Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale, Paola 1 Agosto 2020
16a Domenica Ordinaria, 23 Luglio 2023
Chi ha orecchi ascolti
È
l’appello conclusivo di
Gesù che
invita tutti ad aprire
orecchi e cuore alla
fede dell’ascolto per
‘capire’ il Suo
insegnamento ed
attuarlo, mettendo in
gioco la propria
libertà, la decisione
personale per il Regno
nel presente, per essere
posti, un giorno, grano
buono, nel Suo granaio e
non subire la sorte
della zizzania, tagliata
e legata in fasci per
essere bruciata.
La Parabola del
Vangelo, che
indica la velenosa
zizzania in mezzo al
buon grano, ci propone
il modello dell’opera
evangelica che ci
presenta il
confronto-contrasto non
soltanto riguardo il
“buon seme” seminato
“nel suo campo” e la
dannosa “zizzania”,
seminata “di notte, dal
nemico, “mentre tutti
dormivano”, lasciate
crescere insieme
“fino alla mietitura”,
ma, soprattutto, ciò che
‘fanno’ i servi, il
nemico e, alla fine, i
mietitori: l’attenzione
è rivolta, dunque, agli
uomini protagonisti e al
loro ‘modo’ di agire.
Le tre Parabole, che
ci illustrano e
raccontano come inizia,
cresce e si sviluppa il
Regno di Dio, mirano
anche ad educarci a
moderare l’eccessivo
zelo, l’aggressiva
intolleranza, quella
certa inquietudine
e fretta
inconsiderata a
voler risolvere, subito
e da noi stessi, con i
nostri giudizi e mezzi,
il problema della reale
compresenza,
nella Chiesa e nel
mondo, di buoni e
cattivi, fino al
Giudizio, quando diversa
sarà la sorte
della zizzania,
che “sarà bruciata” e
del grano buono,
che sarà “nel Suo
granaio”.
Nella
prima Lettura,
la Parola ci insegna che
lo stile dell’agire e
del “potere” di Dio non
è mai ingiusto o
arbitrario, ma Egli
opera secondo giustizia,
ispirata non alla forza,
ma alla mitezza e
all’indulgenza ed
è guidata dalla Sua
misericordia, pietosa e
ricca di amore nel
concedere a noi, Suoi
figli, sempre “la
buona speranza che, dopo
i peccati”, che Egli
sempre offre a tutti di
pentirsi ed essere
salvati.
Con questo
Suo “modo di agire”,
mite, indulgente e pieno
di misericordia, Egli ci
insegna e ci comanda che
anche noi dobbiamo
amarci e perdonarci
sempre. Dio, Padre
paziente, benigno, lento
all’ira, ricco di amore
e di fedeltà, la Sua
giustizia è associata
indissolubilmente alla
sua misericordia,
concede tempo per il
pentimento e la
conversione,
avvisandoci, però, che
questo tempo non è
infinito.
ll Salmo
ci fa cantare e
lodare, con gioiosa
esultanza e gratitudine,
“Dio misericordioso e
pietoso, lento all’ira e
ricco di amore e fedeltà”,
sempre attento alle
nostre suppliche per
esaudirle, sempre pronto
a donarci possibilità
per pentirci dei nostri
peccati e ritornare ad
essere e a vivere da
figli amati e
riconoscenti!
La
seconda Lettura
ricorre all’immagine
intensa, “quella del
gemito” che si eleva
dalla natura e percorre
il cuore di ogni
creatura, gemito che lo
Spirito di Dio fa
proprio, “per venire
incontro alla nostra
debolezza”, ad
intercedere “con gemiti
inesprimibili” per noi e
ad insegnarci “come
pregare
in modo conveniente”
e, perciò, a farci
conoscere e suggerirci
quelle “cose” da
chiedere, che devono
essere sempre conformi
alla Sua volontà, che è
la nostra salvezza, e
“secondo i Suoi disegni”
di misericordia e amore
universale.
D’altra parte,
il Maestro vuole farci
capire che la
compresenza di
buoni e cattivi,
di bene e male
non deve essere
fonte e causa di
pessimismo per noi
che accogliamo
questa Sua Parola, che
deve ridonare, invece,
coraggio, riaccendere in
noi la fiducia,
convertire il nostro
cuore ad essere
veramente più buono, più
tollerante, più
misericordioso e più
paziente, come il
Padre celeste “che fa
sorgere il sole e fa
piovere sui buoni
e sui cattivi”,
dando a questi ultimi
il tempo e la
possibilità a lasciarsi
trasformare in
grano buono da
deporre nel Suo granaio,
il Suo Regno beato ed
eterno.
Infine, La Sua parola
impegna ciascuno di noi
a rimanere e conservarci
grano buono, fino
alla mietitura, senza
trasformarci e farci
trovare zizzania,
destinata ad essere
bruciata!
Preghiamo
“Ci sostengano sempre, o
Padre, la forza e la
pazienza del tuo amore,
perché la tua parola,
seme e lievito del
regno, fruttifichi in
noi e ravvivi la
speranza di vedere
crescere l’umanità
nuova” (Colletta
seconda).
Ultimo aggiornamento
22/07/2023 - 08:21
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