Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

3a Domenica d'Avvento, 17 Dicembre 2023

Io sono la voce di uno che grida nel deserto: rendete diritta la via del Signore
Questa Domenica, nel bel mezzo del percorso dell’Attesa, è chiamata “Gaudete” (dalla prima Antifona iniziale)! Come la Domenica “Laetare”, a metà della Quaresima, doveva dare ai Fedeli un po’ di respiro perché gravati, allora, da rinunce e penitenze. Oggi, che si è riscoperto l’Avvento non come tempo penitenziale, ma come Tempo d’attesa vigilante, operosa e fiduciosa, vivificata dalla certezza della fedeltà di Dio, che è da sempre e per sempre, siamo invitati e chiamati a darle il calore e il sapore della gioia piena e grata, per la consapevolezza che Colui che aspettiamo è già presente in mezzo a noi!
Isaia, ripieno dello Spirito del Signore, è consacrato e inviato a portare ai Poveri di Dio la Buona Notizia della prossima totale loro liberazione, e, pur solo nella fondata speranza, contempla e annuncia la Salvezza di Dio come se fosse già stata realizzata, e gioisce pienamente, anche se il suo presente rimane, ancora, una situazione di reale povertà ed oppressione.
Giovanni, il Battista, l’Asceta, il Profeta di fuoco, si rivela Uomo di gioia piena, perché è consapevole che, in mezzo al Popolo e vicino a lui, anche se ancora nascosto e non conosciuto, c’è il Messia/Cristo! E, quando, poi, finalmente la Missione di Gesù avrà inizio, Giovanni canterà: “ora, la mia Gioia è compiuta. Egli deve crescere e io, invece, diminuire” (Gv. 3,29).
Paolo, nello scrivere ai Tessalonicesi, è ancora più esplicito: “questa è la volontà di Dio per voi: Siate sempre lieti, non spegnete lo spirito, tenete ciò che è buono, pregate incessantemente, in ogni cosa rendete grazie”. Dunque, è Volontà di Dio che i Suoi figli siano, sempre e dovunque, ricolmi della Sua gioia, quella che, per essere piena e duratura, deve sempre essere collegata alla Sua fonte, la comunione con il Signore, alimentata dalla preghiera incessante e dal rendimento di grazie perenne e nel rimanere sempre in relazione con Dio Padre, ascoltandoLo da figli docili ed obbedienti.
Noi tutti, battezzati in Spirito Santo, siamo chiamati a diventare ed essere Profeti veri ed autentici, come Giovanni, il Precursore, cioè, testimoni credibili, piccoli e umili lampade della Luce vera e voci fedeli che annunciano, eseguendola, la Parola di amore, verità e vita del “più forte”, Cristo Gesù, figlio di Dio Salvatore del mondo.
La terza Domenica di Avvento ci apre e dona l’immensa gioia dell’incontro e dell’accoglienza del Redentore Cristo Gesù! Egli è la Luce della Gioia che si accresce in Noi, mentre Gli andiamo incontro, Luce di Dio Padre, santa e benedetta, che sprigiona infinto amore, gioia ed esultanza e che vuole diradare e vincere le tenebre d’ogni nostra tristezza, sconforto e disperazione!  
La Gioia indicibile del Signore Cristo Gesù che è presente e cammina con Noi! La nostra attesa, per questo, ora, prende le ali della esultanza e della letizia nell’attesa della vera Luce che viene! Gioisci, allora, Chiesa del Signore, per questa Luce! Rallegrati di questa Luce, o mondo, tu che vivi nelle tenebre, e lasciati riscaldare, illuminare e ravvivare il cuore, tu che giaci nell’ombra del peccato e della morte! Il Signore, la tua Luce viene e accogliLa nella gratitudine, lode e vera Gioia, che è Cristo Gesù, accolto nel cuore e nella vita di ciascuno di noi, come Maria, la Madre dolcissima, che ha creduto e si è consegnata alla Sua Parola di vita e verità che deve guidare e animare il nostro cammino dell’Avvento.
La gioia-letizia cristiana, perciò, è interiore e si comunica con gli occhi più che con il baccano, con il sorriso più che con la risata, con la serietà e sobrietà e atmosfera interiore intessuta di fede, di speranza e di carità, che nulla ha a che fare con l’atmosfera festaiola dei negozi e consumistica-edonistica dei mezzi di comunicazione.
La Gioia cristiana è letizia spirituale, esultanza nell’anima e, soprattutto, è segno della presenza del Signore in Noi! E non dimentichiamo che il Vangelo stesso è il Lieto Annuncio, la Bella, Buona e Gioiosa Notizia!
La Gioia cristiana, inoltre, non è intesa come assenza di prove, sofferenze, persecuzioni, tribolazioni, ma come consapevolezza di essere amati, stimati, custoditi e sostenuti da Dio! Quando la Gioia cala o se ne va è allarme rosso che indica che la nostra attenzione è stata catturata da progetti o desideri che non sono quelli di Dio! La Gioia cristiana ci dice anche come e dove dobbiamo orientare la nostra vita e la nostra attenzione. Quando Maria intona il Magnificat dei Padri e dei Profeti, facendolo suo e dando voce alla sua gioia, è e rimane la Fanciulla pura, sconosciuta al mondo, povera e umile. Ella, Donna felice e riconoscente, canta al Suo Signore la sua gioia profonda, con il canto sublime dei Padri e dei Profeti. Perciò, come ogni persona povera, umile e grata, eleviamo anche Noi a Dio il nostro canto di lode e di ringraziamento per tutto l’amore che abbiamo ricevuto, che riceviamo e che riceveremo nella Sua infinita bontà ed eterna misericordia! La nostra vocazione è una chiamata di gioia! Isaia gioisce, come il Battista e come Paolo, per la missione che gli è stata affidata quella che convincerà Israele a sentirsi amato dal Signore come Sua sposa e a lasciarsi amare e rivestire da Lui, Padre misericordioso, di luce, di giustizia e di pace
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Ultimo aggiornamento 16/12/2023 - 10:03

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