Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

11a Domenica Ordinaria, 16 Giugno 2024

Il seme è la Parola di Pio, il seminatore è Cristo: chiunque trova Lui, ha la Vita Eterna
Il Regno di Dio, inaugurato da Cristo Gesù, è la Presenza di Dio nella nostra storia, Presenza efficace ed operativa che può apparire insignificante, assente e, persino, impotente, tra tanta cruda violenza, ingiustizie, guerre, sconvolgimenti cosmici, miseria e morte. Ma, la Parola di Gesù, oggi, ci assicura che il Regno è già presente in mezzo a noi e si sta sviluppando nel segreto della storia, pari al seme gettato a marcire nella terra, seguendo il proprio dinamismo nascosto e misterioso, ma efficace nella sua inarrestabile potenza che spontaneamente (“da sé”) lo fa germogliare, crescere e portare frutti abbondanti di pace e salvezza per tutti. Così, è il Regno! Come un piccolissimo seme, appena visibile, che diventa e si trasforma nell’albero, il più grande di tutti e con rami così grandi da accogliere alla sua ‘grande ombra’ tutti gli uomini e anche gli uccelli per i loro nidi e il loro riparo. È del tutto differente dalle strutture dei poteri di questo mondo che mirano a fini egoistici e parziali, a favore dei pochi e a danno dei molti! Il Regno di Dio, che  si manifesta nella sua apparente e sconvolgente piccolezza-debolezza, è Regno dell’amore, della giustizia, della verità,  persegue il bene di tutti e suscita gioia e dona pace  e salvezza!
Come cresce il Regno.
Dio è Signore assoluto della Storia e degli eventi che Egli dirige con sapienza e amore! È Dio a staccare il ramoscello del cedro e ripiantarlo in Sion, che innalza l’umile e abbassa il superbo, che ridona speranza al Suo popolo, assicurando il ritorno in patria e rinnovando la promessa della dinastia davidica (Prima Lettura). È Dio che decide quando “è bene che io rimanga nel corpo” e quando è il momento di “andare fuori dal corpo” (Seconda Lettura). È Dio il Seminatore e il seme, gettato sul terreno, è di Dio: lo pianta, lo fa germogliare e crescere, e, quando, porta i suoi frutti a maturazione, lo miete e lo raccoglie! È Dio che giudica tutti secondo la Sua misericordiosa giustizia.
Inoltre,  il Regno di Dio ha in sé il dinamismo vitale e un’efficacia propria e, perciò, non può dipendere dalle nostre forze e non può essere frutto dei nostri sforzi. Il fatto, poi, che è il seme a crescere “da sé” e il granellino di senape a diventare “albero grande”, senza il nostro apporto diretto, non autorizza, però, la nostra indifferenza, inattività e passività, ma vuole solo insegnarci che non siamo noi a farlo crescere e che i suoi frutti non dipendono dai nostri sforzi, ma è solo grazia di Dio, unico Seminatore e Fecondatore del seme. A noi la responsabilità di accogliere il dono del seme della Sua Parola e della Sua Grazia e lasciarlo crescere, nell’operosa e fiduciosa attesa e nel perseverante impegno ad “essere a Lui graditi” in ogni cosa, sapendo che tutti dovremo rendere conto delle nostre azioni “davanti al tribunale di Cristo”. Perciò, accogliamo, con gratitudine e responsabilità, il seme della Parola seminato in noi, nella certezza che germoglierà, crescerà nella nostra vita, rendendola sempre più “gradita a Dio”’ e riempiendo di frutti abbondanti e opere buone il nostro mondo e la nostra storia.
A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio?” Con questa domanda al plurale, il divin Maestro, interpella tutti noi coinvolgendo ciascuno di noi nella nostra libertà e responsabilità personale e comunitaria.
Il Regno di Dio è come un granello di senape, il più piccolo di tutti i semi che diventa l’albero più grande di tutte le piante della terra, come quel piccolo ramo, staccato dalla cima di un alto cedro, piantato sul monte alto, diventa un “cedro magnifico” che attira tutti a sé! Un seme piccolino, accolto nella fedeltà e cura attenta e paziente, cresce e diventa pianta alta, bella e vigorosa che suscita meraviglia e lode per il Seminatore che dal poco trae il molto, dal piccolo il grande, dalla morte di un seme, la vita di tanti altri chicchi. Un granellino di senapa diventerà un grande albero e metterà rami così larghi da offrire ombra ai passanti e agli uccelli del cielo la possibilità di nidificare e moltiplicarsi. Come il seme, gettato in terra, cresce ‘da solo’ e come il granellino diventa grande albero dai rami grandi, così è il Regno: la sua presenza è nascosta nella piccolezza che cresce e si sviluppa in Regno di santità, di giustizia e di amore per tutti! Dio fa crescere e maturare il seme gettato in terra fino alla mietitura e la raccolta. Il seme che cresce e matura, il granellino di senape che diventa un albero grande, sono immagini del Regno di Dio presente e che cresce e agisce nel mondo e nella terra del nostro cuore. A noi la responsabilità di “accoglierlo con umile fiducia” e il compito di coltivarlo con “pazienza evangelica”.
Sia il Vangelo
, nella parabola del seme che germoglia, cresce e porta frutto, e  del granello di senape che cresce e diventa l’albero più grande di tutti gli altri, come nelle altre due Letture e nel Salmo, Dio ha l’iniziativa assoluta sul Regno, lo fa crescere e lo guida, anche se richiede la nostra responsabile collaborazione. Il Regno lo dirige Dio, lo fa crescere Dio: non è opera umana, ma divina. La pazienza richiesta all’agricoltore si manifesta, in tutti noi, come fiducia in Dio e impegno a non intralciare la sua crescita dentro e in mezzo a noi
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Ultimo aggiornamento 15/06/2024 - 09:38

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