Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale, Paola 1 Agosto 2020
SS. Corpo e Sangue du Cristo, 19 Giugno 2022
Fate questo in memoria
di me
La
Solennità del SS. Corpo
e Sangue di Cristo (Corpus
Domini) ci
richiama e ci ricorda
che L’Eucaristia, ‘Fonte
e Culmine’ della
vita cristiana, ‘fa
la Chiesa’ che, a
sua volta, per comando
del Signore, celebra
l’Eucaristia, eseguendo
le Sue modalità e le Sue
disposizioni: ‘Fate
questo in memoria di me’.
Solo una Chiesa
eucaristica, dunque,
quella, cioè, che si
lascia fare
‘Eucaristia’, può
celebrare ‘degnamente’
il Pasto del Signore.
Quando, dunque, ci
riuniamo a fare
Eucaristia e mangiamo di
questo pane – Corpo, per
noi immolato, e quando
beviamo all’unico calice
del Sangue della Nuova
ed Eterna Alleanza, noi
facciamo tutto Questo
in memoria del Signore
Gesù, annunciamo la Sua
morte, proclamiamo la
Sua risurrezione,
nell’attesa della Sua
Venuta. Non possiamo,
dunque, celebrare la Sua
Cena nell’egoismo,
nell’individualismo, nel
settarismo e tra
divisioni,
contrapposizioni e
rancori tra di noi,
perché, altrimenti, noi
mangiamo e beviamo la
nostra condanna (1Cor
11, 21.29).
Dopo la
Solennità di Pentecoste,
la Chiesa c’invita a
contemplare il
Mistero dell’Eucaristia,
anima e linfa vitale
delle Domeniche del
Tempo Ordinario, nel
quale la vita quotidiana
d’ogni discepolo del
Signore e di tutta la
Sua Chiesa, è vivificata
dal quotidiano
‘spezzare’ e ‘mangiare’
il Pane che è il Suo
Corpo, e dal bere al
calice del Suo Sangue
‘versato’ per noi, che
siamo chiamati a fare
tutto quello che Egli ha
fatto, come Egli l’ha
fatto e come ci ha
lasciato detto di fare:
in Sua memoria,
annunciando la Sua morte
e proclamando la Sua
risurrezione, ‘finche
Egli venga’.
La contemplazione del
Mistero dell’Eucaristia,
oggi, inizia da un brano
del Libro della
Genesi, nel quale
viene presentato un
personaggio,
Melchìsedek, re di
Salem, scelto e chiamato
ad essere sacerdote del
Dio altissimo, che offre
pane e vino ad Abram, lo
benedice e benedice il
Dio altissimo per la
vittoria che ha compiuto
nel Patriarca. In
Melkìsedek, è annunciato
il Signore Gesù, quale
vero, unico e Sommo
Sacerdote, il quale,
nel pane, Suo corpo
‘spezzato’, e nel vino,
Suo sangue per noi
‘versato’, offre la Sua
stessa vita.
Anche nel
Salmo ci è
data la promessa del
Sommo ed Eterno
Sacerdozio di Cristo: ‘Tu
sei Sacerdote per
sempre, Cristo Signore!’
La figura biblica di
Melchìsedek,
re
e sacerdote, che
offre pane ad Abramo e
lo benedice, invocando
il nome di Dio
altissimo, prefigura e
anticipa la Nuova
Alleanza nel Sangue
‘versato’ e nel Corpo
‘spezzato’ del Signore
Gesù, che ci consegna
questo Suo Mistero e ci
comanda di perpetuarlo,
in Sua memoria,
annunciando la Sua morte
e proclamando la Sua
risurrezione, ‘finche
Egli venga’ (seconda
Lettura).
L’azione che accompagna
l’offerta di
Melchìsedek, espressa
dal verbo ‘benedire’, è
presente ed efficace nel
Vangelo che trasmette
ciò che ha ricevuto dal
Signore Gesù che,
‘benedice’ e ‘spezza’ i
cinque pani e i due
pesci e li fa
distribuire dai Suoi
Apostoli e li condivide
con i circa cinquemila
uomini. Tutti furono
saziati e ne avanzarono
dodici ceste!
Sintesi.
Riscoprire la grandezza
e la bellezza della
Celebrazione Eucaristica,
per comprendere la
necessità di
parteciparvi
degnamente, cioè,
nella comunione,
condivisione e reciproco
perdono e amore (seconda
Lettura). Nel
deserto della nostra
vita, Gesù è sempre
presente, conosce i
nostri bisogni e
desideri e viene in
aiuto alle nostre
necessità: insegna,
guarisce,
nutre con il Suo
pane spezzato e in
abbondanza (Vangelo).
Nell’A.T., Dio benedice
Abramo per mezzo di
Melkìsedek, re e
sacerdote di Salem, che
offre pane e vino per
ringraziarlo; oggi,
Gesù, il vero e unico
sommo Sacerdote,
attraverso pane e vino,
segni del Suo corpo e
del Suo sangue, continua
ad essere presente tra
noi, ci nutre, ci
assimila a Sé, ci unisce
sempre più a Lui e
tra di noi (prima
Lettura).
In conclusione,
dobbiamo notare
che gli Apostoli, come
nei tre Sinottici, sono
chiamati e coinvolti nel
compito di
distribuire i pani e
i pesci per sfamare la
gente. Luca, però, nel
verbo usato da Gesù che
‘dava’ i pani e i pesci
agli Apostoli ‘perché
li distribuissero alla
folla’, ‘paratheinai’,
‘servire a tavola’,
aggiunge e rimarca la
nuova dimensione
dell’autorità come
servizio:
il servizio e non
il potere e il
dominio devono
contrassegnare la loro e
la nostra responsabilità
verso le folle, la
gente, i fedeli, le
Comunità, la Chiesa!.
Ultimo aggiornamento 18/06/2022 - 09:48
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