Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

3a Domenica di Pasqua, 1 Maggio 2022

Venite a mangiare!
Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così il pesce!
Nel Giorno del Signore, Pasqua quotidiana e settimanale, siamo invitati, affettuosamente, da Gesù Risorto: “Venite a mangiare” la Cena che ho amorevolmente preparato per voi! Ai discepoli, delusi e affaticati, appena scesi dalla barca con le reti vuote, Gesù chiede qualcosa da mangiare. Questi non hanno nulla da darGli. Allora Egli indica loro dove gettare le reti. Obbediscono e le reti furono subito ricolme di grossi pesci! Scendono a riva, trovano tutto pronto, sulla brace viva c’è pesce arrostito e pane caldo, che Egli stesso diede loro!
Così, Il Risorto
‘si manifesta’, per la terza volta, e chiede ai Discepoli se hanno qualcosa da mangiare, comanda un altro modo di pescare, prepara il banchetto, prospetta e dona tutto ai pescatori, apre loro un nuovo avvenire, una nuova storia, una nuova professione/missione, conferendo a Pietro il Primato del Servizio per amore, fondato sul suo amore incondizionato per il Risorto e che deve essere prioritario e superiore ad ogni altro amore.
In questo Giorno del Signore, il Risorto ha atteso anche Noi, affaticati e delusi per non aver realizzato nulla di buono in questa settimana: Egli lo sa bene e con la Sua Parola ci chiede di cambiare direzione e stile di vita, di gettare dalla Sua parte la rete dei nostri sogni, dei nostri desideri, dei nostri progetti. Ci chiede solo di fidarci di Lui e fare quello che ci ordina! Il resto, la parte più importante – ci assicura – lo realizza il Suo amore.
Nella Prima Lettura, gli Apostoli, nell’obbedienza al Vangelo, affrontano con franchezza (parrasìa) e letizia, le persecuzioni e ogni specie di oltraggi, purché il Nome di Gesù sia proclamato e testimoniato ovunque. Questi fatti, visti e uditi, gli Apostoli, con coraggio testimoniano e con gioia annunciano. È l’amore per Gesù Risorto e lo Spirito Santo che Dio ha dato loro, a renderli e confermarli Suoi testimoni fedeli e coraggiosi, anche nelle persecuzioni e oltraggi che, proprio per questo, subiscono!  
Anche “Noi” che, nel nostro Battesimo, siamo resi testimoni dallo Spirito, che è stato effuso in noi e in tutti ‘quelli che gli obbediscono’, dobbiamo, finalmente, cominciare ad obbedire a Dio più che a noi stessi e agli uomini!
La Seconda Lettura celebra il Cristo Risorto, quale Agnello immolato, ‘degno di lode, sapienza e forza’. Dio, Creatore e Padre, Gli consegna il Libro/Rotolo della storia Salvezza dell’intera umanità perché Egli è il solo degno e capace di aprirlo, sciogliendo, ad uno ad uno, i suoi sigilli per svelare il Suo amore e spalancare all’uomo la via della salvezza. All’Agnello, immolato e risorto, dunque, ‘onore, gloria e benedizione, lode e potenza, nei secoli! Amen’!

Mi ami tu più di costoro?” “Più di ogni altra cosa” e “al di sopra ogni cosa”?
Sta tutto qui il vero problema!
Anche Noi siamo chiamati a vivere il primato dell’amore nel servire e dare la propria vita, seguendo e imitando Cristo Gesù! Il Primato, al quale Pietro (e ogni pastore e ogni cristiano!) è chiamato, infatti, deve esercitarsi solo nel primato dell’amore e del servizio per amore verso ogni membro del Suo Gregge, come ci ha testimoniato e insegnato il Pastore dei pastori, che ha dato la vita per tutte le Sue pecore! Gesù vuol dire a Pietro (e a ciascuno di Noi) di lasciarsi amare più degli altri per poter rispondere di più di tutti gli altri al Suo amore e corrispondere fedelmente alla Missione di pascere e condurre il Suo Gregge, la Sua Chiesa.
Solo l’amore del Risorto, infatti, fonda e dirige l’autorità/servizio del pascere, del guidare e del condurre il Suo Gregge! Solo la disponibilità incondizionata a seguire il Risorto, non sulla via degli interessi personali, dei privilegi, degli onori mondani, ma, solo sulla via della Croce, nel dono totale della propria vita, rende capaci di rispondere alla vocazione e alla missione di pascere, custodire, guidare e dare la propria vita per il gregge del Signore.
Ogni forma di servizio nasce e dipende dalla capacità di amare: perciò il Ministero di Pietro e ogni altro Ministero nella Chiesa, è anche ministero di sofferenza e di crocifissione, come lo è stato per Gesù. Solo dopo avergli insegnato e fatto capire che l’unica condizione per compiere la Missione di pascere e guidare la Sua Chiesa è quella di amare il suo Maestro al di sopra di ‘ogni altra cosa’ e di imitarLo nel dare anche la sua vita per il Suo gregge, ‘Gesù aggiunse: “Seguimi”! (vv 18-19). È l’ultimo comando del Risorto a Pietro, che, come ogni Discepolo, se dice di amare Gesù, ‘al di sopra di ogni cosa’, deve seguirLo per la Sua via, sempre ‘dietro’ di Lui, unito a Lui e in piena adesione alla Sua missione di Pastore che non solo guida, conduce, difende e fa pascolare il Gregge, ma, lo ama più della Sua vita, fino a donarla per la sua vita e la sua salvezza!!

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Ultimo aggiornamento 30/04/2022 - 08:00

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