Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

13a Domenica Ordinaria, 2 Luglio 2023

Chi accoglie voi, accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato
Quelle di Gesù, nel Vangelo di oggi, non sono parole dure e richieste impossibili a realizzarsi, ma sono richieste esigenti e istruzioni essenziali sulle condizioni indispensabili e primarie per la vitale relazione con la Sua persona, per poterLo seguire e compiere fedelmente e perseveranza la missione affidataci. La sintesi di queste necessarie condizioni sono chiare ed esigenti: la Sua persona e il Suo Vangelo devono avere sempre e dovunque la priorità assoluta e, perciò, nulla e nessuno prima dell’amore per il Signore (v 37)! Essere, ogni giorno, “degno” di Lui, portando la propria croce, nella fedele e perseverante sequela dietro di Lui (v 38). Bisogna perdere, cioè, spendere la propria vita il Suo Vangelo, per realizzarla pienamente (‘ritrovarla’), in quanto chi la vive per sè, l’ha già fallita e perduta (v 39).
Nulla e nessuno
, dunque, e neanche i vincoli sacri, come le relazioni che devono intercorrere tra padre e figli, tra fratelli e sorelle, possono essere messi prima dell’amore per Dio. Certo, quello che Gesù ci chiede oggi, è incomprensibile ed assurdo, per chi è convinto che la vita è sua e gli appartiene, può farne, perciò, quello che vuole, usandola e sprecandola nell’individualismo e nell’egoismo e per quanti hanno ridotto l’amore come appagamento dei propri  istinti, dei propri desideri disordinati e progetti autoreferenziali ed egocentrici. Solo se rimettiamo Gesù al primo posto nella nostra vita, dunque, tutto il resto prende ordine gerarchico, valore e consistenza, perché è fondato e vivificato dalla Sua Persona, sul Suo amore, che rivela l’amore fedele e infinito del Padre, e sulla grazia del dono della Sua vita e del Suo Vangelo.
È la priorità dell’amore per Gesù
e, quindi, ‘per Dio’, che rimette ordine e dona sostanza al nostro amore verso i genitori, i figli, gli amici, i parenti e tutti i fratelli e le sorelle del mondo. Nulla e nessuno, dunque, prima di Cristo Gesù nella nostra vita! Soprattutto nel nostro tempo, è urgente e non più rimandabile, riportare Gesù, Via, Verità e Vita, e rimetterLo al primo posto nella nostra esistenza, cuore e mente, nella nostra missione, perché, senza di Lui, niente siamo e nulla possiamo! L’amore prioritario e fedele verso Gesù non esclude e non annulla, ma rivela e fonda l’amore verso i genitori, verso i figli, verso il coniuge e il prossimo! L’altro tema è quello dell’accoglienza riservata ai discepoli di Gesù, considerata e vista come accoglienza di chi li manda. Chi accoglie voi, accoglie Me e chi accoglie me accoglie il Padre! L’accoglienza di Gesù nella nostra vita richiede e si attualizza nell’accoglienza del prossimo nel Suo nome e senza riserve, senza preferenze e senza nessuna pretesa di tornaconti personali ed egoistici.
Nella prima Lettura una donna di Sunem, benestante ma sterile, che, insieme con il marito, dona generosa accoglienza e gratuita ospitalità al profeta Eliseo, ‘uomo di Dio’ e ‘santo’, e da questi riceve la promessa che si realizzerà ‘fra un anno’, quella di poter “stringere un figlio tra le sue braccia”. L’accoglienza ospitale e generosa è vista e considerata fonte di benedizione di Dio, che ‘premia’ e ‘ricompensa’ quella donna, accogliente e ospitale, con il dono, insperato e non richiesto, della fecondità e della maternità che dona vita e assicura discendenza.
Anche la seconda Lettura ci chiede di accogliere e partecipare alla morte di Cristo per aver accesso alla speranza della risurrezione. Paolo, infatti, in questo Brano ci consegna una sintetica ma approfondita Catechesi sulla grazia della nostra incorporazione al Mistero Pasquale attraverso il nostro Battesimo: sepolti insieme con Cristo nella morte, affinché, come Cristo Risorto, anche noi, “morti al peccato e viventi per Dio, in Cristo Gesù, possiamo camminare in una vita nuova”.
Nel nostro Battesimo
, siamo stati “immersi” da peccatori con Cristo nella Sua morte e siamo stati fatti “emergere” dall’acqua da “con-risorti” insieme con Lui, e ora siamo chiamati ad uno stile di ‘vita nuova’, quella vita redenta da Cristo, e, perciò, non più compatibile con il peccato, al quale dobbiamo “morire” per risorgere e vivere per Cristo e in Cristo. Seguire Gesù vuol significare vivere il dinamismo del Mistero Pasquale nella vita di tutti giorni..

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Ultimo aggiornamento 01/07/2023 - 09:25

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