Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

33a Domenica Ordinaria, 13 Novembre 2022

Con la vostra perseveranza nella fede, nella speranza e nell’amore, salverete la vostra vita
Nella penultima Domenica dell’Anno Liturgico, la Parola ci fa concentrare sulle realtà ultime e sul come attendere il Signore nella Sua ultima Venuta, nella Sua gloria e potenza, a giudicare il mondo. Certo il Signore verrà e “giudicherà il mondo con giustizia e i popoli con rettitudine”, e Noi, nel “Tempo intermedio”, il “Tempo della Chiesa”, siamo chiamati a vivere nella fedeltà operosa e, saldi nella fede, nella fiducia, e nella costanza, rendendo testimonianza al Risorto, nella perseveranza e nella pazienza, nell’ardente e vigile attesa che “sorgerà con raggi benefici il Sole di giustizia”, Gesù Cristo, nostro Salvatore e Redentore. Fra le vicende, liete e tristi di questo mondo, dunque, teniamo stabile la fiducia nel Signore e in Lui riponiamo ogni nostra speranza.
Gesù annuncia
, ai Suoi discepoli che la Sua venuta alla fine dei tempi non sarà immediata; li esorta a perseverare e fidarsi di Lui e a liberarsi da ogni paura e promette di ‘restare e rimanere’ sempre accanto a loro nei momenti della tribolazione, assicurando loro che nemmeno un capello del loro capo andrà perduto.
È a Noi, Suoi discepoli, che Gesù si rivolge e ci chiede di vivere nella verità del Vangelo e di camminare nell’amore verso il compimento della Storia, quando Egli verrà, affrontando gli eventi drammatici premonitori, come persecuzioni, guerre, e distruzioni, con perseveranza, fiducia e pazienza, nella certezza che Dio mai abbandona i Suoi figli che tutti vuole salvi nel Figlio amato, Cristo Signore (Vangelo).
Nella Prima Lettura, il Profeta Malachia risponde a nome del Signore e annuncia che “il Giorno del Signore” ristabilirà la piena giustizia, giudicando gli empi e dando gloria ai giusti e pii. Il Giorno del Signore verrà come un forno per gli empi, per i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia, che, come paglia, il fuoco brucerà e non lascerà di essi “né radice né germoglio”, nessuna traccia e nessun ricordo! Invece, per i “cultori del nome di Dio”, nonostante l’apparente e momentanea vita tribolata, afflitta e piena di lacrime, quel giorno, sarà il Giorno della salvezza e della gloria! Il Giudizio, perciò, non va vissuto come minaccia, ma, quale esortazione, invito, stimolo, ad essere sempre pronti e preparati ad accogliere il “Giorno del Signore”, giorno di giudizio ‘tremendo’ per gli empi, ma, colmo di gioia e di gloria per i giusti e ‘timorati’ di Dio.
Anche nel Salmo 97, la Venuta del Signore, alla fine dei tempi, è pregata e proclamata come una grande festa, allietata dal suono della cetra, delle trombe e del suono del corno, perché Dio farà nascere un nuovo mondo, più giusto e più retto! Tutto sarà diverso e più bello in quel Giorno! Anche la creazione, nei suoi mari, fiumi e monti, esulterà davanti al Signore che viene “a giudicare il mondo con giustizia e i popoli con rettitudine”.
Paolo, nella Seconda Lettura, insieme con Silvano e Timoteo, con il loro esempio di vita, ci esortano e ci ammoniscono a non voler più perdere e sciupare il tempo, che c’è stato dato per annunciare il Vangelo gratuitamente, e non per vivere nell’oziosità e nel disinteresse generale, nella passività, da parassita e da scrocconi gaudenti! L’Apostolo, insieme con i due suoi collaboratori, possono proporsi ad esempio e modello da imitare, perché hanno imitato il Maestro e da Lui si sono lasciati conquistare e assimilare alla Sua Persona, fino a permettere all’apostolo Paolo di poter affermare che “non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me” (Gal 2,20).
Anche Noi Credenti d’oggi, dobbiamo e dovremo affrontare, insieme con tutti gli altri, tempi difficili di conflitti, terremoti, siccità, carestie, guerre, persecuzioni, e scrutarli e valutarli con la potenza della verità della Parola e nella perseveranza piena ed efficace, animata dalla Spirito vivificante e fondante la nostra fiducia, la nostra fede, la nostra speranza e il nostro amore nel Padre, che ci ha creati per la vita e nel Figlio, che ci ha liberati dal peccato e dalla morte. Perciò, non dobbiamo aver paura, né dobbiamo spaventarci davanti agli sconvolgimenti che precedono la Sua Venuta gloriosa e salvifica.
La Parola di Gesù
ci indica come vivere l’attesa della Sua venuta, restando saldi e perseveranti nella fede, fiduciosi e pazienti nelle prove, affrontando le tribolazioni, le persecuzioni e le sopraffazioni nella solida e ferma speranza del Regno e come travaglio del nuovo parto alla vita eterna, andando incontro al Signore che è venuto, viene e verrà a salvarci, camminando nella Sua verità e nel Suo amore!.

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Ultimo aggiornamento 12/11/2022 - 17:30

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