Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

27a Domenica Ordinaria, 6 Ottobre 2024

Chi non accoglie il Regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso
Non è bene che l'uomo sia solo
Gesù cammina verso Gerusalemme: annuncia la Sua passione e morte e ne afferma la necessità; detta le condizioni per essere Suoi veri discepoli; insegna qual è il disegno originario di Dio sull’uomo e la donna e ristabilisce il Disegno Originario del matrimonio unico, indissolubile, fondato sull’amore unitivo e generativo. L’amore coniugale genera comunione di vita (una carne sola: comunione di due persone e per tutta la vita). L’Uomo e la Donna, creati ad immagine di Dio, sono chiamati alla comunione totale nel Matrimonio, che è comunione di due persone per tutta la vita. Tale unione indissolubile  è sacramento dell’amore-comunione di Dio con l’umanità e dell’amore totale e fedele di Cristo per la Chiesa. Nell’indissolubilità del Matrimonio si fonda la natura stessa dell’amore e della comunione che si realizza nella relazione feconda ed efficace tra uomo e donna, che formano una carne unica, e vivono nell’unanimità di intenti e solida concordia.
Il ripudio
, che era possibile solo all’uomo, il quale poteva chiederlo anche per banalissimi motivi (cfr Dt 24,1), si manifesta come il non-riconoscimento dell’altra che veniva usata e non amata, e non riconosciuta nella sua vera identità e uguale dignità. Gesù riafferma ciò che Dio ha stabilito “da principio”: l’unione tra  uomo e donna è  stabile ed indissolubile e nessuna legge umana, frutto di “cuori induriti”, può sciogliere o modificare.
Il Maestro
per fare comprendere ai Suoi nella verità e  accogliere e vivere con fedeltà il Progetto di Dio, che ha creato l’uomo come comunione (“non è bene che sia solo”) per essere famiglia (“maschio e femmina li creò”) e per essere corrisposto “nell’essere i due una carne unica”, accoglie dei bambini, li abbraccia, li benedice e “imponendo le mani su di loro”, li presenta come modello di accoglienza del Regno ed esempio da seguire per accogliere il Progetto di Dio ed eseguirlo e viverlo nell’obbedienza fiduciosa e fedele. Per la loro semplicità, fiducia, purezza e disponibilità, i piccoli, accolti, accarezzati e abbracciati, sono presentati da Gesù quale paradigma di accoglienza del Piano di Dio e condizione necessaria per entrare a far parte del Suo Regno. Solo un cuore, non indurito, ma libero e felice, come i cuori puri e semplici dei bambini, infatti, può farci accogliere la Parola, come si accoglie un bambino, quale nuova luce di speranza, che  ristabilisce il Progetto Originario di Dio sull’unità indissolubile tra uomo e donna! La Parola ci invita a riflettere sul mistero dell’amore e della comunione, quale fondamento e finalità della nostra vita. L’uomo non può separare e separarsi da questo Progetto “originario” di Dio, che ha voluto il Matrimonio tra un uomo e una donna, quale rivelazione e sacramento  del Suo amore per il mondo degli uomini e dell’amore che Cristo nutre per la Sua chiesa, che è Suo corpo. La superbia e l’orgoglio hanno condotto Adamo ed Eva, fatti l’uno per l’altro, a separarsi da Dio e, perciò, a frantumare la loro unità e a perturbare l’armonia con l’universo, creato per il  loro bene. Solo chi ha il cuore disponibile e fiducioso e una mente libera da pregiudizi e dalla logica carnale e mondana, come solo un bambino sa essere, può abbandonarsi e consegnarsi a questo mistero di unione e comunione, sacramento del Mistero Trinitario. L’unità in Cristo, “primogenito di molti fratelli” e la comunione con Lui, rendono possibile l’indissolubilità del vincolo matrimoniale e fondano l’unione fraterna tra tutti noi. Gesù è modello di vita e di amore, fonte della stabile e indissolubile comunione tra uomo e donna, le due identità che formano “una carne unica” nella  unione intima di due persone nelle loro diversità.
Di fronte alla crisi dell’amore
e, perciò, di fronte alla crisi della relazione comunionale tra uomo e donna dovuta alla durezza del cuore umano, Gesù propone il Suo insegnamento morale, non come normativa severa e punitiva, ma come bella notizia della Grazia che riporta le Persone alla santità e allo splendore della prima origine (Vangelo e Prima Lettura), e presenta Dio come fonte della vita e di benedizione per la fecondità familiare (Salmo) e come Padre di una grande Famiglia (la Chiesa) riconciliata nell’amore da Cristo crocifisso e glorioso (Seconda Lettura).
Oggi,
nella nostra Assemblea Eucaristica celebriamo, nel Cristo Risorto, l’amore sponsale della Nuova ed Eterna Alleanza nel Mistero della Sua passione, morte e risurrezione e riconfermiamo il Progetto originario di Dio sul Matrimonio, quale comunione indissolubile di due Persone, “maschio” e “femmina”, chiamati ad amarsi come Cristo ha amato noi, fino a donarci Se stesso, nella fedeltà al volere del Padre che vuole tutti gli uomini salvi, per mezzo di Lui.

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Ultimo aggiornamento 05/10/2024 - 09:57

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