quella di
dominare, di servirci
degli altri e di
metterci sempre al primo
posto, ma quella di
prendere ogni giorno il
“grembiule”, cingercelo
ai fianchi e chinarci
fino a terra, a lavare i
piedi degli altri e a
servirli con amore e
verità, come ha fatto e
ci ha lasciato detto,
dandocene l’esempio,
Gesù Cristo, venuto per
servire e non per essere
servito, per dare la Sua
vita in riscatto di
quella degli altri! Egli
ha lavato i piedi ai
Suoi, che lo stavano per
abbandonare, tradire,
rinnegare! Allora, non
può esistere altra
chiesa, se non quella
del servizio per amore,
quella del “grembiule”,
quella, nella quale, il
primo è quello
dell’ultimo posto e il
vero “capo responsabile”
è colui che deve
servire tutti gli altri
e più degli altri, fino
a donare la vita per
loro.
“Voi non sapete
quello che chiedete”
- risponde Gesù a
Giacomo e Giovanni -
alla “gloria”, infatti,
si può accedere
attraverso l’unica “la
porta stretta” della
passione e della morte (ricevere
il Battesimo in cui
Egli sarà battezzato e
bere il calice
che Egli dovrà bere); e
il sedersi a destra e a
sinistra, non è un
diritto nostro, ma è un
dono (teologia della
gratuità) e non spetta a
noi sceglierlo o
pretenderlo, nella
nostra superbia e nel
nostro orgoglio! Spetta
solo al Padre mio
concedervelo nella sua
magnanimità e gratuità
infinita! Risponde,
anche, chiaramente e
duramente,
all’indignazione
orgogliosa e risentita
degli altri dieci, avidi
e gelosi, delineando la
Sua Nuova Comunità,
radicalmente diversa
da quella che sognano
loro, dissimile e
differente da
quella mondana! La “Mia”
- insegna Gesù - deve
nascere come Comunità
messianica, senza
potere mondano, ma
Comunità del servizio!
I capi di stato dominano
ed esercitano il potere,
abusandone con
prevaricazione e
disonestà! “Tra voi,
però, non è così”.
Una Chiesa dominata
dal potere mondano e
senza servizio non è la
Chiesa di Gesù Cristo, “perché
(‘gar’ causale!) il
Figlio dell’Uomo, non è
venuto per essere
servito, ma per servire
e dare la propria vita
in riscatto per molti”.
Cristo, Figlio di Dio,
che ha donato se stesso,
deve fondare, motivare
e guidare il servizio
ecclesiale!
Ora, illuminati e
sollecitati
da questa Sua Parola,
dobbiamo semplicemente
riaccostarci, con
rinnovata fiducia e
sicurezza, e aderire
vitalmente alla persona
di Cristo, Figlio di Dio
e ‘sommo Sacerdote
grande’, per ravvivare
la fede e perseverare
nella speranza e al
trono della grazia del
Padre! Solo Cristo è la
nostra fede, solo Lui
può metterci in
comunione con il Padre e
solo la relazione con
Lui ci relaziona al
Padre, ci redime e ci
salva.
Ultimo aggiornamento
20/10/2024 - 10:30
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