Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

32a Domenica Ordinaria, 6 Novembre 2022

Dio non è dei Morti, ma dei Viventi; perché tutti Vivono per Lui
Io Credo Risorgerò! Ma che sarà di me e di Noi, dopo la nostra morte?
Nel giudaismo, alcuni gruppi, come i Sadducei, non credevano alla risurrezione, cioè, che l’anima possa sussistere senza il corpo, e Gesù, vero sommo e unico Maestro, attraverso la Scrittura, dimostra e afferma che tutti vivono in Dio, in quanto Dio non è dei morti, ma dei viventi (Vangelo).
Lo testimoniano nella loro fedeltà eroica, sostenuti dalla madre, anche i fratelli Maccabei, che sacrificando le loro membra e la loro vita, nella certezza assoluta che il “Re dell’universo ci risusciterà a vita nuova ed eterna”. Dopo la morte che subiranno per la fedeltà alle Sue Leggi (prima lettura).
Anche nel Salmo” il risveglio” annuncia e si riferisce alla Risurrezione di Cristo, alla quale saremo resi partecipi e, allora, da figli della risurrezione e, perciò, figli di Dio, saremo pienamente saziati nel ‘contemplare’, in eterno, il Suo volto.  
Il Cristiano sa che non può arrivare, da solo, alla salvezza, che è dono di Dio, il quale resta sempre fedele e perciò, mai verrà meno alla Sua promessa: questo è il fondamento della fede nella risurrezione (seconda Lettura).

Vivere, già ora, da figli della risurrezione, cioè, da figli di Dio.

Credere
alla risurrezione, dunque, non vuol dire solo nutrire una speranza di vita oltre la morte, ma iniziare a vivere, oggi, questa nuova esistenza promessa da e come “figli della risurrezione” che hanno posto nel “Dio dei viventi” la loro speranza e vivono l’oggi presente, con la certezza che ha Paolo (Rm 8,38-39), “né morte né vita potranno separarci dall’amore di Dio”, con la luce nuova che fa acquistare un senso pieno al vivere e al morire “se viviamo, viviamo per il Signore, se moriamo, moriamo con il Signore: sia che viviamo sia che moriamo siamo, dunque, del Signore” (Rm 14,8) e con la gioiosa consapevolezza che “non sono più io che vivo, ma, Cristo vive in me” (Gal 2,20).

Come, allora, sarà la Risurrezione?
Lo sa Dio! E questo mi deve bastare! Io devo, perciò, ritornare ad ascoltare Gesù Cristo, Parola Vivente ed “Autore e Perfezionatore della nostra Fede” (Eb. 12,2), per lasciarci convertire il mio modo di credere alla Risurrezione.
Dobbiamo educarci alla Lettura orante e Ascolto attento della Scrittura, la sola che “ci conferma e custodisce dal maligno” (2 Ts. 3,3), affinché “la Parola del Signore continui la sua corsa” (Ts 3,1), facendoci passare da una fede “antropologica” (cosa pensa e crede l’uomo) alla fede “teologico-cristologica” (la dottrina e la rivelazione di Gesù Cristo) nel ‘Mistero’ della Risurrezione. In una parola, dobbiamo porre Cristo, Verità assoluta sull’uomo e su Dio, al centro della nostra fede e della nostra esistenza per convertire il nostro modo di credere e di professare ancora la risurrezione come prolungamento ‘naturale’ e ‘normale’ dell’esistenza terrena.
La Risurrezione
, perciò, è il nuovo Atto creatore di Dio. Gesù stesso Lo rivela come “Colui che può liberarlo da morte” (Eb. 5,7) e che interviene, “super-esaltando Colui che si era umiliato” (Fil. 2,8-9). Uniti, dunque, a Cristo risorto, anche noi risorgeremo per mezzo di Lui e per vivere per sempre con Lui; in Lui, per mezzo di Lui e, come Lui vorrà, potremo anche ‘abbracciare’ e ritrovare le persone care che hanno segnato la nostra esistenza terrena.
La Risurrezione, è Intervento della potenza di Dio che ristabilisce una nuova creazione: Tutti vivono per Lui, perché creati da Lui, e tutti vivranno per Lui, perché ‘ri-creati’ da Lui. Dunque, essendo la Risurrezione “nuova creazione” (Mt. 19,28 palinghenesìa), saremo proprio noi, ma non la stessa cosa, saremo completamente diversi, rinnovati: “noi saremo sempre con Lui” (1 Ts. 4,17)! Tuttavia, non conoscendo appieno il mistero di Dio e la Sua potenza, per ora, non riusciamo a immaginare come risorgeremo e chi dovesse pretendere di conoscere e comprendere chiaramente le ‘modalità’ di tale ‘mistero’, è uno “stolto”, come dice Paolo (1 Cor. 15,35-36)..

Fai clic qui per la meditazione integrale dell'Omelia
Ultimo aggiornamento 05/11/2022 - 07:56

Indirizzo email
posta@vivodiparoladidio.it