Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

Domenica delle Palme: Passione del Signore, 24 Marzo 2024

Avendolo visto spirare in quel modo, disse: “davvero quest’Uomo era Figlio di Dio!”
La Settimana Santa, culmine dell’Itinerario quaresimale, ci fa contemplare gli Eventi che fondano la nuova Alleanza, in Cristo Gesù che realizza il Progetto d’amore salvifico del Padre. La Passione di Gesù si apre proprio con l’ambiguità della Domenica delle Palme. Così, non possiamo più sfuggire a queste domande: quale Messia accogliamo e acclamiamo, andandogli incontro, agitando i nostri rami di ulivo? È solo proiezione dei nostri desideri, soddisfazione dei nostri bisogni, dei nostri progetti e dei nostri sogni egoistici? È il Messia trionfante, il Re potente, che può annientare ogni nostro nemico e forza a noi ostile? Oppure, decidiamo, finalmente, di accoglierLo e seguirLo quale Egli è veramente: il Servo mite e umile di cuore, svuotato d’ogni privilegio e d’ogni potenza, e che, solo per amore ed obbedienza filiale, accetta liberamente di prendere su di sé il peccato del mondo? È il nostro giustiziere implacabile? O il giusto che prende su di Sé le colpe degli altri, l’uomo - Dio donato all’obbedienza fino a morire per far vivere noi tutti peccatori?
La Celebrazione inizia con una Processione gioiosa e canti d’acclamazione e prosegue con il Racconto della Sua Passione, cuore e centro dell’Eucaristia. La folla che, prima, Lo accoglie trionfalmente, come Re Messia, cantando con gioia Osanna, è la stessa che, istigata dalle autorità religiose, richiederà, fra poco, la Sua morte, urlando di rabbia: Crocifiggilo!
La
Domenica delle Palme è Celebrazione della Passione e Gloria di Gesù, due componenti che non possono essere separati: la Gloria Pasquale si raggiunge attraverso la Passione e la Croce! Tutta l’attenzione, infatti, deve essere concentrata  su Gesù che si consegna e si dona per la salvezza di noi tutti peccatori, a prezzo della Sua passione dolorosa e del Suo sacrificio. Gesù, Figlio di Dio, per amore, si umilia e si annienta, fino alla morte, e, per questo, il Padre Lo ha risuscitato, glorificato  ed esaltato sopra ogni cosa, in cielo e in terra e, in Lui, ci ha aperto alla speranza di redenzione e salvezza eterna. Il dono della Sua vita sacrificata per amore è la primizia e segno per noi della vittoria sul peccato e sulla morte. Oggi, e ogni giorno, noi celebriamo la Passione, Morte e Risurrezione del Signore: Mistero centrale della nostra Fede, della nostra Vita Cristiana e della nostra Salvezza.
Oggi,
seguiamo Gesù, acclamato e prepariamoci anche ad unirci a Gesù, giudicato, condannato e crocifisso, per morire uniti a Lui e risorgere insieme con Lui! Egli entra, oggi, in Gerusalemme acclamato ed osannato, per esservi, tra pochi giorni, tradito, arrestato, processato, rinnegato, condannato e crocifisso.
La
Prima Lettura, ci presenta la figura del Profeta che viene maltrattato e ucciso a motivo della Sua missione; Egli però rimane fedele a Dio e al Suo mandato! Il Servo di Dio, affronta la Sua Passione nella certezza incrollabile che Dio non lo abbandonerà, lo sosterrà e lo assisterà. Per questa Sua duplice fedeltà, diventa forza e modello per tutti i perseguitati e gli sfiduciati. Preannuncia le ultime ore di vita del sommo ed unico Profeta Gesù, fedele e obbediente alla missione del Padre fino alla morte e alla morte di croce.
La
Seconda Lettura  è un Inno liturgico che celebra Gesù, fattosi Servo obbediente fino alla morte e alla morte di croce, e da Dio fatto risuscitare, esaltato e costituito Signore di tutte le cose e Salvatore di tutti  gli uomini.
Nel
Racconto della Sua Passione, Gesù lega intimamente la Sua Cena alla Sua morte: l’Eucaristia riattualizza nei secoli la Sua Passione, la Sua Morte e la Sua Risurrezione. Il Figlio, che era di condizione divina, per propria iniziativa libera, assume la condizione di schiavo, vive l’obbedienza al Padre fino all’umiliazione della Croce: per questo Dio lo ha glorificato. In mezzo alle sofferenze il Servo, fedele a Dio e da Dio sostenuto, non crolla e realizza la Sua missione, offrendo Se stesso per amore.
Gesù muore per amore
! È quest’amore per noi che  lo spinge ad abbandonarsi al Padre fino ad obbedirGli e fino a donare la Sua vita per noi eseguendo e attualizzando la Sua volontà salvifica. È per quest’amore che il grido di abbandono del Salmo, in Gesù Cristo, si fa atto di fede e di comunione: “Dio Mio, Tu non mi hai abbandonato!” Qui l’amore di Gesù si rivela totalmente folle da attraversare e superare il folle violento peccato dell’uomo!  
Fissando lo sguardo su Gesù Crocifisso
, che ha promesso di attirare tutti a Sé, il discepolo, con tutte le sue dure sofferenze e le sue quotidiane fatiche, deve riconoscere l’Innocenza immacolata di Gesù, il Maestro e deve associarsi alla Sua Passione innocente, perché, alla fine del male e della morte, la Risurrezione, sfocia inesorabilmente nel mattino di Pasqua come Speranza e Alba di Vita Eterna
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Ultimo aggiornamento 23/03/2024 - 10:31

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