Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

4a Domenica di Quaresima, 27 Marzo 2022

Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio
Domenica Laetare, della Gioia senza fine, perché la Pasqua della Morte e Risurrezione del Signore è vicina!
Esultiamo di gioia
intima e fondata dalla certezza di essere amati da Dio, che il Figlio Gesù ci rivela essere Padre tenero e misericordioso, fedele alle Sue promesse nel liberare Israele dalla schiavitù d’Egitto e nell’averlo fatto entrare nella Terra di Canaan, dove celebra la festa della Pasqua e si nutre dei frutti della nuova terra, dove, ora, scorre latte e miele (Prima lettura).
Il Salmo
esprime fiducia personale e collettiva nell’alternanza di Io - Voi, indicativo - esortativo: ho cercato, mi ha risposto - celebrate, guardate; questo povero grida, Dio lo ascolta - gustate e vedete come è buono il Signore.
Gioia ed esultanza
, gratitudine e lode, nell’accogliere il caldo e suadente invito dell’Apostolo a lasciarci riconciliare con Dio, mediante Cristo Gesù, nella potenza dello Spirito, e attraverso il ministero della Parola e della riconciliazione ‘a noi affidato’ (seconda Lettura).
Gioia piena e commossa
esultanza nel contemplare il Padre venire incontro a Noi e, pieno di compassione, ‘si getta’ sul nostro collo, ci dona l’abbraccio e il bacio del Suo perdono e comnda il banchetto della festa del nostro ritorno al Suo amore, nella Sua casa e tra le Sue materne braccia.
Gioia ed esultanza
per questo Padre misericordioso anche con il figlio maggiore che vuole guarire dal suo giudizio severo e senza via d’uscita: entra a far festa, figlio mio, perché è tornato tuo fratello che si era perduto! Gioisci e fai festa anche tu, perché era morto ed è tornato in vita (Vangelo).

LASCIATEVI RICONCILIARE CON DIO, MEDIANTE CRISTO, SUO FIGLIO
La Riconciliazione
consiste nell’atto con cui Dio, che ‘non tiene conto delle loro trasgressioni’ (2 Cor 5,19) e ci ‘giustifica’, ci rende ‘giusti’ (dal verbo dikaiòo) e quindi ci fa tornare in pace e in amicizia con Lui e ci fa raggiungere la salvezza (cfr Rom 5,1).
La Parola della Riconciliazione
, Vangelo di Gesù, è affidata agli Apostoli (2 Cor 5,19), che sono chiamati ad essere servitori della Riconciliazione (2 Cor 5,18.20) e ambasciatori di Cristo. Solo Dio, allora, nella Sua infinita misericordia, ci può riconciliare a sé mediante la Croce del Figlio, attravers o l’Opera di ri-creazione, di ri-costruzione, di ri-edificazione e di ‘restituzione’ dell’immagine vera ed originaria, che era stata perduta, dimenticata e sfigurata a causa del ‘peccato’. ‘Nuova Creazione’: la Riconciliazione, dunque, non si esaurisce in una semplice ‘restaurazione’, ma coincide con un nuovo Atto di Creazione, così che l’Uomo redento da Cristo è ‘una Nuova Creatura’.
L’iniziativa della Riconciliazione
, allora, parte da Dio (2 Cor 2,18-19) e precede ogni umana azione. Tutta la Scrittura presenta Dio misericordioso e clemente che per primo offre il perdono di Sua gratuita e libera Volontà (Es 34); Sal 103,8; Is 43,25;54,7-10; Ger 31,31; Ez 16;), a differenza delle Religioni ambientali ove era l’uomo che si riconciliava con Dio! La Riconciliazione è un dono (Ef 2,8) offerto da Dio per mezzo della Morte e Risurrezione di Cristo (Rm 5,6-10). L’uomo deve rispondere a questo dono con l’accoglienza, nel ‘prenderla’ (Rm 5,11) e nella disponibilità della ‘fede’ (pistis) che è il riconoscimento della propria non autosufficienza e perciò è accettazione della Salvezza-Riconciliazione come dono di Dio, Padre sempre misericordioso, paziente e ricco di amore e compassione verso i Suoi Figli!.

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Ultimo aggiornamento 26/03/2022 - 08:48

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