Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

4a Domenica di Quaresima, 19 Marzoo 2023

Io sono la luce del mondo; chi segue me, avrà la luce della vita
Ancora un incontro
illuminante e decisivo con Gesù, Luce del mondo, dopo quello che ci è stato donato, Domenica scorsa, presso il  pozzo di Sicar  con la Samaritana, dove ci è stato  fatto dono dell’Acqua viva che zampilla per la vita eterna! Questa volta, è Gesù che, “passando vide un uomo cieco dalla nascita”, e, per primo, si ferma e posa il Suo sguardo su di lui! È sempre Gesù a cercarci e vederci prima che noi possiamo ‘cercarLo’, ‘vederLo, ‘incontrarLo’ e ‘conoscerLo’! Il cieco non chiede e non dice nulla, ma si lascia incontrare da Gesù Luce, che non solo lo guarisce, ma anche e, soprattutto, lo apre alla fede  viva ed efficace.  Egli compie un vero percorso, un intero cammino progressivo: dalle tenebre della non conoscenza alla luce fulgida della fede nella Sua Persona.
Il Vangelo di questa Domenica
traccia il cammino di fede fatto dal cieco, il quale, come la Samaritana, riconosce progressivamente nell’uomo chiamato Gesù, prima un Profeta e, poi, il Figlio dell’uomo, il Signore, divenendone testimone leale e convinto, come la donna di Samaria, fu ambasciatrice di Cristo, Acqua viva, per i suoi conterranei. L’uno e l’altra si sono lasciati introdurre da Gesù, il Profeta, il Figlio dell’Uomo, nella conoscenza intima della Sua identità e sono stati inviati a dare testimonianza di Lui: per loro, ora, è iniziato un cammino tutto nuovo perché si sono lasciati cercare e trovare, si sono lasciati parlare, e liberare da tutto ciò che impediva loro di ‘vedere’ la Luce vera, quella che illumina e salva e di desiderare l’Acqua viva che zampilla per la vita eterna per non avere più sete!
Gesù è Luce
che illumina ogni uomo che viene nel mondo. Chiudersi alla Sua luce che illumina e non abbaglia, guida e non acceca, è calda e non ferisce, è benevola  e non abbatte, è ‘riscattante’ e non umilia, ridona speranza e non condanna, accresce in noi la cecità e ci sprofonda nelle tenebre del nostro peccato e mortale fallimento. Solo chi si apre alla Sua luce e si lascia “illuminare”, sarà guarito dalla sua cecità e potrà essere testimone di questa luce che vuole illuminare e salvare il mondo degli uomini.
Paolo
, nella seconda Lettura, testimonia come sia stato illuminato della luce di Cristo Gesù e ci ricorda che eravamo tenebra (passato), ci richiama alla grande responsabilità di ciò che, ora, siamo: “Siete luce”, indicativo presente, che ci apre alla necessità urgente a comportarci e a vivere (imperativo), perciò, come figli della luce, resi partecipi della Sua risurrezione.
La Prima Lettura
ci insegna che davanti a “non conta ciò che vede l’uomo, l’apparenza, ma il Signore vede il cuore”. Dio sceglie chi vuole, come vuole, e quando vuole. Apriamoci, dunque, al Suo Disegno salvifico, con fiducia e accogliamoLo con gratitudine e fedeltà. È il Signore, infatti, che sceglie e fa ungere Davide, preferendolo ai fratelli che appaiono più adatti di lui.
Anche il Salmo 22 ci fa gioire perché il Signore, che non guarda alle apparenze, ma al cuore delle persone e che ha scelto e unto Davide a guidare il Suo popolo, è il vero Pastore che conduce la nostra storia verso la pienezza della vita! Dio solo è il Pastore a cui affidarsi e di cui fidarsi: Egli ci conduce ad “acque tranquille”, ci “fa riposare”, ci “rinfranca”, ci libera da ogni dipendenza malvagia, non facendoci “mancare nulla” e, ci guida con la Sua protezione, in sicurezza e serenità, anche quando siamo costretti ad oltrepassare le valli minacciose e insidiose, perché oscure e sconosciute.

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Ultimo aggiornamento 18/03/2023 - 08:15

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