Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

1a Domenica d'Avvento, 28 Novembre 2021

Vegliate in ogni momento pregando
Avvento non è Tempo ripetitivo ma va vissuto con rinnovato impegno quale ricerca di luce vera che rischiari questo nostro tempo, mai lo stesso e sempre attraversato da nuove prove e, perciò, da nuovi interrogativi che richiedono risposte nuove che aprono a nuovi orizzonti e alla speranza, che può nascere solo dalla fedeltà del Figlio dell’uomo, il Figlio di Dio promesso da Dio nostro Padre. Tempo ‘forte’ l’Avvento che celebra la duplice venuta del Figlio promesso: nella carne e nel suo ritorno, al compimento dei tempi. Avvento ‘particolare’ in questo nostro tempo ‘particolare’ che richiede apertura incondizionata a ricercare la verità delle nostre domande nelle risposte della Parola di Dio, Cristo Gesù, Verità che apre nuove prospettive e indica sentieri nuovi da percorrere insieme: l’amore fraterno universale, la giustizia, il bene comune. Da soli non ci salveremo mai!
L’Avvento
è tempo favorevole, da non perdere, vera Grazia (Kairòs) da accogliere, come dono per vivere, con impegno responsabile ed efficace, questa nostra attesa, con cuori resi saldi dall’amore fraterno e universale e ‘irreprensibili nella santità’. Non dobbiamo, dunque, ridurre il tempo ‘forte’ dell’Avvento a una semplice ‘preparazione’ al Natale, non come semplice ‘commemorazione’, ma come coinvolgimento, personale e comunitario al Mistero che celebriamo: il Figlio di Dio che si è fatto uomo e che è morto ed è risorto per noi e che verrà con grande potenza e gloria e vuole trovarci tutti svegli, pronti e preparati all’incontro salvifico ed eterno, nella viva e fondata speranza e sempre animati dalla fedeltà della Sua Parola-Promessa: ‘Sì, vengo presto! Amen. Marana tha’, Vieni, Signore!’ (Ap 22,20).
La Parola
di questa prima Domenica di Avvento annuncia la Venuta-Ritorno glorioso e salvifico del Signore. Geremia, nella prima Lettura, invita il popolo, provato da tante sofferenze e scoraggiato, perché si sente abbandonato anche da Dio, ad avere fiducia nel suo Signore, il Quale non dimentica le Sue promesse, fatte alla casa di Israele e alla casa di Giuda, e le realizza puntualmente e completamente: il Signore farà germogliare per Davide ‘un germoglio giusto’ che eserciterà il giudizio e la giustizia sulla terra, Giuda sarà salvato e Gerusalemme sarà chiamata: Signore- nostra- giustizia’. Egli ristabilirà il regno di Davide che sarà fondato sulla giustizia e nella pace.
Marana tha, Vieni, Signore Gesù!
Non deve, dunque, solo scandire il Tempo dell’Avvento, ma deve risuonare nei nostri cuori ogni momento della nostra vita e fondare e animare la nostra attesa, carica di amore, di speranza e di vigilanza orante e credente, del nostro Giudice e Salvatore, Gesù Cristo, nostro Signore!
Iniziamo
, dunque, nel Nome e in comunione con il Signore, che è venuto, viene e verrà, perché ci ha amati, ci ama e ci amerà per sempre, con maggior serietà e coerenza, nella Sua fedeltà e verità, questo Nuovo Avvento, tempo da vivere con ‘forte’ determinazione, perché sia più fecondo e migliore dell’anno scorso! Per questo, lasciamoci illuminare e guidare dalla Parola, che è vita e fa la vita, che è Verità e fa la verità, in questo cammino di speranza, attraverso la conversione del cuore e della mente (metanoia) per celebrare degnamente il Natale, non solo nel Mistero di Dio che si fa uomo vulnerabile, nel Figlio Gesù, ma anche in quello della Sua morte e risurrezione e della Sua  ultima venuta, quando Egli ritornerà, ‘quel giorno’, ‘nella potenza e nella gloria’, per riportarci tutti al Padre, che lo ha mandato a noi, non per condannare il mondo ma per salvarlo con la Sua morte e risurrezione!.
L’attesa della Venuta escatologica
, si fonda e deve essere vivificata dall’amore-agape, che tutti deve raggiungere e nessuno deve escludere, e deve farci vivere una vita ‘irreprensibile e santa’, fondata nella forte speranza della venuta del Signore nostro Gesù Cristo, nostro Redentore e Salvatore.
Gesù,
che sta per consegnarsi alla morte di croce per la nostra salvezza, ci chiede quello che ha richiesto ai Suoi discepoli: non lasciatevi angosciare dagli eventi catastrofici, avversi e ingannevoli, perché tutto è nelle mani di Dio!
A Noi
il dovere di vegliare pregando sempre e di stare attenti a noi stessi per non lasciarci dominare e imprigionare dalle tanto ingannevoli dissipazioni e preoccupazioni del mondo e, così, ‘avere la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere e di comparire degnamente davanti al Figlio dell’uomo’..

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Ultimo aggiornamento 27/11/2021 - 08:57

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