Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale, Paola 1 Agosto 2020
Venerdì Santo, 7 Aprile 2023
Gesù disse: “è compiuto!” e chinato il capo, consegnò lo Spirito
Gesù
libero e cosciente
va incontro alla Sua
sorte, e a compiere la
Sua ‘ora’, con la
consapevolezza di
concludere la missione
del Padre, proclamata
solennemente dall’inconsapevole
Caifa: “è meglio che
un uomo solo muoia per
il popolo”. Al
massimo Suo
abbassamento, il Padre
ha fatto corrispondere
la massima
esaltazione (exinanivit...exaltavit):
dalla massima
umiliazione, alla
massima esaltazione!
Atto culminante
del Suo sacerdozio:
l’offerta della propria
vita sulla croce per la
nostra redenzione.
Il Venerdì Santo
non è un giorno di
lutto, è giorno di
contemplazione e
adorazione per
l’offerta totale di
Cristo al Padre: il
clima non è quello di
triste sentimentalismo,
ma la Celebrazione
genera speranza di vita
nuova e infonde fiducia
piena in Cristo Gesù,
fonte unica di salvezza,
attraverso la Sua
morte gloriosa.
“Oggi si celebra la
memoria della santa,
salvifica e tremenda
Passione del Signore e
Dio e Salvatore nostro
Gesù Cristo: gli sputi,
gli schiaffi, le
percosse, gli insulti, i
motteggi, la tunica di
porpora, la canna, la
spugna, l’aceto, i
chiodi, la lancia e,
prima di tutto, la Croce
e la Morte,
volontariamente
accettate per noi; e
inoltre anche la
confessione salvifica
sulla croce del ladro
riconoscente crocifisso
con lui: ricordati di
me!” (Ufficio della
passione Liturgia
Bizantina).
Adoriamo la Tua Croce,
Signore, lodiamo e
glorifichiamo la Tua
Santa Risurrezione. “Dal
legno della Croce è
venuta la gioia in tutto
il mondo” (Liturgia
Romana).
Oggi, primo giorno di
Triduo Pasquale (il
Giovedì Santo ne è
stato il Prologo)
celebriamo la Pasqua
come il passaggio del
Figlio di Dio da questo
mondo al Padre,
attraverso il patire e
morire per amore di noi
peccatori per ‘togliere’
il peccato del mondo.
Tutto è Compiuto!
Oggi, Venerdì Santo,
celebriamo l’Atto
culminante del
Sacerdozio di Cristo,
l’Offerta della Sua vita
nel Suo massimo
abbassamento-svuotamento
(exinanivit!) al
quale corrisponde la Sua
massima esaltazione
(exaltavit!) e la
Sua Pasqua come
passaggio del Figlio
da questo mondo.
È il Giorno
del sacro silenzio
e del raccoglimento,
denso di rispetto e di
attento ascolto, di
partecipazione viva e
risposta comunitaria a
quanto è proclamato e
celebrato dalla solenne
e austera Liturgia. La
stessa Spoliazione
dell’Altare e lo
spazio liturgico,
spoglio di ogni
ornamento e addobbo,
rimanda e ‘attualizza’
la Spoliazione di
Colui che ha voluto
‘svuotare Se Stesso’,
per donarsi fino in
fondo, a ciascuno di
noi. Tutto di noi,
corpo, occhi, cuore e
mente siano fissi là
dove il Salvatore ci
attira: la Sua Persona,
per noi sacrificata e
donata in Croce!
La Celebrazione
della Passione del
Signore inizia
con l’Ingresso,
dominato dal sacro e
profondo silenzio orante
e dalla pia
Prostrazione
venerante dei Ministri,
gesti liturgici che ci
vogliono introdurre
degnamente alla Solenne
Celebrazione del Mistero
della Passione e Morte
del Redentore.
Tutta la Liturgia,
alle “ore tre del
pomeriggio”,
dall’ingresso
silenzioso, alla
prostrazione a terra e
la sosta in preghiera,
deve tendere a mantenere
e ad intensificare il
clima di composto e
pensoso raccoglimento e
di adorante
contemplazione che deve
cominciare già a partire
dalla sera del Giovedì
Santo. In questo Santo
Venerdì, ci riuniamo per
adorare e contemplare il
Mistero di una Vita
offerta per noi e
consegnata al Padre sul
legno di una Croce.
La
Celebrazione è
iniziata nel sacro
silenzio contemplativo e
si compie nel silenzio
orante e in fervida
attesa della gloriosa
Risurrezione.
Ultimo aggiornamento
07/04/2023 - 09:57
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