Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale, Paola 1 Agosto 2020
Giovedì Santo, 1 Aprile 2021
Fate tutto come ho fatto io
-
Fate Questo
(Touto) in Memoria di Me!
Tre
Giorni, una sola Festa: celebrare il Mistero
Pasquale. La Liturgia del
Giovedì Santo,
Prologo del Sacro Triduo Pasquale, celebra due
momenti fondamentali della vita della Chiesa: il
servizio nella Lavanda dei piedi e il dono di
sé, nel dono del Pane spezzato e del Vino
partecipato a tutti i commensali. I due ‘gesti’ sono
accompagnati dalle Sue Parole che rivelano e
ci permettono di coglierne il senso più profondo ed
efficace nel nostro presente e nel nostro futuro.
Venerdì Santo:
celebra l’efficacia salvifica della morte gloriosa
di Gesù, il Quale,“morendo ha distrutto la morte
e ha ridato a noi la vita”. Nella
Veglia e nella
Domenica di Pasqua
celebriamo la Risurrezione del Signore e la Pasqua
Battesimale del cristiano: la Pasqua di Cristo che è
anche la nostra Pasqua! I tre Giorni sacri, dunque,
se pur distinti, costituiscono un’indissolubile
unità e non possono essere separati: il Venerdì
è vuoto, cieco senza il dono di Sé che Gesù fa nella
Cena del Giovedì e senza l’Alba della Risurrezione.
Nel contesto della
Pasqua Ebraica, la Festa più importante
dell’anno, che si svolgeva nelle Case private e non
nel Tempio, nel mese di Nissan, che coincideva con
il primo mese di primavera e con la luna nuova,
dobbiamo collocare la
Lavanda dei piedi, riportata solo da
Giovanni, il gesto, assolutamente insolito e
inaudito, compiuto da Gesù per preannunciare che
iniziava una Nuova
Pasqua e per dare un insegnamento
fondamentale attraverso il Suo esempio, compiendo
questo servizio umiliante, riservato solo agli
schiavi stranieri! Quello che fa Gesù, in quella
sera, è qualcosa di pesante e sgradevole, sia per
chi la compie sia per chi si deve lasciare lavare i
piedi. Anche questo deve farci riflettere su cosa
vuole insegnarci Gesù: il servizio è un impegno che
ci mette alla prova e ci fa verificare se stiamo
facendo per i fratelli quello che Egli ha fatto per
noi! Si è spogliato dei Suoi vestiti divini, si è
rivestito della nostra piccolezza e fragilità, si è
imposto il grembiule, si è abbassato ai nostri
piedi, li ha lavati, asciugati e baciati con la
grazia del Suo amore della misericordia del Padre
che ce Lo ha mandato e donato per noi! Perciò,
attraverso questo Suo potente e innovativo gesto,
Gesù vuole insegnare agli Apostoli, che reagiscono e
non capiscono per ora che la loro missione deve
essere umile servizio, amorevole e
misericordioso, che su questo deve fondarsi e non
sul dominio, il prestigio e il
potere. ‘Vi ho dato un esempio, infatti,
perché anche voi facciate come Io ho fatto a voi’
(v 15). Così, Gesù, Maestro e Signore, instaura il
nuovo modo di relazionarci tra noi: ‘anche
voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri’ (v
14b).
Questo è il Mio Corpo,
che è per voi; fate questo in memoria di Me
(1 Cor 11, 24 b). La Cena rituale cominciava
con la benedizione del pane azzimo da parte
del capofamiglia, che lo spezzava e lo distribuiva
ai convitati, e si concludeva con la benedizione
di ringraziamento, pronunciata sul calice del vino,
sempre da parte del capofamiglia, che, poi, lo
faceva passare da un commensale all’altro (prima
Lettura). In questo contesto, Gesù ha istituito
‘nella notte in cui veniva tradito’
l’Eucaristia, pronunciando sul Pane che, dopo aver
reso grazie, ha spezzato e distribuito, parole
sconvolgenti che cambiano completamente il
significato e la finalità del pane benedetto,
spezzato e condiviso: ‘Questo pane spezzato è il Mio
Corpo’ che viene offerto in sacrificio ‘per voi’.
Per noi, per amore nostro e per filiale e
fedele obbedienza al Padre, si spezza Gesù, si
frantuma in tanti frammenti perché tutti possano
nutrirsi e lasciarsi assimilare! ‘
Questo Calice è la
Nuova Alleanza nel
Mio Sangue’ (1 Cor 11, 25). La Pasqua
ebraica non celebrava solo l’evento della
liberazione-uscita dall’Egitto, ma anche l’Alleanza
conclusa da Dio sul Sinai per mezzo di Mosè. Dio
stabilisce una ‘Nuova ed Eterna’ Alleanza nel Sangue
del Suo Figlio Amato, versato per noi, e non per
placare la Sua ira e fermare la Sua vendetta, ma per
salvare tutta l’Umanità e a tutti rivelare il Suo
più grande amore (cfr Gv15,13).
Quel Calice è la
Nuova Alleanza nel Suo Sangue versato! E
conclude ‘ogni volta infatti che mangiate questo
Pane e bevete al Calice, voi annunciate la morte del
Signore, finché Egli venga’ (1 Cor 11, 26).
Gesù, nel Suo infinito amore ha voluto farsi Pane
spezzato e vino versato, cibo per nutrirci e darci
vigore e forza, bevanda per dissetarci, ricolmarci
di gioia, nella festa senza fine della comunione con
noi! ‘
Fate questo in memoria di
Me’
(v 24c) e ‘annunciate la
morte del Signore finché Egli venga’ (v 26b).
Gesù, sommo Sacerdote e Vittima, l’Agnello immolato
per una Nuova Alleanza eterna ed universale, quella
sera, benedetta e sconvolgente, istituisce, anche il
Sacramento del
Sacerdozio e affida ai Suoi Apostoli il
ministero ordinato, quello di perpetuare ‘tutto’
quello che Egli ha fatto e ‘come’ Egli l’ha
compiuto, annunciando la Sua morte e
proclamando la Sua risurrezione nell’attesa e fino
alla Sua venuta! Ogni Sacerdote, dovrà compiere
questo ministero, seguendo in tutto e fedelmente il
Suo esempio, da servo e non da padrone, per la
gloria di Dio e il bene, la gioia, la comunione, la
conversione e la salvezza dei fratelli!
Ultimo aggiornamento 01/04/2021 - 09:05
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