Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale, Paola 1 Agosto 2020
19a Domenica Ordinaria, 7 Agosto 2022
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più
La Parola di Dio, che ci
è donata e ci viene
affidata, è per Noi e
vale per tutti Noi!
Ricordando
e celebrando la
gloriosa Notte della
Liberazione, il Popolo
rinvigorisce la sua fede
e consolida la sua
fiducia nel Signore Dio,
nella Sua fedeltà,
promessa e assicurata ai
Padri. Non si tratta di
un semplice anniversario
o nostalgico ricordo di
un passato, ma è
zikkaròn,
attualizzazione della
Alleanza promessa ai
Padri.
Così,
la fede di Abramo,
di Sara e dei Padri, i
quali si sono fidati e
hanno eseguito tutto ciò
che Dio ha chiesto e
loro comandato, devono
fondare, guidare e
sostenere il nostro
faticoso e incerto
cammino di fede, di
speranza e di abbandono
alla Sua misericordia e
al Suo amore per sempre
fedele (prima Lettura).
Nel Salmo è
proclamato beato e
benedetto quel Popolo
che, scelto da Dio come
Sua eredità, decide di
‘servire‘ il Signore e,
amandolo (‘temendolo’),
cammina, con fiducia e
senza paura, alla Sua
presenza e nella Sua
amicizia.
L’Autore della
Lettera agli Ebrei
vuole offrire una
riflessione e una
rappresentazione, non
tanto una definizione,
sulla fede, con lo scopo
di rifondarla e
rafforzarla nei suoi
Fratelli e nei suoi
Lettori, apportando gli
esempi illuminanti e
rassicuranti degli
antichi Padri che hanno
creduto ogni
Parola-Promessa di
Dio e l’hanno creduta,
obbedita e attesa. Il
brano odierno ci vuole
concentrare sulla nostra
adesione a Cristo,
mediante la fede viva e
perseverante che ha
guidato e animato
Abramo, Sara e i Padri,
i quali si sono fidati e
hanno creduto, agito ed
eseguito tutto ciò che è
stato loro comandato,
indicato e promesso,
vivendo fedelmente la
relazione con Dio, dal
quale ‘sono stati
approvati’ (Seconda
Lettura).
La Pagina del Vangelo
di oggi, deve ricordarci
che Luca si rivolge
principalmente a una
Comunità, entro la quale
alcuni suoi membri
cominciano a stancarsi,
ad essere delusi per il
prolungarsi dell’attesa
del ritorno del Signore,
iniziano a rassegnarsi e
a venir meno alla
tensione spirituale
propria di questa
attesa, da vivere da
vigilanti e da
svegli, sempre
pronti e
preparati a
qualunque ora
della Storia, il Signore
decide di venire, per
aprirGli, appena
arriva e bussa!
Vivere da svegli
è voler porre
attenzione, in ogni
momento, con le
vesti strette ai fianchi
e le lucerne sempre
accese! È beato
chi si fa trovare in
servizio, quale
amministratore fedele
e fidato, vigile
e vigilante su se stesso
prima e poi
sui servi a lui
affidati, agendo
secondo il disegno e la
volontà del
Padrone-Signore di casa!
È beato chi vive e
attende il Signore nella
vigilanza operosa, nella
fedeltà e responsabilità
del molto che gli
è stato donato e del
molto ‘di più’ che gli è
stato ‘affidato’, nella
priorità assoluta di
‘cercare’ ed
‘accogliere’ il ‘Suo’
Regno, come
dono e con
responsabilità,
perché tutte le altre “cose
vi saranno date in
aggiunta” (Vangelo).
A tutti Noi,
infatti, “molto” sarà
chiesto, perché molto è
stato dato
loro, anche se a chi è
stato “affidato” un
ministero particolare,
sarà chiesto “molto
di più!”
Beati Noi,
servi del Regno, se il
Signore al Suo ritorno
ci troverà con le
lampade accese e le
vesti strette ai
fianchi, svegli e
vigilanti, pronti e
gioiosi ad aprirgli
subito appena arriva e
bussa!
“Beati”
anche quei Miei
discepoli che sanno
stare svegli e compiono,
con fedeltà e amore, la
missione loro affidata,
dopo essersi liberati
dalle ricchezze, che
hanno dato ai poveri, e
si sono messi totalmente
e incondizionatamente al
servizio di quel Regno
di amore, giustizia e
pace, il Tesoro più
prezioso che “al
Padre è piaciuto dare a
Noi”!
Ultimo aggiornamento 06/08/2022 - 07:43
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