Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale, Paola 1 Agosto 2020
2a Domenica dopo Natale, 2 Gennaio 2022
La Famiglia di Natareth modello e speranza delle nostre famiglie
Rimeditiamo,
con amore,
speranza viva e gioiosa
riconoscenza, il Mistero
dell’Incarnazione del
Verbo, ascoltando il
Testo già proclamato
nella Celebrazione della
Messa del giorno di
Natale. Nella prima,
Lettura si preannuncia
la Sapienza, la
creatura che sta presso
Dio dall’inizio del
tempo e svolge funzione
di mediazione nella
creazione, quando Dio
crea in essa tutte le
cose, sia, fissando la
Sua tenda posta
in mezzo al Popolo
Eletto, nell’opera della
Sua redenzione e
liberazione.
Nel Prologo,
Giovanni presenta il
Verbo con queste
caratteristiche e
qualità della Sapienza
della prima Lettura, con
la differenza
fondamentale che il
Verbo non è stato
creato, come la
Sapienza, in quanto Egli
era ‘in principio’,
era presso Dio ed era
Dio. Nel Verbo sono
state create tutte le
cose e in Lui, che si è
fatto uomo come noi,
assumendo tutta la
nostra debolezza e
precarietà, e mediante
Lui, Figlio obbediente,
Dio ha potuto realizzare
il Suo Disegno di amore
e di Salvezza
universale, rivelandosi
in Lui il ‘Dio con
noi’, e,
ricolmandoci delle Sue
benedizioni. In Lui ci
ha scelti, ‘per essere
santi e immacolati nella
carità, gratificandoci
nel Figlio amato’ (seconda
Lettura).
Deve commuoverci questo
grande amore
del Padre verso di Noi,
nel mandarci il Figlio,
il Verbo,
Logos, a farsi
carne, sàrx: il
Figlio di Dio si
inabissa nella miseria
della nostra carne e
l’assimila a Sé! E non
solo, ma anche ‘pose
la Sua tenda in mezzo a
noi’ (è traduzione
letterale del v 14b),
per farci conoscere il
Padre, che nessuno ha
mai visto e che solo ‘il
Figlio unigenito, che è
Dio ed è nel seno del
Padre, lo ha rivelato’
(v 18).
Dunque,
è impossibile all’uomo
poter conoscere Dio
con le sue forze e i
suoi mezzi, ed è Dio
stesso che, nel Figlio
Unigenito, viene ad
assumere la nostra carne
e ad abitare tra noi e
farsi conoscere, per
mezzo del Figlio, che
con il Padre è ‘una cosa
sola e unica’.
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