Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

Commemorazione di tutti i fedeli defunti, 2 Novembre 2021

Credo la Risurrezione della Carne e aspetto la vita del mondo che verrà. Amen.
Memoria viva e grata, densa di amore e di speranza, di tutti i Fedeli defunti nella ‘Celebrazione del Mistero Pasquale di Cristo Signore’.
Il Concilio Vaticano II ha recuperato il contenuto e la finalità pasquale d’ogni Preghiera e d’ogni Celebrazione per i nostri ‘Defunti’ - Viventi presso il Padre e ‘Dormienti’, nell’attesa della Risurrezione, quale ‘Celebrazione del Mistero Pasquale di Cristo’! Celebriamo, perciò, non la morte, ma annunciamo la Risurrezione dei nostri Fratelli e delle nostre Sorelle, ‘animati dalla speranza’ che non delude e dalla fede fondata in Cristo Gesù, che è morto per liberarci dalla morte ed è risorto per donare a noi la Vita eterna. Dunque, la morte non avrà l’ultima parola su di noi e non spezza la nostra comunione con quanti ci hanno preceduto nella fede, ci hanno tanto amato e ci attendono presso il Padre.
La Memoria dei nostri Cari
, che sono tornati nell’abbraccio del Padre, è per Noi, oggi, nella Celebrazione della Pasqua del Signore, festosa professione della nostra Fede e della nostra Speranza, nella Sua Risurrezione. È la Celebrazione di Cristo, morto e risorto, ad animare e illuminare, infatti, tutta la nostra esistenza, dal suo inizio al suo naturale compimento, colmandola ‘già’, ora, di speranza e di fiducia di vita in Dio, per mezzo del Figlio ‘Redentore’ e nel Suo Spirito Vivificatore.
Di fronte alla morte
, il Cristiano non prova né disperazione, né cinismo, né paura e né indifferenza, ma è pervaso di sole e luce della Risurrezione che illumina la nostra esistenza ‘già’ ora, colmandola di speranza e di fiducia di vita in Dio e nel Figlio ‘Redentore’. La Chiesa, oggi, celebra con fede il Mistero Pasquale, nella certezza che quanti sono diventati, con il Battesimo, membri del Cristo crocifisso e risorto, attraverso la morte, passano con Lui alla vita senza fine. (Cfr Rito delle Esequie, 1).
La Celebrazione odierna
, deve aiutarci a cogliere il senso pieno della nostra esistenza che è ‘destinata’ alla vita eterna e non alla morte, che è solo il passaggio obbligato, la porta stretta del Regno, l’esodo glorioso verso la pienezza della Vita. In noi la morte genera solo paura, spavento, buio, silenzio, strazio, lacerazioni, sconforto, disperazione…. Cristo Crocifisso e Risorto, la nostra Speranza, ne ha fatto un passaggio, una pasqua, un esodo da questo mondo alla casa del Padre, il quale si impegna, in prima persona, ad asciugare tutte le lacrime del mondo, a fare scomparire, annientandola, la morte e per sempre, a risuscitare Gesù, il Figlio e, per mezzo e con Lui, tutti noi, resi figli adottivi nel Figlio risuscitato!
Celebrando Cristo Risorto
, nella Commemorazione di tutti i Defunti, noi insieme, vogliamo ricordarli tutti nella luce della Sua Risurrezione; Dobbiamo ri-leggere il mistero della morte alla luce della Sua Risurrezione, e anche dobbiamo ‘rivedere’ il mistero della nostra vita, attraverso la luce della Sua Risurrezione.
Il Memento mori!’, Ricordati che devi morire’, infine, più che ricordarci che dobbiamo morire, deve responsabilizzarci, ogni giorno di più, nella verità che la Parola ci rivela: saremo giudicati sull’amore e solo l’amore è la chiave per aprire la porta dell’ingresso nella Vita Eterna.
Perciò, la Celebrazione, la Preghiera e il Ricordo, ci devono mettere in comunione con Dio e con tutti i Fratelli che ci hanno preceduto nel segno della Fede e dormono il sonno della pace, non soltanto oggi, 2 novembre, ma tutti i giorni della nostra vita, fino a quando, anche noi saremo accolti dalla misericordia del Padre a vivere in eterno la sua Gloria e nell’amore del Figlio e nella comunione dello Spirito Santo. Amen!

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Ultimo aggiornamento 02/11/2021 - 09:27

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