Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

19a Domenica Ordinaria, 8 Agosto 2021

Il Pane che io darò è la mia Carne per la Vita del mondo
Chi mangia il Pane vivo disceso dal cielo, Cristo Gesù, crede che Egli è il Figlio di Dio e da Lui si lascia tutto assimilare e Questi gli farà conoscere il Padre che Lo ha mandato, e, in Lui crederà.
Unica condizione
per ‘accedere’ e partecipare a questo Pane vivo, donato dal Padre, è riconoscerLo come Figlio e ‘credere’ in Lui, che solo può donare la ‘Vita Eterna’.
Gesù viene nel mondo
, ‘mandato’ dal Padre, e l’uomo ‘viene’ a Gesù per mezzo della fede in Lui e ‘mosso’ e ‘attirato’ dal Padre. Dunque, l’uomo crede nel Figlio perché è ‘mosso’ e ‘attirato’ dal Padre! Chi lo ‘ascolta’ e ‘impara’ da Lui, ‘viene a Me’. Questo non vuol dire che l’azione divina toglie la libertà all’uomo, anzi, questi è chiamato a ‘rispondervi’ personalmente e ad aderirvi liberamente e intimamente!
Chi conosce il Figlio
e Lo accoglie, conosce e accoglie il Padre, e chi crede nel Figlio, crede anche nel Padre, che ‘attira’ tutti al Figlio che ci risusciterà nell’ultimo giorno’ (Vangelo) e di Lui dovrà diventare imitatore e dovrà camminare nella verità e nell’amore, ‘nel modo in cui anche Cristo ci ha amato e dato Se stesso per noi’ (seconda Lettura).
Come al profeta Elia
, perseguitato, stanco e disperato, Dio nostro Padre, attraverso i Suoi messaggeri, ci ordina di svegliarci, alzarci e nutrirci del Suo cibo, perché il cammino della nostra vita è lungo, insidioso e faticoso e, senza il Suo pane non potremo lottare, perseverare, vivere e giungere al Suo monte santo (prima Lettura). Dopo la vittoria ottenuta contro i sacerdoti-profeti di Baal, il sacrifico offerto sul monte Carmelo e il miracolo della pioggia, ecco giungere la prova anche per il profeta! Elia deve fuggire dalla persecuzione dell’empia regina Gezebele: egli è, ora, un profeta fuggiasco sfinito, deluso, solo e affaticato; non ce la fa più, è allo stremo delle forze, si arrende davanti ad una situazione per lui, ora insostenibile e impossibile.
Dio offre
al Suo fedele profeta, abbattuto e depresso, un nutrimento speciale, una focaccia e un orcio di acqua per comunicargli la forza ed un’energia nuova per affrontare un lungo, faticoso e rischioso cammino, verso il Suo Monte Santo, l’Oreb. La forza misteriosa della ‘focaccia, cotta su pietre roventi’, e l’otre pieno di acqua, pane e bevanda del viaggio e del cammino, prefigura il Pane vivo e il Calice della salvezza del Dono Eucaristico consegnatoci da Gesù per il nostro lungo, rischioso e faticoso ‘pellegrinaggio’ verso l’incontro definitivo con Dio.
Il Salmo
sembra volerci proprio raccontare la vicenda e la testimonianza d’Elia, il perseguitato, l’angosciato, che grida a Dio la sua disperazione mortale, d Egli lo ha ascoltato, gli ha risposto, lo ha toccato, svegliato e gli ha offerto il cibo (focaccia e otre di acqua) del suo lungo ma sicuro pellegrinaggio, fino al Suo santo monte!
Non rattristate lo Spirito Santo di Dio
. Come possiamo rattristare lo Spirito Santo, che abbiamo ricevuto nel nostro Battesimo e ci ha resi figli nel Figlio Suo Amato? Con la ‘falsità’ della nostra vita! Devono, pertanto, scomparire dalla nostra persona e dalle nostre Comunità tutte le menzogne e malvagità e dobbiamo estirpare dal nostro cuore ogni residuo di collera, rancore, ira e cattiveria, tutti vizi che si oppongono (‘rattristano’) allo Spirito di ‘verità’ e della carità per ‘essere benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandoci a vicenda, ‘come Dio ci ha perdonato in Cristo’ e per ‘farci imitatori di Dio, quali figli amati’ e ‘camminare nella carità, nel modo in cui anche Cristo ci ha amato e ha dato Se Stesso per noi’.
Farsi imitatori di Cristo
vuol dire
essere, vivere, camminare e amare nel “modo di Cristo” è ‘fare’ tutto per Cristo, con Cristo e in Cristo!

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Ultimo aggiornamento 07/08/2021 - 07:14

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