Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale, Paola 1 Agosto 2020
11a Domenica Ordinaria, 13 Giugno 2021
Io, il Signore, ho prlato e lo farò
L’agire salvifico di Dio
nella nostra Umanità è frutto della Sua Parola, seme
efficace che ha l’energia intrinseca per far
germogliare in noi la vita piena, farci crescere e
portare i suoi frutti. Così, Dio si rivela quale
Signore assoluto della Storia e degli Eventi, che
Egli dirige con sapienza e amore!
È il Signore
Dio, nella Prima Lettura, a decidere
di prendere dalle cime del cedro e cogliere dalle
punte dei suoi rami, un ramoscello per piantarlo
‘sul monte alto di Israele’, per farlo diventare un
cedro magnifico e rivelarsi così, il Signore che
parla e realizza ciò che dice e promette, che
umilia l’albero alto e innalza quello più
basso, fa seccare quello rigoglioso e fa germogliare
e crescere l’albero secco. È il Signore Dio a
staccare il ramoscello del cedro e ripiantarlo in
Sion, che innalza l’umile e abbassa il superbo, che
ridona speranza al Suo popolo, assicurandogli il
ritorno in patria e mantenendo la promessa della
dinastia davidica.
Nella seconda Lettura,
Paolo ci insegna che tutta la nostra vita terrena
deve essere orientata all’incontro con Cristo per ‘abitare
presso il Signore’ per sempre! Come? Vivendo
secondo lo Spirito e non secondo la carne; agendo
secondo la Sua Parola e non secondo il
mondo, seguendo i Suoi disegni e non i nostri,
compiendo i desideri dello Spirito e non
quelli della nostra carne! Il nostro cammino di
fede, ‘non ancora nella visione’, deve
essere guidato e illuminato dalla Parola di Dio che
ci assicura che, chi vive in relazione con
Cristo, già ‘abita presso Lui nella Sua gloria’,
anche se deve e continua, ancora, ad ‘abitare
nel corpo’, in esilio, ‘lontano’ dal
Signore! È Dio che decide quando ‘è bene’ per
me che io rimanga nel corpo e quando debba andare
fuori dal corpo, per abitare per sempre
presso il Signore.
Nel Vangelo di
oggi, la Parola ci assicura che il Regno di Dio è
già presente in mezzo a noi e si sta sviluppando
nelle viscere della nostra Umanità, come quel seme
gettato sul terreno, che, seguendo il proprio
dinamismo vitale ed efficace, ‘spontaneamente’ (da
sé) germoglia, cresce e porta frutti abbondanti di
pace e salvezza. Il Regno è proprio ‘così’, come
lo racconta Gesù: un piccolissimo seme, appena
visibile e individuabile, che cresce, si
irrobustisce e si fa grande albero, il più alto di
tutti e spande i suoi rami, forti e frondosi, per
accogliere alla sua ‘grande ombra’ tutti gli uomini
(gli uccelli) per costruire i progetti della propria
vita (il nido) in sicurezza e fecondità!
Contrariamente ad ogni struttura dei poteri
mondani, che escludono ‘i molti’ per favorire ‘i
pochi’, il Regno di Dio, invece, si sviluppa e si
manifesta nella sua sconvolgente piccolezza-debolezza
apparente, e diviene il Regno dell’amore, della
giustizia, della verità e santità, perseguendo il
bene e la salvezza di tutti! Se la Parola di Dio,
oggi, insiste molto sul fatto che è il seme stesso,
nella sua intrinseca dinamica vitale, a germogliare
e crescere ‘da sé’ (‘spontaneamente’) ed è il
granellino di senape a diventare albero grande,
senza il nostro specifico apporto diretto, ciò non
giustifica né tollera la nostra indifferenza,
inattività e passività, ma vuole insegnarci
chiaramente che non siamo noi a farlo crescere e che
i suoi frutti non dipendono dai nostri sforzi, ma è
solo opera di Dio, unico Seminatore e Fecondatore
del seme! A noi rimane la grande e riconoscente
responsabilità di saper accogliere il dono del seme
della Sua Parola di vita e verità, lasciarLo
crescere nella pazienza e nella fiducia,
nell’operosa attesa e perseverante impegno ad ‘essere
ogni giorno di più a Lui graditi’.
Ciascuno di Noi, dunque, è parte del Regno
di Dio e, perciò, deve svolgere con fedeltà il
proprio compito - missione perché cresca e si
diffonda in tutti noi, come se dipendesse da
ciascuno di noi! Il seme della Parola, dunque, è già
stato seminato in noi: se viene accolto, certamente
germoglierà, crescerà nella nostra vita, rendendola
‘gradita a Dio’ e riempiendo di frutti abbondanti e
di opere buone la nostra Umanità e tutta la nostra
Storia.
Il Regno di Dio, il seme, la
Sua Parola, gettata-seminata ‘sul terreno’, su tutta
l’Umanità germoglia, cresce e ‘dona’ i suoi frutti e
giunge alla mietitura ‘da sé’, per la forza vitale
che ha in se stessa, ma nello stesso tempo, vuole
avere bisogno ‘di un uomo’ (ciascuno di noi!) che lo
semini e di un terreno (tutta l’Umanità) che lo
accolga e che sia disponibile a che la sua forza
(dynamis) creativa ed efficace possa operare e
compiersi nell’universale redenzione e salvezza
operata da Cristo Gesù, che ha annunciato il Regno,
seminandolo nella nostra vita e nella nostra storia,
e lo ha compiuto nella Sua morte e risurrezione per
la salvezza di tutti noi.
Il Regno di Dio
è la Sua presenza e il Suo agire potente e
misericordioso dentro la nostra Umanità (‘sul
terreno’). Non sempre, nella nostra storia personale
e comunitaria, appare efficiente e operativa la Sua
forza vitale, e il più delle volte, ci sembra
insignificante, assente e, persino, impotente, tra
tanta miseria che ci opprime e ci conduce a ripetuti
fallimenti (peccati) che provocano distruzioni e
morte.
Ultimo aggiornamento 12/06/2021 - 08:21
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