Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

Domenica delle Palme: Passione del Signore, 2 Aprile 2023

Per noi Cristo si è fatto obbediente fino a una morte di Croce.
Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome!
Il Mistero della Croce
è il centro della Celebrazione della Domenica delle Palme. Non può essere ridotto ad un mimare o un rappresentare eventi accaduti, né tantomeno ci si raduna per prendere “l’ulivo benedetto”, come una sorte di talismano che assicura pace nei luoghi dove viene posto e benessere tutto l’anno per chi lo possiede!
La Domenica delle Palme
è tutt’altro! Come tutt’altro è il Giovedì e il Venerdì Santo! Si tratta di attualizzare in noi, oggi, il Mistero dell’Evento Gesù Cristo, ponendosi dietro a/di Lui e prendendo la croce e seguendoLo fedelmente, con amore e fiducia, sulla via della Sua Passione, quale unica strada che conduce alla Gloria! Si tratta di accompagnare Gesù nel Suo cammino doloroso e luminoso, dall’ingresso accogliente e festoso in Gerusalemme, alla Sua morte in Croce, e condividere, insieme con Lui, la vittoria sul peccato e sulla morte, e lasciandoci introdurre nella Gloria della Sua Risurrezione.

COMMEMORAZIONE DELL’INGRESSO DEL SIGNORE IN GERUSALEMME

Matteo 21,1-11 Osanna al figlio di Davide che viene nel nome del Signore
 
Il brano racconta l’Ingresso di Gesù in Gerusalemme: Egli entra nella Città santa, cavalcando un’asina, per dimostrare la Sua Regalità mite e pacifica nell’andare incontro alla Sua ora e dare compimento alla missione ricevuta dal Padre (v 28): andare incontro alla Passione e alla Morte di croce per la nostra salvezza!
Gesù non entra a piedi, ma, cavalca un’asina, di cui ha voluto avere ‘bisogno’, da Re, mite e mansueto, paziente e disarmante nella Sua bellezza e bontà divina. Viene come l’Inviato di Dio, Re pacifico e non come messia trionfante, che vuole imporsi con la forza e la violenza: non viene a fare strage, ma, per lasciarsi uccidere per dare vita piena ed eterna. È il Messia dei poveri che entra, cavalca un’umile asina, e non un focoso e furente cavallo da combattimento!
È il Re buono e misericordioso, mite e umile che lascia che l’acclamino, che l’accolgano, lo benedicano quale Figlio di Davide che viene nel nome del Signore! Accogliere Gesù nel Suo ingresso nella nostra Comunità, vuol dire metterci dietro di Lui, prendere la croce e seguirLo fedelmente nella Sua Passione, salire con Lui sulla croce, morire insieme e come Lui, essere sepolti insieme con Lui, per risorgere, inseriti e uniti a Lui, che è Risorto dai morti!

 CELEBRAZIONE DELLA S. MESSA
La Passione, Morte e Risurrezione del Signore è il Mistero centrale della nostra fede e della nostra vita cristiana. Nel racconto della Sua Passione, secondo Matteo, Gesù lega intimamente la Sua Cena alla Sua morte: l’Eucaristia riattualizza nei secoli la Sua Passione, la Sua Morte, la Sua Risurrezione.
Il Servo di Dio
, sofferente e obbediente, nella prima Lettura, affronta la sua Passione nella certezza incrollabile che Dio non lo abbandonerà mai e sempre lo sosterrà e lo assisterà, e, sostenuto da questa fiducia incrollabile, realizza la Sua missione, offrendo Se stesso per amore e obbedienza filiale.
Il Salmo 21/22
raccoglie il grido di tutti gli innocenti torturati, umiliati e perseguitati della storia, ed è stato pregato da Gesù, il Giusto che, iniquamente arrestato, condannato, schiaffeggiato, flagellato, spogliato, crocifisso, insultato, sputato, trafitto e morente, ha gridato al Padre tutta la sua filiale fiducia: Padre mio, lo so che tu non mi hai abbandonato! Il Padre libererà il Figlio, il Servo obbediente e sofferente, dalla morte perché Egli liberi e riscatti, con la Sua morte e risurrezione, chi giace nell’abisso del peccato e nella morte.
Nella seconda Lettura
, tutti i Cristiani sono chiamati a vivere con gli stessi sentimenti che furono in Cristo, il Quale si svuotò del Suo essere Dio e si inabissò nella nostra miseria per amore e obbedienza al Padre, che lo ha mandato perché tutti abbiano la salvezza per mezzo di Lui. Per questo, Dio Lo ha esaltato e glorificato, costituito Signore e riconosciuto Salvatore di tutti.
Iniziamo la Settimana più Santa
dell’anno, da discepoli credenti e non da osservatori distratti e da spettatori apatici ei> passivi! La contemplazione della Passione e Morte, infatti, deve rivelarci lo spessore e la fondatezza del nostro essere discepoli. Tutto questo dobbiamo capire e comprendere sotto la Croce! A tutto questo dobbiamo dare risposte per verificare la verità del nostro discepolato. Questo può avvenire solo se avremo il coraggio e la perseveranza di portarci sotto la croce del Crocifisso, su cui fissare lo sguardo, restare in ascolto, silenziosi e attenti, al Dio che si dona e parla di amore dalla Sua croce!

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Ultimo aggiornamento 01/04/2023 - 11:11

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