Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale, Paola 1 Agosto 2020
30a Domenica Ordinaria, 23 Ottobre 2022
Il povero grida e il Signore lo ascolta
Dio
ascolta ed esaudisce
sempre la preghiera
degli umili e dei
poveri, degli oppressi e
degli emarginati, che si
rivolgono a Lui, perché
confidano nella Sua
bontà infinita e
misericordia che è da
sempre e per sempre.
Egli è giusto Giudice,
non fa preferenze di
persone né è parziale:
ascolta il grido
dell’oppresso e lo
esaudisce, si prende
cura dell’orfano e della
vedova, che manifestano
i loro bisogni e lo
supplicano ad
intervenire e salvarli.
La preghiera di chi li
soccorre e si fa
solidale con i poveri,
gli oppressi, gli orfani
e le vedove, raggiunge
il cuore di Dio ed è
subito esaudita, perché
questa attenzione
premurosa per essi, è a
Lui gradita, più di
tutti gli olocausti e
sacrifici, e, perciò,
renderà ‘soddisfazione
ai giusti’ e ristabilirà
i diritti calpestati
dagli iniqui oppressori.
Ben Sira ci
rivela che Dio Altissimo
non si lascia comprare
dai ricchi doni e dai
riti appariscenti, ma si
lascia raggiungere dalla
preghiera umile e
confidente del povero e
dell’oppresso e si
impegna a difendere i
loro diritti, contro i
loro malfattori e
oppressori.
Solo Dio, che è giudice
giusto, imparziale e non
fa preferenze, non
trascura la supplica
della vedova e
dell’orfano e
dell’oppresso, ma la
esaudisce, intervenendo
a rendere “soddisfazione
ai giusti” e “a
ristabilire l’equità”
e il diritto (prima
Lettura).
Il povero è
tale perché non si
gloria né per quello che
ha né per ciò che è, ma
perché ripone tutta la
sua fiducia nel Signore,
che è vicino a chi ha il
cuore spezzato, il quale
a Lui può rivolgersi,
certo che lo ascolterà e
lo libererà da tutte le
sue angosce. Benedirò
il Signore in ogni tempo!
Unica forma valida di
preghiera efficace è
benedire il Signore
che ascolta il grido dei
poveri e li libera da
tutte le loro angosce ed
è sempre vicino a chi ha
il cuore spezzato e
salva gli spiriti
affranti (Salmo).
Paolo,
vecchio e in catene,
pronto per essere
giustiziato, solo e
abbandonato da tutti,
consegna il suo
testamento spirituale
e fa la sua bella
professione di fede:
“il Signore, però, mi
è stato vicino e mi
libererà da ogni male e
mi porterà in salvo, nel
Suo regno” (seconda
Lettura).
Nel Vangelo, il
pubblicano, certamente
poco praticante,
ma, molto
riconoscente e
desideroso di essere
salvato e, quindi,
pronto, disponibile ad
accogliere la grazia del
Signore, torna a casa
sua giustificato,
mentre il fariseo,
orgoglioso presuntuoso,
che ostenta davanti al
Signore tutta la sua
vanagloria
nell’esaltarsi quale pio
osservante della Legge e
nello stesso tempo
condanna e disprezza il
fratello pubblicano.
Il fariseo,
dunque, torna a casa con
la propria colpa,
aggravata, dalla sua
arrogante presunzione di
essere giusto per le sue
opere buone,
autoesaltandosi davanti
al Signore e ritenendosi
idoneo a giudicare, con
livore e dispregio, il
pubblicano.
Il dono della
salvezza di Dio, in Gesù
Cristo, è offerto a
tutti, però, richiede
umile accoglienza e
adeguata risposta: il
fariseo, pieno di
sé, l’ha rifiutata,
mentre il pubblicano
l’ha accolta umilmente
ed è stato giustificato,
si è abbassato ed è
stato esaltato.
Di fronte
alla illusoria
presunzione di essere
giusto davanti a Dio e
di essere migliore di
quel pubblicano, che
egli continua a
disprezzare, lodando,
esaltando e
supervalutando se
stesso, interviene Gesù
che dà il Suo netto e
inappellabile giudizio
sulla loro
preghiera ed emette
il Suo verdetto finale:
La grazia
della giustificazione è
donata solo al
pubblicano, in quanto il
fariseo, con la sua
arrogante e ipocrita
irreprensibilità, si è
innalzato di fronte al
Signore fino ad osare
giudicare al posto Suo,
il pubblicano,
disprezzandolo con
superbia e innalzando se
stesso a giudice borioso
e tracotante! Perciò, la
giustificazione è
riconosciuta solo
all’umile pubblicano
pentito che si è
abbassato e non al
fariseo che si è
innalzato! Solo Dio può
umiliare e innalzare e
innalza chi si umilia e
abbassa chi si innalza
(Lc 1,51-52.
Ultimo aggiornamento
22/10/2022 - 08:56
indirizzo email
posta@vivodiparoladidio.it