Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale, Paola 1 Agosto 2020
23a Domenica Ordinarai, 04 Settembre 2022
Seguire Gesù è scelta non rinuncia!
Il
vero Cristianesimo
non è la religione delle
rinunce e dei sacrifici,
ma delle scelte secondo
il Vangelo che esigono,
sì, rinunce e richiedono
sacrifici nel compierle
e realizzarle. Il primo
passo, dunque, da fare è
ristabilire ordine nelle
nostre priorità: se al
primo posto c’è Dio,
tutto, nella nostra
vita, riprende ordine,
recupera senso,
riacquista valore e
riconquista le sue
giuste finalità.
Quale uomo può conoscere
il pensiero e la volontà
di Dio? Li ha potuti
conoscere solo perché il
Signore Dio gli ha
donato la sapienza e gli
ha inviato dall’alto il
suo santo spirito. (prima
Lettura).
Nel
Nuovo Testamento,
è Gesù Cristo, il
Figlio, la Parola
Vivente, la Sapienza, la
Verità che rivela e
testimonia la Volontà
salvifica del Padre su
Noi tutti, chiamati ad
amare il Figlio più di
ogni altra persona e
cosa, a distaccarci,
radicalmente, dal
dominio dei nostri averi
e ricchezze, a prendere
la nostra croce e
metterci alla Sua
sequela. Amarlo più
degli altri, significa
porre Gesù al primo
posto nel proprio cuore
e “al centro” della
propria esistenza,
perché, con il Suo amore
e la Sua sapienza, Egli
metta ordine a tutto e
restituisca il giusto
valore ad ogni persona,
nei suoi affetti, nelle
sue relazioni, desideri,
scelte e programmi
secondo i voleri e i
desideri di Dio. Dunque,
per conoscere i voleri
di Dio e sapere cosa
vuole da noi (prima
Lettura), sue
creature amate, e se
vogliamo essere
pienamente felici, cioè,
se vogliamo fare della
nostra vita “qualcosa
che vale”, dobbiamo
ascoltare il Figlio,
sapienza del Padre,
scegliere di seguirLo,
alle Sue condizioni
necessarie e
richieste indispensabili
per poterLo seguire e
divenire Suoi discepoli.
Da qui, è la
perentoria richiesta
della disponibilità
assoluta del
discepolo che vuole
seguirlo, che si
traduce nella
rinuncia a tutto ciò
che appesantisce
e ritarda o rende
impossibile la sequela (Vangelo).
Paolo,
rimandando, pur avendone
bisogno, perché “vecchio,
e ora anche prigioniero
di Cristo Gesù”,
all’amico Filemone, lo
‘schiavo’ Onesimo,
fuggito da lui,
supplicandolo di
accoglierlo, non più
come schiavo ma come
“suo figlio che ha
generato in catene”,
come uomo libero e come
“fratello nel Signore”,
vuole affermare la
parità di dignità
davanti a Dio di
tutte le Sue creature,
spronando ogni cristiano
ad eliminare ogni
forma di
schiavitù, di
disuguaglianza e di
sfruttamento, per
costruire la
fraternità universale
nella reciproca
accoglienza, nella
giustizia, nell’amore
vicendevole e fraterno (seconda
Lettura).
Anche il
Salmo, nel
dialogo con il Signore,
ci fa meditare sulla
nostra vita, così
limitata, fragile e
fugace, non per
scoraggiarci e
spaventarci, ma per
accrescere la nostra
fiducia e abbandono nel
Signore, nostra forza e
nostro rifugio e
imparare da Lui a saper
“contare i nostri
giorni” e lasciarci
formare, dal suo amore
pietoso e
misericordioso, un cuore
saggio e sapiente.
Seguire Gesù è Scelta
non Rinuncia!
Quanto richiede Gesù
per seguirLo per essere
Suoi discepoli, è molto
esigente, ma libera la
vita e non la mortifica,
le ridona ordine
e priorità, nella
radicalità della scelta:
o scegliere
di
seguire Cristo e a lui
radicalmente
relazionarti o gli
affetti familiari, che
non sono esclusi, ma,
come gli altri amori,
l’amore prioritario per
Gesù, dona loro nuova
consistenza e li
riordina al proprio
fine; o Cristo che ci fa
liberi o le ricchezze e
gli averi che, spesso,
diventano i nostri
padroni.
Prendere e portare la
propria croce,
non significa scegliere
la sofferenza e il muto
sterile dolore, ma
scegliere di amare fino
in fondo, come ci ha
insegnato e testimoniato
Gesù, che ha trasformato
la croce, segno di morte
infamante e ignominiosa,
a segno che rivela tutto
il Suo amore fino alla
fine! Egli non ci ha
salvati con la Sua
sofferenza, ma con il
Suo amore infinito,
testimoniato e garantito
dalla sofferenza,
vissuta nell’amore e per
amore. Anche noi siamo
chiamati a portare la
croce quotidiana della
sofferenza per amore, e
non ad amare per
soffrire! Con quel Suo
dolce ed esigente invito
a caricarci della nostra
croce e ad
andarGli ‘dietro’,
Gesù vuole
assicurarci che mai ci
lascerà soli, perché
Egli è sempre davanti a
noi a guidarci,
rincuorarci, rilavarci,
sostenerci e ad
accompagnarci fino alla
nostra meta: morire con
Lui per risorgere con
Lui!.
Ultimo aggiornamento 03/09/2022 - 12:33
indirizzo email
posta@vivodiparoladidio.it