Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale, Paola 1 Agosto 2020
4a Domenica d'Avvento, 19 Dicembre 2021
E Beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto
La Parola di
questa Domenica, perché
vuole, quasi, prenderci
tutti per mano e
accompagnarci e
introdurci nel Mistero
della Notte di Natale,
ci richiama al vero
senso genuino della
Santa Festa, ormai
vicina! Risponde alla
domanda che, ciascuno di
Noi deve urgentemente,
rivolgersi: Chi è che
viene, attendiamo e
siamo chiamati ad
accogliere e lasciarci
cambiare storia e vita?
Chi è davvero
Colui che viene a
rivelarci il Padre e il
Suo Disegno di amore e
di salvezza per tutti
noi? Ecco, come ci
risponde il Signore
stesso per bocca del
profeta Michea, nella
prima Lettura: è il
Pastore che una donna
partorirà, si leverà e
pascerà ‘con la forza e
maestà del Signore’ il
Suo popolo, che farà
abitare nella sicurezza
ed ‘Egli stesso sarà
la pace’!
L’oracolo messianico
annuncia che a Betlemme,
uno dei più piccoli
villaggi di Giuda,
nascerà ‘da colei che
deve partorire’, un
Discendente di
Davide che farà
‘ritornare il Resto dei
figli di Israele', li ‘pascerà’,
con la ‘forza’ e la
‘maestà del Signore, suo
Dio’, ed ‘Egli stesso
sarà la pace’. A
questo annuncio di
speranza, corrisponde il
Salmo responsoriale con
l’accorata supplica al
‘Pastore di Israele’
perché ascolti il grido
del Suo popolo e venga a
salvarlo, con la Sua
potenza e, quale Dio
degli eserciti, ritorni
a visitare la vigna
che Egli ha piantato con
la Sua destra con cura e
amore. Non può più
questa Sua vigna essere
devastata e distrutta da
bestie feroci e
selvagge! Alla supplica,
segue la promessa: ‘facci
rivivere’, Dio degli
eserciti e Pastore
d’Israele, e Noi ‘da
Te mai più ci
allontaneremo’!
Paolo, nella seconda
Lettura, professa che
Colui che viene ed è
venuto e verrà, è il
Figlio di Dio,
obbediente per amore
verso il Padre e per
ciascuno di noi, il
quale, prendendo il
nostro corpo, si è
inabissato nella nostra
carne per ‘santificarci
per mezzo dell’offerta
del Suo corpo, una volta
per sempre’.
Colui che viene nella
nostra carne è il
Sommo ed Eterno
Sacerdote che
offre, per amore
oblativo e sacrificale e
nella libertà assoluta,
tutta la sua vita per la
salvezza di tutti,
nessuno deve essere
escluso e nessuno deve
sentirsi escluso!
Il
Vangelo di Luca,
oggi, vuole indicarci
come ciascuno di noi
deve andare incontro e
accogliere il Redentore
e Salvatore, in due
Donne, una giovanissima
e vergine, l’altra
vecchia e sterile, tutte
e due, una con i gesti
di amore e con un saluto
carico di vita, l’altra
che risponde al dono con
parole che rivelano che
Dio sta per compiere il
Suo Progetto di Salvezza
Universale in quel
Figlio, appena concepito
dalla vergine Maria e
che ci fa sussultare,
già, di speranza di
salvezza nell’altro
figlio nel grembo di
Elisabetta, che sobbalza
di gioia al contatto con
l’Agnello di Dio, che
viene a togliere i
peccati del mondo, al
Quale egli preparerà la
strada gridando nel
deserto di ‘raddrizzare’
le vie del cuore e della
mente ricevendo quel
battesimo di penitenza
e di conversione,
così, urgente e
necessario, oggi, anche
per tutti noi, così
tanto desertificati
nell’amore e nella
speranza, nei valori e
nelle scelte, se davvero
vogliamo celebrare e
vivere il vero Natale!
Il ‘mistero della
Visitazione’ che
celebriamo oggi, e
quando lo ricordiamo nel
Rosario, deve indurci a
‘rivisitare’ il nostro
modo di credere e farlo
combaciare con la fede
di Maria ed Elisabetta,
le due Donne che, nella
loro umanamente
impossibile maternità,
si sono lasciate
cambiare radicalmente la
vita, rispondendo con il
proprio ‘Sì’ al
Disegno di Dio per la
salvezza dell’Umanità.
Questo impegno a voler
‘rivisitare’ la nostra
fede, sarà possibile
solo se, anche, noi ci
lasciamo ricolmare di
Spirito Santo per
leggere la nostra vita e
la nostra storia con il
cuore, la mente e gli
occhi di Dio Padre, che
solo Suo Figlio,
incarnato e partorito da
Maria, può rivelarci e a
Lui relazionarci, quali
figli adottivi e
suoi eredi.
Se
pensiamo un po’ a
questo incontro,
tra due Donne, così
diverse, per età, stato
d’animo, in prospettiva
del presente e futuro,
eppure, sanno donarsi e
arricchirsi, fino ad
esultare di gioia e
cantare di riconoscenza,
i nostri incontri
come sono? Andiamo a
trovare una persona per
aiutarla, sollevarla,
per donare o per
prendere? In una parola,
questo incontro lo
prepariamo per noi o per
gustare la gioia di
ritrovarci insieme per
ricominciare insieme a
vivere l’uno per
l’altro? E l’incontro
con Gesù, quest’anno, ci
sarà? Come sarà?
Sobbalzeremo di
gioia piena e duratura
perché fondata in Lui, o
ci accontenteremo dell’allegria
vacua del consumismo,
per ritrovarci, poi, più
vuoti e più tristi di
prima? La nostra gioia
di Salvezza
è Quel
Bimbo che è nato già
nella nostra Storia per
purificarla e
ravvivarla, e Maria,
questa volta, vorrebbe
partorirLo e deporLo,
finalmente, là dove Egli
vuole da sempre: nel
cuore e nella
mente di ciascuno
Noi, per farci
sussultare di nuova
vita, di gioia
permanente e pace per
sempre!
Amen!
indirizzo email
posta@vivodiparoladidio.it