Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale, Paola 1 Agosto 2020
30a Domenica Ordinaria, 29 Ottobre 2023
Amerai il Signore tuo dio con tutto il tuo cuore e amerai il tuo prossimo come te stesso
“Da questi comandamenti
dipendono tutta la Legge
e i Profeti” (v 40)
Come puoi amare Dio che
non vedi, se non ami il
tuo fratello che vedi?
(1Gv 4,20).
L’amore
per/al
Prossimo è
inseparabile ed
inscindibile
dall’amore per Dio.
Amare Dio e amare il
prossimo è il primo
e il più grande
Comandamento, dal
quale “dipendono
tutta la legge e i
Profeti”.
Amore: parola
più usata e, anche,
la più abusata (Deus
Caritas est, n
2). La verità che
Dio è Amore esprime
la centralità della
fede cristiana. “Dio
è Amore” e “l’amore
è da Dio” (1
Giovanni 1,1-2) “amiamoci
gli uni gli altri”!
L’amore cristiano ha
origine, forza e
riferimento
dall’amore di Dio,
amore creatore e
libero, amore
salvifico nel
sacrificio del
Figlio Crocefisso e
Risorto. L’amore di
Dio per noi fonda e
dirige l’amore
umano. “Questo è
il mio comandamento:
amatevi l’un l’altro
come io vi ho amati”
(Gv 15,12).
Amerai il Signore
tuo Dio
con tutta l’anima e
la mente, e il
prossimo tuo come te
stesso. L’amore
verso Dio (quello
“verticale”) è
primario e
fondamentale: “Dio
è Amore” e,
perciò, “L’amore
è da Dio”, e
ogni altro amore
deve precedere e
sgorgare da questo
Suo essere Amore.
Dio-Amore, infatti,
ci ha amato e ci ama
per primo e questo
Suo amore è presente
e ammirabile in
tutta la creazione,
opera del Suo Amore,
e soprattutto, si è
reso visibile ai
nostri occhi e
toccabile alle
nostre mani, nel Suo
Figlio, Cristo Gesù,
“Verbo della vita”
(1Giovanni 1,1-2).
Nel Vangelo,
Gesù fonda insieme e
inseparabilmente i
due Comandamenti
della Legge, l’amore
per Dio e l’amore
per il prossimo, in
modo che la presenza
o/i> la mancanza
di una dimensione
indica e prova la
consistenza o
l’assenza
dell’altra.
L’armoniosa unione,
o più esattamente,
l’identità
tra amore di Dio e
amore del prossimo,
Gesù prima di
predicarla l’ha
realizzata nella sua
Incarnazione,
Passione Morte;
rivelandola e
dimostrandola
nell’amore per il
Padre, attualizzato
e realizzato
nell’amore per ogni
uomo e perciò nella
duplice fedeltà: a
Dio, Suo Padre e
all’uomo, divenuto
Suo fratello. Per il
cristiano l’amore
per il prossimo
(ogni uomo, dai
vicini ai lontani,
dagli amici ai
nemici) è il segno
efficace
(sacramento)
dell’amore di Dio
che lo fonda e lo
realizza.
Gesù, Maestro
unico e sommo, nel
Vangelo e con la Sua
Incarnazione, la
Passione e Morte, ci
insegna e ci
richiede un amore
totale ed
inesauribile verso
Dio, creatore e
Padre, testimoniato
e attualizzato
attraverso l’amore
costante e concreto
per il prossimo che
è nostro fratello.
Con la chiara
risposta alla
insidiosa e maligna
domanda, posta dal
dottore della Legge,
Gesù aveva già data,
attraverso il Suo
costante
insegnamento (Mt
5,7-10.21-26;
6,12-15; 7,1-2;
18,35), che l’amore
al prossimo è
indissolubile ed
inseparabile
dall’amore a Dio!
Egli, Maestro sommo
e paziente, fonda in
uno i due precetti
che, nella Legge
antica, risultavano
essere distinti e
separati: Amore al
Signore Dio, in Dt
6,5; Amore al
prossimo, in Lv
19,18. Gesù non
stabilisce
distinzioni fra
Comandamenti, li
unifica e li
sintetizza in questa
Unica Volontà di Dio
e del Suo unico
Disegno di Salvezza
universale: Amare
Dio, con tutto il
cuore, l’anima e la
mente e il prossimo
come se stessi.
Il Comandamento
supremo, dal
quale dipendono la
Legge e i
Profeti, unifica
e sintetizza tutti i
613 Precetti della
Legge antica!
Il Signore Dio,
nella pagina
dell’Esodo di oggi,
ci dice che come,
con la potenza del
Suo amore, ha
liberato il Suo
popolo dalla
schiavitù e gli ha
donato libertà dai
nemici e oppressori,
così, ora, Israele
deve rispetto al
povero e al
forestiero e
straniero che vive
entro i suoi
confini, perché
senza patria e senza
alcuna solidarietà,
e, perciò è il più
fragile e indifeso e
deve essere accolto,
difeso e protetto.
Sono gli “ultimi”,
forestieri, vedove,
orfani e indigenti,
il nostro prossimo e
i primi destinatari
dell’amore di Dio e,
dunque, anche devono
essere i primi
soggetti del nostro
amore fraterno. A
tante ingiustizie e
soprusi, Dio
risponde, con cura
amorevole e
personale verso
tutte le vittime,
stabilendo il
diritto e ammonendo
i colpevoli e
infedeli, invitati e
sollecitati a
convertirsi (prima
Lettura).
Paolo,
nella Seconda
Lettura, ricorda
come si sia speso
generosamente
per il bene dei
Cristiani di
Tessalonica e come i
cristiani della
stessa Comunità non
si siano limitati
ad essere solo
spettatori e/i> del
suo ‘”pendersi” ma,
prendendo esempio da
lui, lo ha fatto
diventare proprio
stile di
vita, divenendo così
‘discepoli’ di
Cristo, accogliendo
la Sua Parola, pur
in mezzo a molte
sofferenze e
difficoltà.
Nella
seconda Colletta,
questa
disponibilità/i> si
fa preghiera vitale:
“…donaci un cuore
libero da tutti gli
idoli, per servire
Te solo e amare i
fratelli secondo lo
Spirito del Tuo
Figlio, facendo del
Suo Comandamento
nuovo l’unica legge
della vita”.
Ultimo aggiornamento
05/12/2023 - 16:49
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