Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale, Paola 1 Agosto 2020
20a Domenica Ordinaria, 18 Agosto 2024
Chi mangia la mia Carne e beve il mio Sangue rimane in me e io in lui
Gesù,
dopo che ha moltiplicato
i pani e sfamato tutta
quella gente che Lo
cercava e seguiva, nel
Vangelo di oggi,
ci rivela che il Pane
vivo disceso dal cielo è
la Sua carne, da
mangiare per avere la
vita eterna. Dunque, non
basta credere
soltanto nella Sua
persona, ma bisogna
mangiare la Sua
carne per comunicare
alla Sua stessa vita,
anche se questo non può
avvenire senza la fede.
Credere, dunque,
in Gesù Cristo Risorto,
è accogliere Cristo
Risorto nel segno del
pane e del vino,
mangiando la Sua carne e
bevendo il Suo sangue; è
celebrarLo presente e
incontrarLo nella
Comunità, Assemblea
Eucaristica, illuminata
e guidata dalla sapienza
della Parola, che
modella e fonda la
nostra vita morale, e
nutrita dal Pane di vita
che ci assimila a Sé,
facendo di noi molti
una cosa sola in
Cristo.
Nella
Prima Lettura, è
la Sapienza, che
costruisce la sua casa
prepara il banchetto e
imbandisce la sua
tavola e invita gli
“inesperti” (insensati)
ad andare a mangiare il
suo pane e a bere
il suo vino per
abbandonare la
stoltezza e
camminare per la via
dell’intelligenza
e così poter vivere. La
Sapienza, che prepara il
banchetto della vita, è
Dio stesso, che
attraverso i profeti
invita a far tornare
sulla via dell’Alleanza
il Suo popolo; è Gesù
che invita tutti, oggi,
a mangiare la Sua carne
e bere il Suo sangue per
vivere e non morire mai
(Gv 6). È la Parola di
Dio la vera sapienza che
infonde saggezza e
‘timore del Signore’
rimettendoci sulla retta
via dell’intelligenza
per conseguire la vera
vita. A tutti noi,
inesperti di Dio,
dubbiosi sulle scelte da
fare, incapaci di
gestire la nostra
esistenza, in difficoltà
nel distinguere il bene
dal male, assetati e
affamati di gioia vera e
di pace duratura, la
Sapienza di Dio (la Sua
Parola Vivente)
ci invita al Suo
banchetto di vita e di
comunione: “Venite,
mangiate il mio pane,
bevete il vino che io ho
preparato”.
L’invito della Sapienza
trova pieno e definitivo
compimento in Gesù
Cristo nostro Signore: “Prendete
il pane, Mangiate la Mia
carne, Prendete il
calice, Bevete il Mio
sangue”! Cristo,
Sapienza divina, Pane di
vita e Calice di
salvezza, ci attrae al
Suo amore e ci invia a
rinnovare l’umanità con
il dono della Parola e
del Corpo spezzato e
Sangue versato per la
salvezza del mondo e ad
invitarla al vero
Banchetto della vita
eterna. L’intelligenza,
il discernimento,
l’assennatezza,
la saggezza, il
timore santo, la
prudenza, il
giudizio, sono
doni da invocare,
ricercare, ascoltare,
accogliere e seguire!
Sono i doni della
Sapienza di Dio, “il
solo Sapiente” (Sir
1,8).
L’Apostolo Paolo, nella
Seconda Lettura,
si rivolge ai “Fratelli”
nella fede e li sprona,
paternamente e
fermamente, ad aprire
bene gli occhi e a
guardare attentamente
dove mettono i piedi: “Guardate,
dunque, attentamente a
come camminate”!
C’è, dunque, un
“camminare” da stolti (à-sophòi)
e un “camminare” da
saggi (sophòi).
L’invito di Paolo è
chiaro ed amorevolmente
pressante: siate
sapienti, vivete da
saggi e da prudenti
proprio perché “i
giorni (che stiamo
vivendo) sono cattivi”.La
Sapienza, che Paolo
richiede ai suoi
Fratelli, consiste,
dunque, nel saper
“profittare del tempo (tòn
kairòn) presente”:
non perdere l’occasione
buona e propizia a saper
e voler cogliere ogni
situazione nel suo
aspetto e valore
positivo, perché, anche
nella cattiva stagione
della storia, il
credente (saggio
e prudente) sa
usare bene il tempo e lo
vive come kairos.
Colui, invece, che non
coglie la volontà di Dio
è insensato, stolto,
sconsiderato e privo di
ogni sapienza. Il
cristiano, invece, deve
lasciarsi guidare dallo
Spirito che,
‘ricolmandolo’ della Sua
pienezza, trasforma
tutta la sua esistenza
in una lode perenne al
Signore! Mentre
l’ebbrezza del vino
porta alla sfrenatezza,
la “sobria ebbrezza”
dello Spirito conduce
alla Sapienza spirituale
che si esprime con
Salmi, Inni e Cantici
che coinvolgono tutto il
cuore nella lode e nel
ringraziamento perenne.
Anche “i
nostri sono giorni
cattivi”!
Guerre, violenze
inaudite, dio denaro a
fondamento di tutto, le
follie sterminatrici di
vite innocenti,
femminicidi, aborti, il
sangue sulle strade, tra
le mura domestiche mille
violenze e soprusi! Noi
Cristiani, oggi, ci
comportiamo da saggi o
da stolti? Da
sconsiderati o pieni
dello Spirito Santo?
Viviamo secondo la
Sapienza che viene
dall’alto o siamo
affossati e annegati
nella cultura e mentalità
del mondo? In questa
Estate, “facciamo buon
uso del tempo”? Ci
“intratteniamo tra noi -
almeno la Domenica - con
salmi, inni, cantici
ispirati, rendendo
continuamente grazie per
ogni cosa a Dio Padre”?
Il Salmo,
proposto già Domenica
scorsa come Inno
di Ringraziamento e di
Lode al Signore perché
sostiene i Suoi
poveri in cammino
con il Suo pane, oggi,
il Salmista, che si
scopre povero, cioè,
tra gli “anawim”,
poveri e
ultimi di Yhwh, i
quali scommettono
tutto e
unicamente su Dio
e non si appoggiano
sull’uomo, loda e
ringrazia il
Signore perché prepara
un Convito speciale,
di festa,
per tutti i Suoi figli!.
La vera e piena Sapienza
è Cristo, il
Verbo (Logos)
incarnato! Vera
saggezza è cercarLo,
ascoltarLo, seguirLo per
‘rimanere e
restare’ sempre con
Lui! La Sapienza
eterna si fa Carne,
pane, e Sangue,
vino, per saziare la
nostra fame e sete di
Dio, una fame che sempre
rinasce e una sete
inestinguibile. Per
colmare questa fame e
questa sete, umanamente
insaziabile ed
inestinguibile, il Padre
ci dona, ogni giorno, la
Carne e il Sangue del
Figlio da mangiare e da
bere per unirci a Lui e
farci vivere come Lui,
da figli Suoi e fratelli
tra di noi!
Ultimo aggiornamento
17/08/2024 - 11:15
Indirizzo email
posta@vivodiparoladidio.it