Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale, Paola 1 Agosto 2020
15a Domenica Ordinaria, 10 Luglio 2022
Farsi prossimo è farsi
vicino, avere
compassione e prendersi
cura
La
Prima Lettura
anticipa e ci prepara
all’insegnamento di
Gesù, mostrandoci
come Dio si è
fatto sempre vicino
con la Sua Parola alla
Sua creatura in molti
modi e in tutti i
tempi.
La
Seconda Lettura,
rivela che la Parola di
Dio è Cristo, per mezzo
del quale e in vista del
quale, tutte le cose
sono state fatte e
create e ogni creatura è
stata redenta e salvata.
Cristo, Immagine
di Dio, preesistente
ad ogni creatura, è l’Unico
Mediatore nella
Creazione, nella
Rivelazione, nella
Redenzione. Cristo Gesù,
capo del corpo, della
Chiesa e principio,
primogenito di quelli
che risorgono dai morti.
Egli ha il primato su
tutte le cose, quelle
dei cieli e quelle in
terra.
Il Vangelo,
attraverso la figura del
Samaritano
compassionevole,
c’indica l’unica via per
accedere alla nuova
creazione dell’umanità:
la trasformazione del
cuore dall’indifferenza
alla vicinanza,
dall’egoismo al vero
amore verso i fratelli,
che è misura, dimostra e
rivela l’amore che
nutriamo verso Dio.
Farsi prossimo e
prendersi cura dei
fratelli, come Dio si è
fatto vicino a ciascuno
di noi e in Cristo,
eterno misericordioso
Samaritano, ha guarito,
sanato e salvato
l’umanità. Con la
Parabola, il divin
Maestro risponde al suo
interlocutore che, per
giustificarsi, Gli pone
la domanda,
‘E
chi è mio prossimo?”,
capovolgendo la
prospettiva e il
concetto della ‘prossimità’:
io devo farmi ‘prossimo’
a e di
chiunque giace ferito a
morte, sanguinante e
spogliato di ogni
speranza! Io devo
vederlo, devo sentire
compassione, fermarmi e
‘non andare oltre’, devo
’farmi vicino’ a lui,
chinarmi, soccorrerlo e
prendermi cura di lui!
Con l’olio della
compassione, devo
alleviare i dolori delle
ferite e disinfettare le
piaghe con il vino della
fratellanza, e, dopo
averle fasciate, devo
prenderlo in braccio e
portarlo in luogo sicuro
e devo prendermi cura di
lui, finché non sia
guarito definitivamente
e possa riprendere con
fiducia il suo cammino.
Il ‘prossimo’, dunque’
non è il giacente
morente, ma io che devo
fermarmi, vedere,
avvicinarmi sentire e
avere compassione, farmi
‘prossimo a lui’, per
prendermi cura di lui e
amarlo come me stesso!
Più che interrogarmi,
allora, chi è il mio
prossimo, d’ora in poi,
dovrò chiedermi ‘come’
devo farmi prossimo
di chi è nel
bisogno, come
devo ‘avere compassione’
di lui (v 37: èleos,
fare/avere
compassione!), nella
quale si attualizza il
vero amore verso Dio e
verso il fratello, al
quale io devo
avvicinarmi per essergli
‘prossimo’ e prendermi
amorevole cura di lui. ‘Farsi
prossimo’
dell’altro, dunque, è ‘farsi
vicino’ a lui,
sentire compassione,
chinarsi e prendersi
cura di lui ed amarlo
come Dio ama me!
Farsi prossimo
è farsi sorella e
fratello di chi è nel
bisogno e nella
vulnerabilità, sentirne
compassione e
prendersene cura
concretamente: vedere,
fermarsi, avvicinarsi,
chinarsi a curare le sue
ferite e disinfettare le
sue ferite e fasciare le
sue piaghe, rialzarlo,
caricarselo sulle spalle
e riportarlo in un posto
adeguato e sicuro, dove
possa recuperare salute,
dignità e speranza. Fare
questo ‘per
compassione’, che muove
cuore e braccia, scuote
mente e anima, senza
badare a spese né a
ricompense.
“Farsi prossimo”
è amare come mi ama Dio,
è farsi vicino
all’altro, come Dio,
Creatore e Padre, si è
fatto vicino a ciascuno
di noi, nella persona
del Suo Figlio, la Sua
Parola vivente
che è “molto vicina”
a noi, è dentro di noi,
sulla nostra bocca, nel
nostro cuore (Prima
Lettura). In Lui, si è
fatto ‘visibile’, il
nostro Dio, si è fatto
‘vicino’ e 'prossimo’
di e ‘ ciascuno di
Noi, in Cristo Gesù, la
Sua ‘Immagine’,
Mediatore della prima
creazione,
Primogenito della
Nuova Creazione, Capo
della Chiesa, Suo corpo
e Riconciliatore
tra Dio e l’Umanità,
mediante “il sangue
della sua croce” (Seconda
Lettura). Dio ‘è
vicino’ a ciascuno di
Noi, è dentro di noi!
Basta cercarLo,
ascoltarLo, farci
‘vicini’ e ‘prossimi’
agli altri, come Egli si
è fatto vicino a Noi. Il
Figlio, oggi, ci dice
chiaramente che per
amare Dio con tutto noi
stessi, dobbiamo farci
vicini e prossimi agli
altri e amarli come Egli
ci ama!
L’amore verso Dio,
infatti, si misura e si
verifica da come
noi amiamo l’altro e da
come di lui
diveniamo prossimi e da
come di lui
‘abbiamo compassione’ e
da come ci
prendiamo cura di lui!.
Ultimo aggiornamento 09/07/2022 - 11:06
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