Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale, Paola 1 Agosto 2020
Epifania del Signore, 6 Gennaio 2022
Entrati nella casa si prostrarono e lo adorarono
Nella
Solennità dell’Epifania
celebriamo la
rivelazione e
manifestazione del
Mistero della Salvezza
universale: in Cristo
Gesù, adorato dai Magi,
Dio vuole salvare tutti
i Popoli. Dobbiamo
celebrare e
vivere l’Epifania
come Festa di luce e di
gioia: la Festa dei
Popoli!
Nella prima lettura,
il profeta Isaia, con
gioia, preannuncia che,
attraverso Israele, la
Salvezza è destinata ed
è partecipata a tutti
gli uomini di tutte le
Nazioni e tutti i Popoli
che, chiamati, verranno
a Gerusalemme, con i
loro capi, e
l’arricchiranno con i
loro doni.
Tutti i Popoli
vengono da ogni parte
della terra e convergono
tutti in Gerusalemme,
attratti e guidati da
quella Luce splendida
del Signore che l’abita
e la fa risplendere, per
rendere gloria e adorare
il Signore della luce,
che farà di tutte le
Nazioni un unico Popolo
ed Egli sarà il loro
unico Dio e Signore.
Anche Paolo,
nella seconda Lettura,
ribadisce e riafferma
che nel mistero del
Piano salvifico di Dio
tutte le Promesse fatte
ai Giudei sono destinate
ed estese anche ai
Gentili. Ora, il
ministero di Paolo,
come quello di ogni
cristiano, consiste
nell’amministrare il
dono della Salvezza e
della Grazia,
annunziandolo e
facendolo pervenire a
tutti gli uomini,
predestinati e chiamati,
‘in Cristo, a
condividere la stessa
eredità, a formare lo
stesso Corpo e ad essere
partecipi della promessa
per mezzo del Vangelo’.
Nel brano del Vangelo,
Matteo vuole affermare
che nei Magi, in cammino
alla ricerca del ‘re dei
Giudei’, il Messia, che,
seguendo la stella
luminosa, prima
e, poi, si
lasciano guidare della
lune inestinguibile
della Parola, Lo trovano
Gli ‘si prostrarono e
lo adorarono’, si
realizza l’Oracolo di
Isaia: nei misteriosi
personaggi, venuti da
lontano, è manifestata
la Salvezza di Dio
Padre, destinata a tutte
le Nazioni della terra,
mediante il Figlio
amato, che viene tra noi
e vive con noi, dona la
Sua vita per la nostra
vita!
La ‘gioia grandissima’
dei Magi, provata nel
rivedere la stella e
fermarsi ‘sopra il
luogo dove si
trovava il bambino’,
il loro entrare, il loro
prostrarsi, la loro
adorazione, l’offrire i
loro doni e il loro
ritorno a casa ‘per
un’altra strada’,
annunciano e
testimoniano la grazia
del Vangelo nelle Genti,
che giungono a
riconoscere la verità di
quanto hanno, a lungo,
cercato e, ora, con
‘gioia grandissima’,
accolgono e vivono nella
fede.
Il misero, i deboli e il
povero devono
rallegrarsi, perché il
Signore Dio interviene
nella nostra storia a
ristabilire il Suo
diritto e la Sua
giustizia e a prendersi
cura di loro: li
libererà, avrà pietà di
loro e li salverà dai
loro oppressori (Salmo).
Paolo è
diventato, insieme ai ‘santi
Apostoli e Profeti per
mezzo dello Spirito’,
il ministro del mistero
della grazia di Dio,
rivelato in Cristo: la
Salvezza che, in Lui, si
è pienamente e
definitivamente
compiuta, è destinata a
tutti gli Uomini,
chiamati, in Lui, a
condividere la stessa
eredità, a formare
lo stesso corpo e
ad essere partecipi
della stessa promessa ‘per
mezzo del Vangelo’.
I Magi, che
partono dall’Oriente e
guidati dalla luce della
stella e della Parola,
pur non appartenendo a
Israele, sono giunti al
Bambino e lo hanno
riconosciuto e adorato,
come il Signore,
rappresentano tutte le
Nazioni pagane, che
accolgono il Messia Re
Pastore e Salvatore, più
degli stessi Ebrei,
primi destinatari
della Salvezza.
I Magi, che,
oggi, nei nostri
presepi, vengono a
prendere posto accanto a
Gesù, Maria e Giuseppe,
questi che, attraverso i
colori diversi della
pelle, rappresentano
tutti i popoli della
terra, che riconoscono
‘con gioia grandissima’
e adorano questo Bimbo,
come Re del cielo e
della terra, mentre
rimane ‘un nemico’ da
eliminare per Erode, i
capi, i sacerdoti e
tutta Gerusalemme!
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