Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale, Paola 1 Agosto 2020
Santissima Trinità, 12 Giugno 2022
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo
La
Celebrazione della
Solennità
odierna non può e non
deve risolversi in
riflessioni teologiche
alla ricerca di una
comprensione
intellettuale di
questa Verità di Fede,
ma deve aprirci
all’adorazione e
all’esperienza intima di
questo Mistero di
comunione e di amore,
nel quale siamo stati
inseriti fin dalla
nostra creazione,
lasciandoci
introdurre a farne parte
e a viverlo, immersi
nella relazione vitale
con Dio Padre, nel
Figlio e nello Spirito
Santo. La Trinità non è
un Mistero di
fede che dobbiamo solo
credere, ma
dobbiamo celebrarlo
e viverlo come il
Progetto di Dio su di
noi, nascosto nei secoli
ma, oggi, rivelato a noi
dal Figlio che, nello
Spirito, ci ha insegnato
a riconoscerlo e amarlo,
chiamandolo “Padre”.
Il Mistero della
Santissima Trinità,
dunque, non è un
problema di teologia,
ma, pervade la
nostra vita concreta e
quotidiana di credenti,
ed è il riferimento
e il fondamento
stesso della nostra
esistenza cristiana:
tutto in noi è
trinitario, in
quanto, il Dio, “Comunione
di Persone”, ci ha
creati e ci chiama a
realizzarci come Sua
immagine, persone, cioè,
che sanno amare,
realizzarsi e vivere in
comunione con Lui e i
propri simili. Il
Mistero del Dio Uno e
Trino, ci è stato
rivelato e donato
(naturalmente per quanto
possibile e accessibile
al cuore e alla mente
umana!) da Gesù Cristo,
Parola di verità nello
Spirito Santo che ci
farà conoscere la verità
guidandoci e
conducendoci alla sua
pienezza e totalità.
Nell’adorazione e
contemplazione della
Trinità Santissima,
ci viene rivelato che
Dio è Amore e
Comunione, perché
Ciascuno delle tre
Persone vive dell’Altro
e per l’Altro; ci
viene fatto conoscere
che Dio, ci genera come
Padre, ci salva in
quanto Figlio e ci apre
alla corrispondenza di
amore in quanto Spirito
di verità. È lo Spirito
del Padre e del Figlio,
infatti, che ci illumina
e ci guida a credere
nella verità che ogni
battezzato è immagine
della Trinità
Santissima, nella sua
struttura umana di
mente, di cuore e di
corpo, nelle relazioni
reciproche di comunione
e di amore che legano
gli uni agli altri. Lo
Spirito di verità, dono
del Padre e del Figlio,
ci fa credere e
annunciare che tutto di
noi ha origine da Dio
Trino, in Lui e per Lui
vive e in Lui avrà pieno
compimento. Lo Spirito
Santo che ci fa
celebrare e testimoniare
che la Trinità
Santissima è vivente in
noi, avvolge di luce,
riempie di pace, di
amore e misericordia il
creato ed è Presenza
eterna di comunione e di
amore che salva la
storia e il mondo degli
uomini.
Lo Spirito del Figlio
ci rende fratelli tutti,
perché ci conferma di
essere figli di Dio nel
Figlio, ci fa partecipi
della stessa vita del
Padre, ci introduce e ci
conduce alla verità di
Dio e, come Chiesa, ci
fa essere nel mondo
immagine della Trinità,
segno della comunione di
Dio con l’umanità.
Nella
Prima Lettura,
oltre che come
‘artefice’ e
‘architetto’, la
Sapienza, si presenta
anche come una bimba,
vivace e bella, che,
giocando allegramente
‘sul globo terrestre’,
opera delle Sue mani,
diventa la gioia-delizia
del Creatore, perché
dona speranza nuova alle
Sue creature, alle quali
offre la sua presenza di
saggezza, di amore e di
pace.
Nel
Salmo,
l’orante, nella
meraviglia della
contemplazione
notturna della
creazione, ‘opera
delle sue dita’ (v
4), preso dalla
meraviglia, con stupore
si interroga sulla
propria identità: “Che
cosa è mai l’uomo perché
di lui ti ricordi e te
ne curi?” (v 5). Lo
hai voluto dotare di una
dignità incomparabile: ‘lo
hai fatto poco meno di
un dio’ (v 7) e gli
hai dato potere sulle
opere delle Tue mani (v
7). La meraviglia e lo
stupore, infine,
prorompono nella lode
gioiosa e riconoscente:
“O Signore, nostro
Dio, quanto è grande il
Tuo nome su tutta la
terra” (v 2 e v.
10).
Nel brevissimo testo
della
Seconda Lettura,
l’Apostolo, prima
riafferma che noi siamo
giustificati per fede
per mezzo del nostro
Signore Gesù Cristo e
per mezzo di Lui e
mediante la fede in Lui
possiamo accedere a
questa grazia “nella
quale ci troviamo e ci
vantiamo, saldi nella
speranza della gloria di
Dio” (vv 1-2) e,
poi, ci fa riflettere
sul motivo della
singolarità del
‘vanto’ cristiano (vv
3-5) e qual’è la fonte e
sorgente: Cristo
Crocifisso, ‘scandalo
per i giudei e stoltezza
per i pagani, ma per
coloro che sono
chiamati, sia Giudei sia
Greci, Cristo è potenza
e sapienza di Dio’
(1Cor 1,23-24).
Nel
Vangelo, il
breve Testo fa parte del
secondo Discorso di
Addio e si concentra
sulla promessa di Gesù
ai Suoi discepoli
dell’invio dello
Spirito di verità
perché rimanga sempre
con loro, li aiuti a
portare ‘il peso’ di
quanto ha lasciato detto
(v 12), guidandoli a
comprenderne tutta la
verità e spingerli ad
eseguirlo con fedeltà
(v13); la Sua permanente
presenza in mezzo a
loro, inoltre, renderà
gloria al Cristo, perché
annuncerà ciò che è Suo
e che ha ricevuto dal
Padre (vv 14-15).
Ultimo aggiornamento 11/06/2022 - 08:24
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