Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

25a Domenica Ordinaria, 19 Settembre 2021

Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti
La vera grandezza del discepolo sta nella sua ‘piccolezza’ che si fa ‘grandezza’ nel servizio agli ‘ultimi’ e nell’accoglienza reciproca e fraterna. Seguire e imitare Gesù, servitore di tutti, che accoglie i più piccoli e gli ultimi, cioè coloro che non contano nulla nella nostra società, li abbraccia e li propone come esempio da seguire per essere veramente ‘grandi’ e ‘primi’ nel Regno.
Chi tra voi vuole essere primo
, dunque, deve essere ‘ultimo’ fra tutti e ‘servitore’ di tutti’ (vv 33-35). Con queste parole, in realtà, Gesù designa la Sua Identità e la Sua missione, estendendola a quanti, veramente vogliano diventare Suoi discepoli e seguirLo su questa via e con questo stile e condotta di vita.
La vita dei giusti
dà fastidio e inquieta gli empi, i quali, sentendosi rimproverati e rifiutati nella loro condotta iniqua, tendono insidie al giusto e lo condannano ad una morte infame, sfidano Dio e Lo provocano, in quanto, secondo la Sua Parola, Egli verrà sempre in loro aiuto, li soccorrerà e li libererà dalle mani dei suoi nemici (prima Lettura).
Con le sue pungenti domande
, retoriche e pedagogiche, Giacomo, nella Seconda Lettura, mira a far riflettere, tutti i membri delle Comunità, agitati da ‘gelosie, contese, divisioni, disordini e cattive azioni’, sull’origini di questa mortifera logica della falsa e folle sapienza mondana. Dunque, ‘Da dove vengono le guerre, le liti che sono in mezzo a voi’? Alla domanda retorica posta dall’Apostolo, risponde egli stesso, denunciando e contestando quanti nella Comunità hanno scelto di vivere secondo lo stile e la condotta di vita, dettate dalla ‘falsa sapienza’: le guerre e le liti che sono in mezzo a voi, sono stati generati ‘dalle vostre passioni che fanno guerra nelle vostra membra’ (4,1), dai vostri desideri, cioè, di avere e possedere sempre di più, e, perciò, perché non riuscite ad avere e possedere sempre di più, ‘combattete, fate guerra e uccidete’ (4,2), lasciandovi dominare dalle vostre passioni egoistiche e diaboliche (diamoniodes), che sono radicalmente opposte alla Sapienza (Sophìa) e Volontà di Dio.
Marco, nel Vangelo
, spiega la ragione del viaggio di Gesù, insieme e solo con i Dodici: Egli vuole continuare ad insegnare ed istruire i Suoi sulla Sua vera identità di Messia, attraverso la Sua missione di Figlio dell’uomo, quella di ‘essere consegnato nelle mani degli uomini che Lo uccideranno, ma dopo tre giorni, risorgerà’ (v 31). E, una volta giunti a Cafarnao, li raccoglie attorno a Sé, in una casa, per insegnare loro i veri criteri del divenire e dell’essere ‘più grande’ e ‘primo’ nella Comunità.
Il Maestro
inizia l’insegnamento istruzione ai Suoi e domanda loro di quale argomento avevano discusso ‘per la strada’. ‘Ed essi tacevano’, questa volta, non è più ‘per timore’, ma per vergogna, perché, per strada avevano discusso tra loro chi fosse ‘più grande’ nella comunità (v 34). Gesù, paziente e amorevole, accoglie un bambino, simbolo degli scartati, esclusi, emarginati e ultimi di tutti i tempi, lo pone al centro e lo abbraccia con delicato amore, e attraverso la sua figura spiega la vera ‘grandezza’ davanti a Dio che si compie nell’accoglienza di tutti i poveri, i respinti e vulnerabili e nel ‘servizio’ attento e amoroso a loro favore, perché solo chi ‘accoglie-ama’ loro, accoglie Gesù, e per mezzo di Lui, il Padre!
Accogliendo,
ponendo al centro della propria esistenza e abbracciando questi ‘piccoli’, accoglie, in loro, Me e, in Me, accoglie anche il Padre! Perché Gesù, mandato dal Padre ad ‘abbracciare’, cioè, difendere, proteggere e salvare i piccoli, gli ultimi, gli esclusi, i deboli, i respinti e gli emarginati, è in loro e dalla loro parte! Chi li accoglie, li ama, e li aiuta, ama Gesù e, in Lui, accoglie e ama il Padre.
Questo bambino
, posto in mezzo a/di loro, dunque, diventa il modello dell’uomo nuovo che sceglie il primato dell’amore nel servizio e rinuncia all’egoismo e alle sue passioni di superbia e onnipotenza! I bambini, gli ‘ultimi’, gli indifesi, gli esclusi, gli scartati dagli uomini sono ‘i primi’ per Gesù, che li accoglie e li ‘abbraccia’ e si identifica in loro.  
Chi dice di amare Gesù
e il Padre, allora, deve ‘accoglierLi’ ed ‘amarLi’ in tutti questi ‘ultimi’ per il mondo e ‘primi’ per Loro, accogliendoli, ‘abbracciandoli’ e servendoli con lo stesso Loro amore!

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Ultimo aggiornamento 18/09/2021 - 09:00

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