Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale, Paola 1 Agosto 2020
4a Domenica Ordinaria, 29 Gennaio 2023
Beati i poveri, testimoni di
Cristo, nostra Eterna Beatitudine
Agli
occhi e alla logica del
mondo, contano
ricchezza, potere,
autosufficienza, onore,
prestigio, superbia,
egoismo, davanti a Dio,
invece, umiltà, povertà,
mitezza, misericordia,
pace, purezza di cuore e
di intenzioni,
fraternità e
condivisione, giustizia,
amore, perdono: tutti
doni Suoi che aprono il
cuore alla Sua grazia
quanti li hanno
riconosciuti tali e li
hanno accolti e hanno
favorito la loro
intrinseca efficacia
nella propria vita e in
quella degli altri.
Perciò, noi tutti “poveri
della terra”,
dobbiamo cercare il
Signore, che “rimane
fedele per sempre, rende
giustizia agli oppressi,
dà pane agli affamati e
libera i prigionieri”
(Salmo), per conoscere
ed eseguire i Suoi
ordini nell’umiltà e
vivere nella Sua
giustizia, pace e
mitezza, nella gioia e
nell’esultanza delle Sue
beatitudini. Per essere
felice/beato,
devo far felici e
beati gli altri!
Come Gesù, che è sempre
felice, perché sempre si
dona agli altri,
insegnando, predicando
guarendo, perdonando,
ascoltando e
accogliendo. ‘Vi è
più gioia nel dare che
nel ricevere’ (At
20,35).
Vera beatitudine,
per Gesù, è
appartenere al
Padre! La Sua
figliolanza è
scandita nella
preghiera-comunione
quotidiana e si realizza
nel compiere fedelmente
la Sua volontà, che è la
nostra salvezza.
Beati…
Beati… Beati…!
Beatitudini come
vocazioni, dentro le
quali tutti siamo
chiamati ad entrarvi e a
viverle, seguendo e
imitando il Maestro Gesù
che, nel Suo
Discorso
programmatico, sintesi
del Suo insegnare e
proclamare il Vangelo
del Regno, effettua un
radicale ribaltamento e
capovolgimento degli
effimeri valori secondo
il mondo: i beati non
sono più i ricchi, i
sazi, gli adulati, i
guerrafondaia, ma i
poveri, coloro che
piangono, i miti, gli
affamati e assetati di
amore e fratellanza, i
misericordiosi e i puri
di cuore, gli operatori
di pace e i perseguitati
per la giustizia e
coloro che sono
insultati e maltrattati
a causa di Gesù. Tutti
questi devono
rallegrarsi ed esultare,
fin d’ora, “perché
grande è la vostra
ricompensa nei cieli”.
Questo stravolgimento di
situazioni è possibile
solo con Gesù, dietro a
Gesù, uniti a Gesù!
Senza di Lui non saremo
mai beati!
Le Beatitudini,
perciò, esigono
un’intima relazione con
Lui e un’incondizionata
fiducia in Lui, perché
Gesù che proclama,
insegna e propone le
Beatitudini, è Colui che
si è fatto povero, mite,
umile, misericordioso,
soffre e piange, è e
sarà perseguitato,
condannato
ingiustamente, appeso ad
una croce, perché questa
beatitudine avvenga
anche per noi.
Chi riconosce le
Beatitudini in Gesù,
Maestro unico e
Testimone fedele di
ciò che annuncia e
proclama e Lo segue e Lo
imita, sarà beato come
Lui e insieme con Lui!
Solo se guarda e imita
Lui, il discepolo può
capire, può comprendere,
può incamminarsi in
questo beato e felice
cammino! Le Beatitudini
proclamate da Gesù non
sono un’etica per pochi
(religiosi) né un
programma
irrealizzabile: sono la
promessa di vera
felicità possibile
e realizzabile,
offerta a tutti, che
illumina e sorregge la
vita, soprattutto, dei
poveri e di quanti sono
nel pianto, degli
oppressi e dei
perseguitati, dei puri
di cuore e dei miti,
degli operatori di pace
e dei misericordiosi, di
quanti hanno sete di
giustizia e fame di
amore fraterno (Vangelo).
Lo stesso tema è
centrale
anche nella prima
Lettura: Il Profeta
annuncia il “Giorno
del Signore” in cui
è giudicato il male, che
causa arroganza e
corruzione, e annuncia,
soprattutto, la salvezza
per il ‘piccolo resto’
di un popolo, umile,
povero, perseguitato e
oppresso che ‘resta’
fedele al suo unico Dio
e in Lui solo pone ogni
speranza. Nel Salmo,
si canta e si professa
la fede nell’unico Dio
che è protezione,
rifugio e unica roccia
di salvezza per il Suo
consacrato, l’umile, il
povero, l’affamato, il
prigioniero, il
forestiero, la vedova e
l’orfano. Paolo, di
fronte alle divisioni
nella Comunità, continua
ad offrirci la logica
dell’umiltà e mitezza,
della non sopraffazione
dell’altro e ricorda ai
Corinzi (e a tutti noi)
che a ri-dare la
speranza e la salvezza
non è stata la sapienza
umana, prepotente ed
orgogliosa, ma
l’apparente stoltezza e
debolezza del mistero
della Croce. La Croce,
infatti, fonda le
beatitudini, anche se
queste anticipano
la Sua Sapienza e il Suo
scandalo, quello, cioè,
di un Dio che sceglie di
farsi povero con i
poveri, l’ultimo con gli
ultimi, perché sia
esclusa ogni possibilità
di vanto umano davanti
al Suo amore inaudito,
salvifico e gratuito.
Senza la Sapienza
della Croce, le
Beatitudini sono
incomprensibili,
inaccettabili, assurde
ed impraticabili.
Le Beatitudini,
Programma di vita
per il vero discepolo
che vuole seguire
fedelmente il Maestro
Gesù, il Quale gli
indica e guida il
cammino della vera e
duratura gioia-felicità
appagante, che solo Lui
può donarci e non il
mondo o la carne! È Gesù
che ricolma di
consolazione e del Suo
amore il cuore del
discepolo, lo sostiene e
gli dà forza e fiducia
nelle prove e nelle
tribolazioni.
È Gesù la
nostra
Pace e la
nostra
Salvezza al
prezzo della Sua vita
donata e sacrificata
sull’altare della Croce
e ogni giorno a noi
offerta dall’altare
delle nostre Chiese!.
Ultimo aggiornamento
28/01/2022 - 17:05
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