Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

5a Domenica ordinaria, 6 Febbraio 2022

Pescatori di uomini, gettate le vostre reti per la pesca
Il Chiamato e Inviato rimane sempre discepolo in ascolto e segue sempre la Parola dell’unico Maestro, Via e Verità che conduce al dono della Salvezza e della Vita Eterna.
Gesù, pressato dalla folla
, che voleva ascoltare la Parola di Dio, sale sulla barca di Pietro, gli chiede di scostarsi un po’ da terra, ‘sedette’ e insegnava. Poi, comanda a Pietro di riprendere il largo e di gettare di nuovo le reti per la pesca.
Simone, dopo aver riferito della notte affaticata e infruttuosa appena conclusa, con fiducia e sulla Sua Parola-Comando, calarono le reti e presero un enorme quantità di pesci. Le reti sono così ricolme, che rischiano di rompersi. Chiamati in aiuto i compagni delle altre due barche, le riempirono ‘fino a farle quasi affondare’. Così, Gesù li riscatta dalla dura e infruttuosa notte! Pietro, visto tutto ciò, si getta alle ginocchia di Gesù e gli chiede di allontanarsi da lui, perché, davanti alla Sua potenza, si riconosce peccatore.
Il Maestro
, rivolgendo il Suo sguardo anche sugli altri due, Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, presi pieni di ammirazione e di stupore, disse a Simone: ‘Non temere d’ora in poi sarai pescatore di uomini’. E tutti e tre, tirate le barche a terra, ‘lasciarono tutto e lo seguirono’. Simon Pietro, insieme a Giacomo e Giovanni, è consapevole della sua limitatezza e inadeguatezza, ma crede e si fida pienamente della Parola del Maestro che lo chiama e al quale si consegna fiducioso e sicuro che mai lo abbandonerà e che sempre lo guiderà e sosterrà nella missione.
Il Profeta Isaia
, nella sua vocazione, fa esperienza di Dio, attraverso la grandiosa visione, nella quale i suoi occhi ‘vedono’ il Re, ‘il Signore degli eserciti’, le sue orecchie sono raggiunte dalla ‘voce del Signore’, il profumo dell’incenso, che riempiva il Tempio, perviene alle sue narici e la sua bocca, purificata dal fuoco divino, può, ora, rispondere, con le sue labbra rese pure, alla domanda del suo Signore: ‘Chi manderò e chi andrà per noi? Ed io risposi:Eccomi, manda me!” Dio, il Distante e il Vicino, l’Altro, il Trascendente, il Signore potente degli eserciti (prima parte), irrompe nella vita di un uomo, Isaia ‘dalle labbra impure’, che viene purificato, abilitato e consacrato per/ ad una Missione.
Nel Salmo 137, Colui che è salvato e che è stato purificato, rende grazie a Dio, con tutto il suo cuore, per il Suo amore e la Sua fedeltà che sono da sempre.
Paolo, conquistato dal Signore
e costituito Suo Apostolo, proclama e annuncia a Corinto il Vangelo ricevuto, precisandone la centralità del Kèrigma apostolico sulla Morte e Risurrezione di Cristo, il Quale è apparso prima ai Dodici e, ‘ultimo fra tutti apparve a me come a un aborto’ e, per Sua grazia, mi ha costituito Suo apostolo e Suo evangelizzatore. L’Apostolo continua a scrivere all’effervescente e ‘inquieta’ Comunità di Corinto, con lo scopo primario di ri-fondarla e rafforzarla nella Fede mediante il ‘ricordo’ e la memoria della loro chiamata a partecipare alla speranza di risorgere con Cristo.
Con Pietro, anche Giacomo e Giovanni
, i suoi soci nella pesca lasciano tutto e si pongono alla sequela di Gesù. Gesù continua a chiamarci e a chiedere la nostra barca, piena solo delle nostre infruttuose fatiche, vuole riempire di luce di speranza le nostri sterili notti e ci chiede di fidarci, come Pietro, di Lui e, nella Sua Parola, gettare le nostre reti dalla parte che Egli ci indica e ci mostra: il mare dell’amore, che non avrà mai fine, e che genera giustizia e fratellanza universale!
Vale la pena fidarci
di Lui: tutta la nostra vita sarà una pesca abbondante di gioia e di amore, perché anche noi come Pietro e soci, siamo chiamati a collaborare con Cristo Gesù, Salvatore, Pastore e Pescatore di uomini vivi ma schiavi del peccato e perciò perduti e infelici, per riportarli alla gioia dell’abbraccio del Padre!
Dio ha voluto avere bisogno di Noi
e di ciascuno di Noi, ci ha pescato e liberati dall’abisso delle nostre miserie, per farci ‘pescatori’, cercatori instancabili dei fratelli perduti. Ci vuole Suoi collaboratori attivi, non figuranti o spettatori, sempre fiduciosi e disponibili a lasciarci toccare e cambiare il cuore e la mente, per essere pronti, a rispondere al Suo amore, come Isaia: ‘Eccomi, Manda me!’ come Paolo, Apostolo per Sua grazia’ e come Pietro che, affascinato dalla Sua sapienza e conquistato dalla Sua potenza salvifica, crede nella Sua Persona e obbedisce al Suo comando: ‘Sulla tua Parola getterò le reti'

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Ultimo aggiornamento 05/02/2022 - 17:54

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