Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale, Paola 1 Agosto 2020
3a Domenica di Avvento, 11 Dicembre 2022
Rallegratevi sempre nel Signore, ve lo ripeto: rallegratevi. Il Signore è vicino
Gaudete! “Rallegratevi
sempre nel Signore, ve
lo ripeto:
rallegratevi.
Il Signore è vicino”
(Antifona Ingresso).
È la
Domenica della gioia,
fondata e data dal
Signore, che è vicino, e
più si avvicina, più la
gioia si consolida,
diventa più grande,
efficace, vera e
intramontabile.
Nella
prima Lettura,
Isaia, il Profeta, che
non vuole smettere, mai,
di sognare,
riaccende, nei cuori
smarriti e desolati
degli Esuli in
Babilonia, la
luce della speranza e la
gioiosa forza
dell’attesa: Presto
saranno liberati
dalla schiavitù
babilonese, e, “riscattati
dal Signore”,
faranno ritorno, tra
canti di giubilo, in
Sion e “gioia e
felicità li seguiranno e
fuggiranno tristezza e
pianto”! Il Profeta
si rivolge anche al
deserto e a tutta la
terra arida, luoghi di
morte e non di vita,
invitandoli a
rallegrarsi e ad
esultare, insieme con la
steppa sterminata,
sollecitata anch’essa a
rifiorire “come fiore di
narciso”, perché
anch’essi vedranno la
gloria del Signore e
loderanno la
magnificenza del nostro
Dio, che viene a
rafforzare le mani
stanche e cadenti, a
rinvigorire le ginocchia
vacillanti degli
smarriti di cuore,
esortati a non aver più
paura perché “il
vostro Dio viene a
salvarvi”.
Allora, i ciechi
vedranno e i sordi
udranno, si scioglierà
la lingua dei muti e gli
zoppi salteranno come
cervi. Aprirà il Signore
Dio una strada, che
chiameranno “Via
Santa”, e sulla
quale faranno ritorno
gli Esuli, “i
Riscattati dal Signore”,
che verranno in Sion,
con giubilo e perenne
felicità. (Prima
Lettura e Salmo).
La
seconda Lettura
presenta l’attesa del
Signore, attraverso la
fiducia e la
costanza del
contadino che sa
aspettare, con pazienza
e speranza, che il seme,
interrato nell’autunno,
dorma di inverno,
germogli e fiorisca a
primavera e doni il suo
frutto atteso e
desiderato nell’estate,
per la gioia, la
condivisione e la
soddisfazione di tutti
coloro che hanno saputo
attendere nella calma,
continuità e serenità.
La Parola ci vuole
insegnare la necessaria
e doverosa pazienza
nell’attesa: al seme
occorre un tempo
necessario per
germogliare, crescere e
maturare, così, anche
noi dobbiamo saper
attendere tutti
insieme, con
pazienza e calma serena,
il Signore! Più
prolungata e paziente è
l’attesa, più grande ed
efficace sarà la gioia
dell’Incontro.
Nel Brano liturgico
del Vangelo di oggi,
rispondendo al Battista,
che chiede di essere
liberato dal dubbio
circa la Sua vera
Identità di Messia,
Gesù ci invita a
riconoscerLo
attraverso quello
che “dice e annuncia” e
nelle “Opere che compie”
per missione ricevuta
dal Padre.
Giovanni
attendeva, anche lui un
'Messia che
subito avrebbe
dovuto sconvolgere gli
empi e i malvagi! Si
aspettava da Lui
risultati rapidi,
immediati, spettacolari
e visibili. Anche
Giovanni aveva un’immagine
del Messia ed alquanto
sbagliata, o almeno, non
completa! Gesù, con
pazienza gli risponde,
attraverso ciò che dice
e annuncia e ciò che
compie.
Egli, infatti, è stato
mandato per portare
misericordia e
perdono, a togliere
il peccato e la morte e
a ridonare vita a quanti
si convertono, si
lasciano battezzare in
Spirito Santo e nel
fuoco dell’amore pietoso
e misericordioso del
Padre e si lasciano
redimere e salvare.
Così, anche Giovanni,
Suo cugino,
voce della Sua
Parola e lampada
della Sua Luce, deve
lasciarsi convertire dal
vero Cristo/Messia,
Salvatore e Redentore
dell’Umanità.
Gaudete!
Rallegratevi e
Gioite perché il
Signore sta per venire a
consolare gli smarriti
di cuore, a rialzare chi
è caduto, a donare vista
ai ciechi e udito ai
sordi, a rimettere in
cammino gli azzoppati, a
far fuggire via
tristezza e pianto e a
riempire di felicità
perenne e gioia senza
fine, nel redimere e
salvare la povera e
misera nostra Umanità.
Ultimo aggiornamento
10/12/2022 - 17:11
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