Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale, Paola 1 Agosto 2020
AVVISO! É
stata pubblicata l'
Omelia del 29
Ottobre. 2023
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1a Domenica d'Avvento, 3 Dicembre 2023
Fate attenzione, vegliate perché non sapete quando è il momento
Il Salvatore viene a
salvarci: Andiamogli
incontro!
AVVENTO,
tempo di
attesa e di
speranza, di
vigilanza e di
scelte, di
conversione:
come passare
dalla brama del
potere e
dell’apparire
alla gioia di
essere e di servire,
dalla ricerca del
successo e del
piacere alla
condivisione umile e
generosa, dalla
schiavitù e
dipendenza dalle
cose alla
libertà dei figli di
Dio, dalla
ricerca egoistica
dei propri interessi
all’impegno
per il bene di
tutti? Siamo
limitati e deboli,
vulnerabili, più
inclini al male che
al bene; non
sappiamo più
discernere con
chiarezza cosa è
bene e cosa è male
per saper scegliere
con determinazione e
libertà!
Chi, allora, ci
libererà da
questa impotenza,
vulnerabilità
e infedeltà?
Le tre Letture ci
annunciano che Dio “ritorna
per amore di quella
Sua ‘argilla’ che ha
plasmato e ha
vivificato e per
amore dei Suoi
servi, ai quali ha
affidato i Suoi beni
e la Sua autorità”
(prima Lettura e
Vangelo); Egli
ritorna e viene per
salvare la Sua vigna
che Egli ha piantato
(Salmo),
chiamata ad
attendere, “irreprensibile
e salda sino alla
fine” nella
fedeltà operosa
e nella speranza
vigile, “la
manifestazione del
Signore nostro Gesù
Cristo” (seconda
Lettura).
Noi che,
oggi più che mai,
vaghiamo nel buio
della nostra storia
senza valori umani,
sociali, fraterni e
religiosi, in questo
nostro Avvento, ogni
Domenica accendiamo
una nostra lampada
di luce di speranza
che ci guida
progressivamente e
ci avvicina sempre
più alla nascita del
Sole di giustizia
che non conoscerà
tramonti, il Figlio
di Dio, Gesù, vero
uomo e vero Dio, che
ci redimerà dai
nostri “fallimenti”
(peccati) e ci
salverà rendendoci
suoi fratelli e
figli dello stesso
Padre. Il peccato e
l’infedeltà
chiudono il cielo
alla preghiera
dell’uomo e le
impediscono di
giungere a Dio e
ostacolano, anche,
la luce
divina di
raggiungere la
creatura! Il
cielo chiuso
rende visivamente
la totale
separazione tra
la creatura e
il Creatore, l’argilla
e il Vasaio!
Un cielo chiuso,
dunque, è come
vuoto, non interessa
chi/cosa
potrebbe esserci
di là dalle
nubi.
Vegliate
(imperativo),
comanda Gesù nel
Vangelo, Vegliate,
Attendete,
perché il cielo
chiuso sarà
aperto! Perciò,
Vigilate,
Vegliate,
Aspettate e
Scrutate durante
la notte questo
momento: Dio ha già
squarciato i
cieli
nell’Incarnazione
del Figlio e di
nuovo lo aprirà
nell’ultima Sua
venuta! Non
dormite, dunque,
ma, vegliate
operosamente
perché voi non
sapete quando il
Padrone di casa
ritornerà e
attendete nella
certezza la Sua
ultima venuta!
Vegliare nella notte
con il cuore proteso
all’alba del Sole
della nostra
salvezza. Vegliare
per attendere
Colui che “ha già
squarciato” e
squarcerà i cieli,
ponendo fine per
sempre ad
ogni notte
dell’umanità,
perché, allora,
quando Egli verrà, “non
vi sarà più notte”
(Ap 21,25).
Chi fa il vero
Natale
Oggi,
continuiamo ad
illuderci ed
ingannare che già
respiriamo ”aria
di Natale”, solo
perché si addobbano
i negozi e si
pongono luminarie
per le strade! Se
bastassero i regali
o decorare le strade
di luminarie, le
case di alberi e di
presepi perché
Dio squarciasse i
cieli per
raggiungere la terra!
Bisogna aprire le
orecchie e i cuori
alla Sua Parola e
metterla in pratica
perché possa
celebrarsi
degnamente il
Mistero del vero Suo
Natale! Tutto il
resto è fumo
inquinante solo
fuggevole e triste
aria,
ahimè! Solo
“aria” di illusione
e falsa allegria e
non di vera certezza
e di fondata gioia!
“Aria” di consumismo
e non di
condivisione e di
solidarietà! “Aria”,
fumo, nebbia di una
vuota “religiosità”,
asservita al
mercato e in
funzione del
commercio! “Aria”
fritta, che non
fa vivere, ma
soffoca perché
inquinata dall’infedeltà
al Piano divino,
dall’egoismo,
dalla superbia,
dall’autosufficienza,
dall’ingiustizia
dilagante e,
soprattutto,
dominata dal dio
denaro!
Il Natale non lo
possiamo fare noi!
Lo fa un Altro, un
Dio che si fa
Bambino di carne
in un grembo di
carne per
immergersi
totalmente in
quest’umanità che
non si lascia ancora
salvare! Senza
di Lui, questo
Natale sarà ancora
un falso
Natale, asservito
ai nostri bisogni e
interessi contro
il Disegno di amore
e di salvezza
universale di
Dio, che ci chiama
ancora in quest’
Avvento ad uscire
finalmente da noi
stessi per
andargli incontro.
Che Natale è
questo che
prospettiamo e
attendiamo? Dov’è
Dio, il Salvatore?
Dov’è la Sua
Parola? Qual è e
dove è il nostro
vitale rapporto
con Lui?
La prima Luce
dell’Avvento
la vogliamo
accendere con
l’invocazione
ardente e
accorata a Dio,
nostro Padre:
“Se tu
squarciassi i cieli
e scendessi! Tu sei
nostro Padre e noi
argilla, opera delle
Tue
mani”! È la
luce dello rimanere
svegli e del
vigilare
perseverante per
fare attenzione a
non essere trovati
impreparati,
sorpresi e
addormentati!
Vegliare, fare
attenzione, guardare
è lasciarsi
illuminare e guidare
dalla Parola! La
vigilanza è la
prima luce che
rischiara la nostra
attesa del Signore
che ‘ritorna’ a
salvarci e non ci
farà cascare nel
sonno, nella
superficialità,
nell’assopimento di
tranquillanti e
pillole di illusoria
felicità e nella
banalità di cose già
vissute e ripetute
senza vitalità e
futuro!.
Ultimo aggiornamento
02/12/2023 - 09:02
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