Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale, Paola 1 Agosto 2020
25a Domenica Ordinarai, 18 Settembre 2022
Nessun servitore può servire due padroni
O
Padre, difensore dei
poveri e dei deboli, che
ci chiami ad amarti e
servirti con lealtà,
abbi pietà della nostra
condizione umana,
salvaci dalla
cupidigia delle inique
ricchezze, aiutaci a
ricercare l’inestimabile
tesoro della tua
amicizia. (Colletta
alternativa)
La vera ricchezza
non è l’avere-possedere,
neanche il dare, ma il
condividere i beni e il
donarsi per gli altri!
Il vero guadagno,
poi, consiste nel saper
dare ad ogni cosa il suo
reale ed efficace valore
e usarla per il fine per
cui ci è stata affidata.
L’amministratore
infedele usa
tutta la sua scaltrezza
per accrescere, in modo
disonesto, i suoi averi
e possedimenti; il
discepolo fedele la deve
accrescere e la deve
mettere al servizi o del
Regno, nella quotidiana
e saggia gestione di
quanto il Signore ci ha
affidato e del quale,
poi, dobbiamo rendere
conto!
Quale saggezza
seguo nell’amministrare
i doni che mi sono stati
affidati per il mio bene
e quello degli altri? La
condivisione dei beni è
il mio stile di vita, o
li vivo solo per me,
rimanendone schiavo e
dipendente? Lo scopo
della mia vita è
l’avere, l’accumulare
sempre di più, o lo
spendermi e il donarmi,
con generosità e
gratuità assoluta, per
il bene degli altri? Da
che parte sta il mio
cuore: appartiene a
mammona ed è suo schiavo
o a Dio, che lo ha
creato per essere libero
e felice?
Nessuno può servire
due Padroni: il
nostro cuore è
indivisibile! L’Amore
Misericordioso
salva, interpella e
provoca decisioni
radicali: per il ‘ricco’
che si converte,
accogliere il Regno si
traduce nel
convertire e
trasformare i beni
da oggetto di
egoismo
individualistico a
strumento e mezzo di
uguaglianza, di
condivisione e di
comunione. Questo è
il senso
dell’espressione
evangelica: “Procuratevi
amici con la disonesta
ricchezza”
(Vangelo). Questa,
infatti, è vera
sapienza: liberarsi
dalle schiavitù del
denaro, simbolo per
eccellenza dei beni
terreni, per metterlo al
servizio della
comunione fraterna,
per creare
uguaglianza e
giustizia, per
evitare l’umiliazione
e la mercificazione
del fratello ‘povero’ (Prima
Lettura). Dio e
non il denaro è
il fine dell’uomo,
creato a Sua immagine.
Gesù rivela il Volto
di Dio nell’accoglienza
dei poveri (Seconda
Lettura).
Nessun servitore può
servire due padroni. Non
potete servire Dio e la
ricchezza (v
13).
Il detto è ammonimento
chiaro e risoluto, circa
l’incompatibilità
assoluta tra Dio,
che salva, e mammona,
che schiavizza. Due
padroni e due amori (v
13): impossibilità
assoluta a servirli
in contemporanea!
Il nostro cuore è
indivisibile, non può
essere diviso in due!
l misero uomo che ha
venduto il suo cuore a
mammona, e a essa crede,
di essa solo si fida e
per essa vive, viene
spogliato da ogni
dignità, libertà,
capacità di fare il
bene, di condividere
tutto con i fratelli e,
così, amare e servire
l’unico vero Dio!
Mammona
prende nel suo cuore
deviato e devastato, il
posto di Dio! Ma, questo
cuore è stato
fatto per un solo amore,
un solo Signore, per un
solo fine: quello di “non
avere altro dio di
fronte a Me” (primo
Comandamento).
Mammona, nel
nostro tempo, diviene
sempre più la priorità
assoluta, mentre Dio,
invece, un optional
occasionale, per quando
si trova il tempo,
quando se ne ha voglia,
quando se ne sente e se
ne ha bisogno! Ma,
mammona, il falso
dio, conduce alla
rovina eterna (Col 3,5)
ed è rovina, anche in
terra, costringe ad
un’esistenza senza
senso, senza libertà,
senza amore nè felicità,
e conduce ad una vita
perduta,
perché vissuta da
schiavi infelici.
Quanti delitti
sono generati da
mammona! Quanti
figli innocenti lascia
morire, ogni giorno,
mammona! Quanto
sfruttamento disumano,
quanta desolante
mercificazione
produce mammona, che si
è impossessato del
cuore, anche, di tanti
che si dicono cristiani!
Quante guerre,
quanti conflitti,
quanti morti ha
causato e sta causando
il dio denaro!l.
Ultimo aggiornamento 17/09/2022 - 09:04
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