Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

Maria Santissima Madre di Dio, 1 Gennaio 2023

Salve, Madre Santa: hai dato alla luce
il Re che governa il Cielo e la Terra
nei secoli dei secoli (ant. d’ingresso)
Maria, la Madre di Dio (Concilio di Efeso 431), Colei che ha detto “Sì” alla Parola, è diventata la prima Dimora di Dio tra noi. Colei che “custodiva tutte queste cose meditandole nel suo cuore”, fa memoria viva ed efficace della Parola-Dabar-Logos-Verbum e ci chiede di non disperderci nei frammenti dell’esistenza, ma, di conservare, “mettere insieme” e ordinare, come Lei, “nel cuore”, tutto quello che ci è stato dato, detto e abbiamo contemplato in questo suo Bambino, Figlio di Dio e Salvatore dell’Umanità. Con Maria, Madre del Redentore, anche Noi, ‘dobbiamo accogliere e conservare’ “tutte queste cose meditandole nel nostro cuore”, per comprenderle in tutte le dimensioni ed eseguirle come Lei, nella fedeltà e obbedienza (Vangelo).
La Benedizione
, invocata, non è una formula magica, né tanto meno una serie di parole vuote e rituali, ma il rivelarsi di Dio, Sorgente di ogni benedizione per il Suo popolo e liberarlo dalle sue tenebre per farlo ‘risplendere del Suo volto’, custodirlo e concedergli pace. (Prima Lettura).
Gesù Cristo, Figlio di Dio
, è “nato da donna”, venuto nella nostra carne per riscattarci dalla Legge, perché ricevessimo “l’adozione a figli”: Per questo il Padre ci ha donato lo Spirito del Suo Figlio, che grida in noi, “Abbà! Padre” e ci ha resi anche eredi per grazia (Seconda Lettura).
Un Anno Nuovo
di amore e di pace con Maria, la Madre di Gesù e Madre nostra, la Quale davanti allo scorrere del tempo, durante il quale le accadono realtà e ‘cose’ impreviste, spesso oscure e indecifrabili, senza la fatica e l’impegno a volerle, gradualmente, comprendere fino in fondo, come reagisce o meglio, come agisce? Custodisce quel che di prezioso le è stato dato, che ha accolto con cura, lo vuole proteggere e custodire nel cuore, vagliandolo in ogni frammento e dettaglio, vivendo, in prima persona, quanto Le sta ‘accadendo’, perché è cosciente che, in Lei, è Dio che sta agendo in modo misterioso e misericordioso.
Buon Anno!” Cosa significa questo augurio? Il tempo è dono e responsabilità! Per i cristiani il tempo è sacro, è dono di Dio, posto nel cuore degli uomini, che lo apre all’eternità (Qo 3,11). Il tempo è grazia (kairòs) nelle nostre mani: Dio vuole costruire la nostra storia insieme con noi! Iniziare un ‘nuovo’ Anno, allora, vuole dire: gratitudine e riconoscenza per quanto ci è stato dato da Dio; propositi seri e impegnativi a non sciupare e non perdere più le occasioni di bene e di amore che il tempo, nei suoi istanti non ripetibili, ci propone e ci offre; fiducia e speranza sempre, perché il nostro tempo entra a far parte della Storia della Salvezza ed è abitato da Dio nel Figlio Incarnato e nel Suo Santo Spirito; vivere è di più che accumulare o passare gli anni: è chiamata a collaborare con il Creatore, è sentirsi, quali siamo realmente nel Figlio, figli Suoi, che ogni mattina possono svegliarsi nella gioia e ogni sera, possono addormentarsi nell’abbandono sereno nel Suo abbraccio di “Abbà”; è donarsi, rispondendo ad una chiamata, che richiede fede, il cui frutto è l’amore, che si realizza nel servizio, il cui frutto è la pace!
Ecco, un Nuovo Anno è ‘davanti’ a noi! Come lo vivremo, Signore? Come affronteremo questa ‘carovana’ di giorni che ci viene, ancora, accordata, dal Tuo amore? Faremo come i pastori, Signore? Apriremo il nostro cuore alla Tua Parola e andremo, senza indugio, come i pastori, a ‘vedere’ le sorprese gioiose della Tua venuta e proclameremo agli altri i messaggi prodigiosi della speranza che abbiamo contemplato? Faremo come Maria, verremo e osserveremo ogni ‘cosa’, con gli occhi limpidi e acuti della fede, e confronteremo ogni avvenimento con la Tua Parola, perché in ogni momento possiamo attingere la grazia da questo tesoro di amore e memoria preziosa?
Il dono e la responsabilità del Nuovo Anno 2023
C’è davvero poco o quasi nulla da festeggiare: guerre, ingiustizie, soprusi, empietà, odio e fallimenti (peccati) senza limiti, ovunque e dappertutto, che ci costringono e affliggono! Dove fondare la nostra fragile speranza? Dove cercarla per trovarla e viverla? Ce lo dice Maria con il suo silenzio contemplativo e operativo, lo leggiamo nel suo raccoglimento, rapita dal mistero che avvolge quel Figlio, avuto da Dio e già da lei donato a noi! È il volto di quel Bimbo, Dio fatto Carne, accolto da Maria e Giuseppe, suo sposo, e partorito per noi, annunciato dall’Angelo ai miti e umili pastori, venuti a “vederlo” e dopo averlo visto e detto ciò che di Lui riferito, se ne tornano glorificando e lodando Dio; la mia speranza ha un volto e un nome: quel Bimbo nato da donna e Figlio di Dio, Gesù, Dio che salva, speranza unica e salvezza dell’umanità, ricreata dalla Sua Incarnazione, Passione, Morte e Risurrezione!.

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Ultimo aggiornamento 31/12/2022 - 08:39

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